Ritratto femminile di scultrice

scuola lombarda

Ritratto femminile di scultrice

Descrizione

Ambito culturale: scuola lombarda

Cronologia: prima metà sec. XVII

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 58 cm x 75 cm (intero)

Descrizione: Il dipinto raffigura una giovane scultrice nel suo laboratorio: la donna appare sul lato destro della composizione, di profilo , con il volto girato di tre quarti, abbigliata con un vestito bianco che le lascia scoperta la spalla sinistra, arricchito da un mantello rosso, impegnata nella realizzazione di una scultura in creta. La donna ha i capelli chiari raccolti in una complessa acconciatura a trecce, sulla nuca. Nella mano destra regge una spatolina, appena raccolta dal tavolo davanti a lei dove ne sono appoggiate altre due, mentre con la sinistra regge la figura umana che sta modellando; nell'angolo in basso a destra della composizione appare la testa di un bambino, che regge nella mano destra un martello. Sullo sfondo a sinistra è poi evidente la base di una colonna sulla quale è poggiata una testa scolpita, mentre nell'amgolo a destra in basso, si vede il volto frontale di un bambino biondo con in mano un martello appocciato sulla spalla destra, che alza lo sguardo verso la scultrice

Notizie storico-critiche: Il quadro proviene dalla donazione della nobildonna Giulia Ristori Terzaghi, e date le analogie stilistiche, il formato e la scelta del soggetto, è presumibile che si tratti di un'opera realizzata dallo stesso artista del Ritratto di Pittrice. Anche in questo caso la plasticità della figura è ottenuta attraverso un'attento studio della luce, che arrivando da sinistra, illumina in modo diretto la giovane donna, e lascia in ombra la scultura che ha tra le mani, ottenendo un gioco chiaroscurale ben studiato che ricorda lo stile caravaggesco. A differenza del Ritratto di pittrice, qui l'artista coglie il momento della creazione dell'opera e non il prodotto finito, puntando, in questo modo, sulla fisicità dell'atto scultoreo. Se la pittrice, con la sua posa elegante e posata puntava ad enfatizzare l'aspetto intellettuale della pittura, qui la posa dinamica, accentuata anche dal fluttuare del panneggio rosso che avvolge l'effigiata, punta invece a mettere in evidenza l'atto fisico, lo sforzo del creare; aspetto accentuato anche dalla figura del putto nell'angolo a destra, che tiene in mano un martello, simbolo appunto di forza. E' un dipinto in cui la pittura omaggia la scultura, il quadro diventa il luogo d'incontro tra le due arti, forse realizzato quando il dibattito circa la presunta supremazia dell'una sull'altra arte era ormai giunto ad una conclusione, con gli scritti di Marino e Galilei, che attribuivano il ruolo di arte guida alla pittura. (QUATTRINI C. 1993).

Collocazione

Provincia di Lecco

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Lecco

Credits

Compilazione: Ronchi, Valeria (2009)

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