Deesis

Lebedkin, Ivan; Ovchinnikov, P.

Deesis

Descrizione

Autore: Lebedkin, Ivan (1899/1908), saggiatore; Ovchinnikov, P. (1853/1916), saggiatore

Ambito culturale: scuola russa di Uglich

Cronologia: metà sec. XVII

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tempera all'uovo su tavola; argento sbalzato e cesellato

Misure: 27,2 cm x 2,1 cm x 31,5 cm

Descrizione: Il Cristo Pantocratore siede eretto e maestoso su un trono regale; regge aperto, con la mano sinistra il suo Vangelo, mentre con la destra benedice alla maniera ortodossa. La Madre di Dio e san Giovanni Battista sono raffigurati, in piedi, inclinati, in atto di intercessione, verso la figura centrale del Cristo.
La Madre di Dio ha le braccia alzate con le mani aperte in atto di supplica; il suo capo, ricoperto dal maphorion, è rivolto verso Cristo e leggermente inclinato in segno di venerazione, nello stesso atteggiamento del Battista (a sx del Salvatore).

Notizie storico-critiche: La deesis o deisis è un tema iconografico molto diffuso nel mondo ortodosso: il suo significato è proprio quello della intercessione della divinità. Nella rappresentazione archetipica si vede Cristo in trono tra la Madre e san Giovanni Battista (che hanno permesso rispettivamente l'incarnazione e il battesimo di Cristo), spesso accompagnati dagli Arcangeli Michele e Gabriele e dai santi apostoli Pietro e Paolo. Verso il trono convergono oranti tutte le altre figure in piedi, e lo supplicano di essere misericordioso con l'umanità peccatrice.
La nostra icona risale alla metà del secolo XVII. È "scritta", su tavola lignea intera doppiamente incavata di conifera, a lacche e tempera all'uovo su fondo oro. La Madre di Dio e san Giovanni Battista sono raffigurati, in piedi, inclinati, in atto di intercessione, verso la figura centrale: il "Cristo in trono". Il Cristo Pantocratore siede eretto e maestoso su un trono regale, laccato e arabescato; i suoi piedi rivestiti di pianelle rosse poggiano sulla predella a due gradini, laccata di rosso, il colore della sovranità. Cristo campeggia ieratico e splendente, dispensatore di vita ed eterno vincitore della morte: è il Cristo della seconda venuta, il Giudice, che regge aperto, con la mano sinistra, l'unica Legge da seguire, il suo Vangelo, mentre con la destra benedice alla maniera ortodossa. Cristo riveste gli abiti e i simboli da metropolita: tiara, sacchos, omophorion e sticharion, tutti fastosamente ricamati a lacche rosse e oro. Per valorizzare il suo aspetto ieratico il fondo è assolutamente privo di architettura e, mentre il trono, a mecca, attira la nostra attenzione per la ricchezza delle linee, le vesti risaltano per la ricca decorazione floreale. La prospettiva rovesciata sottolinea la discesa del Cristo verso l'umanità.
A destra del Cristo la Madre di Dio è colei che per tutti noi intercede presso suo Figlio; infatti ha le braccia alzate con le mani aperte in atto di supplica; il suo capo, ricoperto dal maphorion, è rivolto verso Cristo e leggermente inclinato in segno di venerazione, nello stesso atteggiamento del Battista (a sx del Salvatore).
La corona sul capo, posata su un bianco e corto velo, e il manto di porpora indicano, da tradizione la sua regalità in quanto Madre di Dio, mentre il blu intenso della tunica ne rammenta l'umanità. Anche Giovanni Battista è accanto a Cristo, perché egli è colui che venne prima di Cristo " per preparare la sua via" (Mt 3, 3). San Giovanni Battista è l'ultimo dei Profeti del Vecchio Testamento, Colui che annuncia la venuta del Messia, il Precursore per antonomasia. Il legame con le profezie bibliche è esplicitamente affermato nei Vangeli di Matteo e Marco, dove si indica ripetutamente in Lui il messaggero che avevano annunciato Malachia e Isaia. Egli ha il volto emaciato e austero e i capelli e la barba incolti, a ciocche, un po' stilizzati, ad indicare il suo carattere di asceta del deserto. Il corpo emaciato e le sua vesti di pelli ci ricordano la sua vita ascetica nel deserto; egli tende la mano destra intercedente verso il Cristo, mentre srotola con la sinistra una pergamena con un passo del Vangelo in cui è citato come "Testimone". Secondo il canone, nimbi, simboli di santità, circondano i volti di Maria, Gesù e Giovanni. La carnagione scura, i capelli e gli occhi scuri, la bocca sempre chiusa rievocano ascesi, preghiera, penitenza, silenzio. Ricco l'Oklad in argento sbalzato e cesellato con applicazioni dei nimbi e di quattro angoli in smalti cloisonné bianchi, azzurri, verdi e rossi dalle varie tonalità . Punzone Kokoshnik di Ivan Lebedkin, ufficiale assaggiatore attivo a Mosca dal 1899 al 1908; punzone della manifattura imperiale con l'aquila bicipite; punzone per esteso firma di P.Ovchinnikov, argentiere attivo a Mosca dal 1853 al 1916; punzone non leggibile del craftsman.

Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi

Collocazione

Chiari (BS), Pinacoteca Repossi

Credits

Compilazione: Gualina, Camilla (2016); Lobefaro, Mariella (2016)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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