Madonna col Bambino, santi e giovinetti

Lippi Filippo

Madonna col Bambino, santi e giovinetti

Descrizione

Identificazione: Madonna con Bambino e Santi

Denominazione: Madonna dell'Umiltà

Autore: Lippi Filippo (1407 ante/ 1469)

Ambito culturale: ambito fiorentino

Cronologia: ca. 1430

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tempera su tavola trasportata su tela applicata su tela di panforte

Misure: 167,5 cm x 62 cm

Descrizione: Si tratta di un dipinto su tavola trasportato su tela, di forma cuspidata. La lunetta con la "Madonna dell'umiltà" raffigura la Vergine seduta in un giardino, attorniata da santi carmelitani come identificati nella Santa Angela di Boemia, a sinistra, Sant'Angelo di Licata, a destra, e accanto a lui Sant'Alberto di Sicilia. Gli angeli che paiono alzarsi in punta di piedi dietro la maestosa figura della Madonna, sono privi di ali. Lo sfondo è l'azzurro del cielo.

Notizie storico-critiche: Anticamente l'opera era in collezione Rinuccini a Firenze e giunse a Milano grazie al matrimonio di Marianna di Pier Francesco Rinuccini con Giorgio Trivulzio nel 1831. La collezione Trivulzio venne venduta al Comune di Milano nel 1935 e da allora la lunetta appartiene alle Civiche Raccolte d'Arte. Quando l'opera era ancora in collezione Trivulzio la forma era stata regolarizzata con le aggiunte di due triangoli e trasformata in un rettangolo. Non è noto quando siano state rimosse tali aggiunte. L'opera viene trasportata su tela nel 1971 probabilmente per il cattivo stato di conservazione del supporto ligneo. L'opera risulta oggi appiattita e impoverita nella materia e nella cromia. Il dipinto è riconosciuto come uno dei capisaldi del catalogo di Filippo Lippi, prima del viaggio a Padova. Con Salmi, Toesca e Fiocco la lunetta viene messa in relazione con la "Madonna con Bambino tra angeli e santi" e con l'affresco con "Scene della vita dei monaci " del chiostro della Chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. La lunetta con la "Madonna dell'umiltà" chiamata "garden type", perché seduta in un giardino, attorniata da santi carmelitani come la Santa Angela di Boemia, a sinistra, Sant'Angelo di Licata, a destra, e accanto a lui Sant'Alberto di Sicilia. Si ipotizza per l'opera una committenza carmelitana. Infatti, nella Chiesa del Carmine di Firenze,dove Filippo Lippi aveva preso i voti nel 1421 e risiedeva fino al 1432, è documentata l'esistenza di due altari dedicati a Sant'Angelo e Sant'Alberto. L'altare dedicato a Sant'Angelo era sotto il patronato dei carmelitani e proprio da qui potrebbe provenire la lunetta. Nel medesimo periodo inoltre Lippi era impegnato a dipingere l'affresco nel chiostro con "Scene della vita di monaci". Le figure di giovanetti che attorniano la Madonna sono da identificare con angeli privi di ali, che corrisponde ad una umanizzazione della divinità che caratterizza il tono generale dell'opera. La sagoma riprende quella dei dossali duecenteschi, rara nel Quattrocento. Si è ipotizzato che si trattasse della cimasa di una pala oggi frammentaria, o che il dipinto fosse destinato a rimpiazzare un dossale più antico o ancora che fosse la lunetta di un portale che poteva collegare le due cappelle menzionate. Da un punto di vista compositivo l'opera è dotata di autonomia e l'immagine destinata ad essere guardata da sotto in su, ma non ad essere collocata ad una grande altezza. L'immagine è narrativamente e compositivamente conclusa nel cerchi di figure nel quale la Madonna è il solidissimo perno. Il riferimento alla "Madonna dell'umiltà" (Wahington, National Gallery) di Masaccio è il punto di partenza per il tema, la posa e la solenne monumentalità, ma soprattutto per l'atteggiamento ieratico e umanissimo della Vergine. Vi è però anche una maggiore aderenza alla realtà che può far pensare al possibile influsso di Donatello. Ma critica è unanime nell'attribuire l'opera alla seconda metà degli anni venti. Dal 421 Filippo Lippi è ricordato nei documenti del Carmine e fino al 1431. Costituisce termine ante quem la "Madonna con il Bambino" di Domenico di Bartolo della Pinacoteca di Siena del 1433 che trae ispirazione dalla Madonna Trivulzio. (Zambrano, 1997)

Collezione: Collezione di dipinti della Pinacoteca del Castello Sforzesco

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Pinacoteca del Castello Sforzesco

Credits

Compilazione: Vecchio, Stefania (1996); Zambrano, Patrizia (1996)

Aggiornamento: Colace, Raffaella (2009); Colace, Raffaella (2011); Vertechy, Alessandra (2014); Colace, Raffaella (2015)

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