La carita di S. Facio

Mainardi, Andrea

La carita di S. Facio

Descrizione

Autore: Mainardi, Andrea (1550-1613), esecutore

Cronologia: post 1593

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a fresco

Misure: 168 cm x 253 cm (intero)

Descrizione: La figura dell'anziano San Facio si trova nell'angolo a sinistra, vestito con una tunica e berretta rosa, mantello grigio e lunga barba .Appoggia la mano sinistra al petto mentre l'altra e alzata con il palmo rivolto verso l'alto, in un gesto di offerta dei pani, contenuti nelle grosse giare poste davanti a lui.Lo sguardo e rivolto verso la Madonna e Gesu Bambino, seduti su una nuvola nella parte alta della composizione. Attorno al Santo si accalca una folla di persone: in primo piano due bambini, uno di spalle, scalzo, aggrappato alla giara guarda il santo, il secondo, vestito di stracci, con una borsa sotto braccio e un foglietto in mano, alza lo sguardo verso una donna con turbante, che con il braccio destro indica il santo e con l'altra tiene la mano del piccolo. Altri due fanciulli si trovano aggrappati alle colonne a sinistra della composizione, uno allunga un foglietto al santo, l'altro si sporge guardando i pani nelle giare. Dietro alla donna con turbante, sulla destra ci sono due uomini che parlano tra loro, a sinistra una donna con il braccio destro fasciato, si sporge verso San Facio. Alle spalle del santo si perde una folla di persone, tra queste si staglia l'immagine di un uomo anziano, con barba e capelli grigi, con indosso una camicia gialla e un cappello scuro.

Notizie storico-critiche: Chiaveghino impegnato a interpretare le diverse istanze della Controriforma cremonese, si misura in questo dipinto con il tema della beneficienza e dell'assistenza ai poveri, divenuto di grande attualita in quegli anni, sulla scia del dinamismo caritativo alimentato da nuovi e vecchi istituti ospitalieri, e luoghi pii. Il dipinto segna una svolta nella produzione del Chiaveghino, infatti accanto alle fluide eleganze lineari ravvisabili soprattutto nella gloria della Vergine fra gli angeli, nella parte alta del dipinto, legata ancora ai modelli di Bernardino Campi suo maestro, emerge un nuovo rapporto con il vero, piu aderente alla realta, che fissa l'esattezza dell'osservazione in un linearismo analitico e pungente.Non solo rielaborazione del modello bernardiniano ma anche influenze bresciane e fiamminghe che conferiscono al quadro una pittura finemente illusiva, caratterizzata da un forte luminismo, da un segno netto e da uno schiarimento delle gamme cromatiche.(GREGORI 1990). Caratteristica del dipinto e la fredda vivacita del colore accostato in accordi delicati di giallo aureo, rosa, verde e amaranto, rialzati dall'improvviso virare e attenuarsi dell'intensita cromatica in pallide trasparenze a dominante argentea.(GREGORI 1985). Chiaveghino colloca attorno al santo con le gerle colme di pane, un campionario di mendicanti,fanciulli e gentiluomini che traspongono l'episodio su un piano di vivace quotidianita, dove si affollano di dettagli pittoreschi scrutati con attenzione minuziosa e analitica. L' artista si abbandona al proprio gusto d'illustratore edificante, rappresentando le nobildonne e i nobiluomini abbigliati con semplicita e atteggiati a pia compunzione secondo un'invenzione riconducibile all'ambito della pittura "riformata" lombarda .(GREGORI 1990). L'opera assume nel tempo valore di "exempla" della carita cremonese, fissandosi in formule iconografiche di valore tradizionale. (MACCABELLI 1980)

Collocazione

Provincia di Cremona

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Cremona

Credits

Compilazione: Zambelli, Elena (1996)

Aggiornamento: Ronchi, Valeria (2009)

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