Ritratto di Lionello d'Este

Pisano Antonio detto Pisanello

Ritratto di Lionello d'Este

Descrizione

Autore: Pisano Antonio detto Pisanello (1390 ca./ ante 1455)

Cronologia: 1441

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tempera su tavola

Misure: 19,6 cm x 29,2 cm

Notizie storico-critiche: Nell'opera, di straordinaria qualità artistica, è stato riconosciuto il ritratto di Lionello d'Este di Ferrara eseguito da Pisanello nei primi mesi del 1441 in competizione con il pittore Jacopo Bellini, che vinse la gara. La sfida, voluta dal padre di Lionello, il marchese di Ferrara Niccolo III d'Este, fu ricordata dal poeta Ulisse, forse il padovano Ulisse Aleotti, in un sonetto conservato nella Biblioteca Estense di Ferrara. Nell'agosto di quell'anno Pisanello lasciò Ferrara per recarsi a Mantova, ma il dipinto dovette rimanere in città. Se l'ipotesi di un probabile passaggio nella collezione ferrarese del letterato Ludovico Carbone (1430-1485) rimane dubbia, l'opera risulta ancora a Ferrara dopo più di tre secoli nella collezione di Giovan Battista Costabili, dove la vide il Laderchi nel 1838-1841 e come comprova il marchio a fuoco apposto a tergo della tavola. A seguito della dispersione di questa raccolta il dipinto giunse nella collezione Barker di Londra, nella quale fu ammirato da Cavalcaselle e Crowe. Fu merito di Giovanni Morelli se l'opera di lì a poco rientrò in Italia e, dopo la morte di questi, nel 1891 passò all'Accademia Carrara.
Soprattutto dopo il restauro del 2008 eseguito dall'Opificio delle Pietre Dure che ha liberato il colore da sporco, ridipinture e vernici, l'opera appare caratterizzata da una stesura delicatissima e minuziosa con tonalità fuse e brillanti che restituiscono la dimensione naturalistica del dipinto. Sul blu intenso del cielo del fondo, prima coperto da uno strato di colore nero, si staglia la testa di Lionello dall'incarnato trasparente e luminoso morbidamente ombreggiato. La profondità, sottolineata dal forte scorcio della spalla di Lionello, si dilata nell'intreccio del roseto su cui spiccano vari fiori e boccioli dai colori sfumati, che Pisanello era solito studiare dal vivo.
Sebbene gli fosse preferito il ritratto eseguito da Jacopo Bellini, andato perduto, l'opera in oggetto ha avuto una maggiore fortuna a giudicare dalle derivazioni esistenti: in primis si ricordano le sei medaglie bronzee, derivate da questo ritratto, eseguite dallo stesso Pisanello per Lionello negli anni 1441-1444, a cui si aggiunge la medaglia eseguita da un certo "Nicholaus" (forse Niccolò d'Alemagna) conservata al British Museum di Londra. Alla National Gallery di Londra si conserva una versione pittorica ingrandita del ritratto, firmata da Giovanni Orioli.

Collezione: Fondo Morelli

Collocazione

Bergamo (BG), Accademia Carrara - Museo

Credits

Compilazione: Trichies, Silvia (1998)

Aggiornamento: Muzzin, Silvia (2007); Civai, Alessandra (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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