Ritratto di Angelo Rota

Oprandi, Giorgio (attribuito)

Ritratto di Angelo Rota

Descrizione

Autore: Oprandi, Giorgio (attribuito) (1883-1962)

Ambito culturale: ambito bergamasco

Cronologia: 1922

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 75 cm x 102 cm

Descrizione: Ritratto del benefattore Angelo Rota. L'uomo, con capelli e barba grigi, è ritratto di tre quarti, seduto su di una poltrona con alto schienale. Emergono dall'opera tonalità calde di colore. Traspare la morbidezza e il volume dei capelli e della barba definiti in modo naturalistico.
Il dipinto è inserito in una cornice in legno modanato e dorato; nella parte inferiore, cartiglio con iscrizione.

Notizie storico-critiche: Nella ritrattistica di Giorgio Oprandi si avverte qualche influenza talloniana, ma con un'accensione coloristica che articola la costruzione del personaggio non per mezzo di una plasticità disegnativa, tipica di Cesare Tallone, bensì per impasti di cromie intrise di luce in una fluidità avvolgente e vibratile che ha fatto propria la dissoluzione dell'oggetto fisico e reale della Scapigliatura lombarda dei Cremona e dei Ranzoni. E anche in relazione al Divisionismo il suo atteggiamento è critico, perchè, nel momento in cui impiega quella tecnica, la ribalta non tanto sul piano di uno spessore materico che traduce un luminismo complementario in funzione monocroma, ma in fibrillazione di una macchia non frammentaria cui non sono estranee le conoscenze del Simbolismo francese ed italiano e dell'impressionismo nella sua fase più tarda con accenni anche all'esperienza di Bonnard. L'impressionismo di Oprandi più che di marca francese è d'origine italiana in quanto recupero del tonalismo veneto da Tiziano a Guardi e se mai con un occhio rivolto alla grande tradizione europea da Velasquez a Rembrandt; tuttavia non mancano connotazioni del movimento moderno francese nell'impiego ricorrente di alcune tematiche e nell'uso di certe bellissime ombre colorate. L'impressionismo oprandiano rappresenta una calma rasserenante di sentimento religioso della natura che astrae dal reale la percezione di un assoluto sublime. E Oprandi, dalla fine degli anni Venti in poi, affina tale tecnica luministica abbandonando qualunque problematica di teoria del colore per far diventare la luce stessa, il meriggio, la vera protagonista della sua pittura.

Collocazione

Provincia di Bergamo

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Papa Giovanni XXIII

Credits

Compilazione: Iorio, Patrizia (2009)

Aggiornamento: Basilico, Andrea (2013); Gigante, Rita (2014)

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