Flagellazione di Cristo

Crespi Castoldi, Antonio Maria (attribuito)

Flagellazione di Cristo

Descrizione

Autore: Crespi Castoldi, Antonio Maria (attribuito) (1590 ca.-1630), esecutore

Cronologia: post 1625 - ante 1649

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 220 cm x 200 cm (intero)

Descrizione: Il dipinto raffigura la scena sacra della flagellazione: Cristo appare al centro della composizione completamente piegato sul lato sinistro, appoggiato ad un tronco di colonna di colore nero, tirato verso il basso per i capelli da uno dei due flagellatori alle sue spalle, con ancora le braccia alzate e la frusta di corda tra le mani. Sul lato destro appare la folla presente all'evento che discute la scena, fra i quali spicca in primo piano la figura di spalle di un terzo flagellatore, vestito con una casacca bianca e con la mano sinistra alzata nell'atto di colpire Gesù con rami di saggina; mentre nell'angolo in basso a destra si mostra la figuretta di un nano-giullare che trattiene un cane. Dietro il gruppo di Cristo si nota la sagoma scura di un'archittettura, collegata alla scena da una ringhiera con le scale sulla destra, affacciata alla quale due angeli piangenti assistono alla tortura; infine nell'angolo in alto e destra, da lontano, si può riconoscere la figura di Pilato, riccamente vestito, seduto sotto un baldacchino e circondato dalla sua corte, mentre si lava le mani in un catino dentro il quale un servitore gli sta versando l'acqua con una brocca.

Notizie storico-critiche: Del dipinto non è stata rintracciata alcuna documentazione che ne testimoni la provenienza o l'originaria destinazione. Si ipotizza una prima collocazione presso l'antico Ospedale Fatebenefratelli, situato tra le attuali vie Fatebenefratelli e corso di Porta Nuova, abbandonato nel 1886 e distrutto nel 1937: qui doveva costituire parte dell'arredo della chiesa di Santa Maria in Aracoeli o dell'Ospedale stesso, come lascito di uno dei tanti benefattori o benefattrici illustri dell'ente. L'attribuzione al pittore Antonio Maria Crespi Castoldi, detto il Bustino, è stata suggerita sulla base della frenetica agitazione che domina la composizione e sul morazzonismo evidente nella resa di alcuni personaggi, che ugualmente si può ritrovare negli affreschi eseguiti dal pittore nelle cappelle del Sacro Monte d'Orta. (Spiriti, 1992).

Collocazione

Provincia di Milano

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Fatebenefratelli e Ospedale Sacco

Credits

Compilazione: Vertechy, Alessandra (2002)

Aggiornamento: Uva, Cristina (2009)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).