Arazzo

Benedetto da Milano; Bramantino [per Suardi, Bartolomeo]

Arazzo

Descrizione

Identificazione: Novembre

Autore: Benedetto da Milano (notizie sec. XVI), arazziere; Bramantino [per Suardi, Bartolomeo] (1465-1530 ca.), cartonista

Cronologia: ca. 1503 - ca. 1512

Tipologia: tessuti

Materia e tecnica: lana/ lavorazione a telaio; seta

Misure: 496 cm x 475 cm

Descrizione: Novembre è caratterizzato dalla presenza del segno zodiacale del Sagittario, posto in alto a destra. La personificazione del mese è un capomastro dall'espressione e dai modi grossolani, è sdentato e ha una vistosa pappagorgia. Indica con la mano destra il sole ed è seduto su un tavolo appoggiando le gambe su una panca. Su di essa sono adagiati una brocca e una scodella piena, forse, di castagne. Vicino a Novembre vi sono due bambini e due bambine: i fanciulli bevono avidamente del latte. In primissimo piano vi è un grosso paiolo di rame colmo di polenta e davanti ad esso vi è una targa con l'iscrizione descrittiva del mese. La scena, che si svolge sotto un ampio portico dal pavimento policromo, presenta a sinistra uomini che, reggendo martelli, asce e forconi (in ultimo piano), sono intenti intenti a lavori di falegnameria; a destra invece vi sono figure che pettinano e battono il lino che viene inoltre raccolto in mazzetti (alcuni di essi sono adagiati sul proscenio). In secondo piano, nella zona centrale, vi sono un uomo e una donna che tengono fra le mani della calzature che sono circondati da bambini festosi. Il portico si affaccia su un cortile dove si intravvedono figure umane e la facciata di un edifico.

Notizie storico-critiche: La scelta operata dal Bramantino per questo mese evidenzia il deciso scarto dalla tradizione italiana dei calendari figurati, che nel XV secolo attribuivano a questo periodo la battitura delle ghiande (Nord Italia) e la raccolta dell olive (Italia Centrale). In questo arazzo è presente più che altrove il legame di Bramantino con la miniatura tardo gotica lombarda: i lavori non derivano da attività campestri, bensì da quelle dell'artigianato locale. Non si conosco altri cicli dei Mesi in cui compare la lavorazione del legno, eccezion fatta per la xilografia di Novembre di un ufficio a stampa veneziano, l'Officium Beatae Mariae ad usum Romanum noviter impressum. Per quanto riguarda, invece, la lavorazione del lino, essa fa per la prima volta la sua comparsa in questo ciclo, forse proprio perché trattasi di arazzi: il lino poteva sostituire la lana nella tessitura (Forti Grazzini). L'architettura della sala ricorda quella presente nel tondo a monocromo dell' "Argo" di Bramantino. La postura della personificazione di Novembre ricorda quella adottata sempre da Bramantino nel San Giovanni a Patmos della Collezione Borromeo all'Isola Bella. Elementi pressoché identici sono poi ravvisabili anche in opere dello Pseudo-Bramantino (Pietro Ispano).
Novembre fu tessuto nel corso del 1509: il 3 febbraio Benedetto da Milano riceve pagamenti dal Trivulzio per la lavorazione di questo arazzo.

Collezione: Collezioni delle Civiche Raccolte d'Arte Applicata del Castello Sforzesco

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata

Credits

Compilazione: Forti Grazzini, Nello (1984)

Aggiornamento: Garzillo, Benedetto (2015); Barbieri, Lara Maria Rosa (2021)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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