Salotto

Quarti, Eugenio

Salotto

Descrizione

Autore: Quarti, Eugenio (1867-1929)

Cronologia: 1906

Tipologia: arredi e suppellettili

Materia e tecnica: legno di palissandro; bronzo; pasta vitrea; vetro; marmo; pelle

Descrizione: Salotto composto da: buffet, controbuffet, tavolo, 8 sedie, 2 poltrone.

Notizie storico-critiche: La sala da pranzo appartiene a uno degli ambienti progettati e realizzati da Eugenio Quarti per l'Esposizione Internazionale tenutasi a Milano nel 1906, in occasione dell'apertura del traforo del Sempione. La sala è costituita da una credenza o buffet, un mobile a vetrina o controbuffet, due poltrone e un tavolo allungabile con otto sedie. Dopo il successo ottenuto all'esposizione, sancito dal Gran Premio reale e dal Diploma di medaglia d'oro della Camera di Commercio, la sala fu realizzata in diverse varianti, cosi come era abitudine della manifattura, a seconda delle richieste e delle disponibilità economiche dei committenti: non è stato possibile appurare se quella acquisita dai Musei civici sia la sala esposta alla mostra, ma prcsenra certamente l'impiego degli stessi materiali, che ne fa una delle rare versioni perfettamente analoghe all'originale, come dimostra anche il confronto con foto stonche. I mobili sono realizzati in palissandro massiccio, molto scuro; le decorazioni sono a intaglio, con diffuse incrostazioni di metallo, in alcuni casi lavorato ' a cabochon'; alcuni ripiani sono arricchiti di vetri marmorizzati, mentre il piano d'appoggio del buffet è in marmo rosa.
Dopo un periodo di apprendistato a Parigi, Eugenio Quarti nel 1 888 torna a Milano e lavora per un breve periodo nella bottega di Carlo Bugatti, a cui si ispira nella prima produzione autonoma; ma quando apre il suo laboratorio di ebanisteria, insieme al figlio Mario, si specializza in una produzione di mobili liberty, meno eccentrici ed ornati. In pochi anni si afferma a livello nazionale e la sua fama aumenta grazie alla partecipazione alle esposizioni nazionali ed internazionali (Torino 1898, Parigi 1900, Torino 1902, infine Milano 1906); tra il 1900 e il 1906 si definisce la sua linea stilistica e infatti a quelle date risalgono le sue opere più acclamate; il successo e sancito da una serie di premi, dal Grand Prix dell'Esposizione del 1900 a quelli ottenuti alla Mostra del Sempione del 1906, ma anche dal consenso che ottiene negli ambienti dell'aristocrazia e della ricca borghesia, dove i suoi mobili, solidi e di buona fattura, costituiscono una risposta aggiornata e di qualità alle richieste tradizionali della committenza lombarda, anche per l'attenzione riservata alla destinazione dei pezzi, sempre realizzati in funzione dell'ambiente in cui sarebbero stati collocati. Nella sua lunga carriera collabora con molti architetti e artigiani di fama, da Ponti a Gariboldi a Mazzucotelli, con cui realizza le stanze di Casa Castiglioni a Milano, di Villa Carosio a Baveno, del Kursaal e del Grand Hotel di San Pellegrino Terme, fino ad arrivare al suo lavoro forse più famoso e ancora perfettamente visibile, intatto, nel centro di Milano: gli arredi del Bat Camparino mio (oggi Bar Zucca) m galleria Vittorio Emanuele a Milano, dei primi anni venti. L'acquisizione, molto recente, avvenuta sul mercato antiquariale, va ad arricchire con una delle opere pili significative del percorso di Quarti la già notevolissima documentazione in possesso delle collezioni civiche, che conservano l'Archivio Quarti, donato dalla famiglia alla Raccolta Bertarelli negli anni Settanta, in cui sono raccolti pui di quattromila pezzi tra schizzi, bozzetti, disegni esecutivi, fotografie e maquette.

Collezioni: Collezione dei mobili del Museo delle Arti decorative del Castello Sforzesco, Collezioni delle Civiche Raccolte d'Arte Applicata del Castello Sforzesco

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata

Credits

Compilazione: Cavagna di Gualdana, Giacinta (2006); Tasso, Francesca (2006)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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