Forma per violino

Stradivari, Antonio

Forma per violino

Descrizione

Autore: Stradivari, Antonio (1644(?)-1737), autore

Cronologia: ca. 1715

Tipologia: strumenti musicali

Materia e tecnica: legno di noce

Misure: 20,1 cm x 35,4 cm x 1,45 cm (intero)

Descrizione: Forma per violini di grandi dimensioni, contrassegnata, nella parte inferiore del recto, dalla lettera G (grande). Sempre nella stessa posizione si può leggere un'iscrizione che, secondo studi recenti, non sarebbe autografa di Stradivari. Nella parte superiore doveva trovarsi un'altra scritta, che ora risulta illeggibile a occhio nudo. Sia sul verso che sul recto si notano numerose incisioni praticate con la punta di un coltello. Sul recto, al centro, tre archi di circonferenza; sul verso, gli archi sono due. La forma è corredata da quattro modelli per il taglio dei blocchi, che servono per impostare la costruzione delle fasce laterali.

Notizie storico-critiche: La forma fu utilizzata da Antonio Stradivari, oltre che per la costruzione di altri capolavori, anche per il "Cremonese" del 1715. La sua storia ripercorre le stesse vicende dei reperti stradivariani della donazione Fiorini, cui appartiene. Qualche tempo dopo la morte di Stradivari, passa, per opera di suo figlio Paolo, insieme ad altri materiali della bottega, nella collezione di Ignazio Alessandro Cozio, conte di Salabue, il maggior collezionista di strumenti ad arco e materiale liutario dei suoi tempi, che codificò i principi della moderna disciplina liutaria. Alla sua morte, la collezione viene dispersa dai suoi eredi. Una parte viene venduta dalla figlia Matilde, mentre un'altra parte viene ereditata dal marchese Giuseppe Rolando della Valle. Da lui passa al figlio, che a sua volta la lascia in eredità alla moglie Paola della Valle del Pomaro. E' quest'ultima, nel 1920, a cedere la collezione al liutaio bolognese Giuseppe Fiorini, che intende restituirla alla fruizione collettiva. Nel corso dei successivi dieci anni, però, Fiorini non riesce a trovare una collocazione adeguata alla preziosa raccolta: ovunque si rivolga la sua donazione viene rifiutata, forse anche a causa delle condizioni poste, tra le quali l'apertura di una scuola di liuteria, non approvata nemmeno dal Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1930, Fiorini decide di donare i materiali al Museo Civico di Cremona, dove vengono esposti nella Sala Stradivariana, accanto ai reperti stradivariani della donazione Cerani. Nel 1956, l'intera collezione museale viene trasferita alla Scuola Internazionale di Liuteria, fondata nel 1938, tre anni dopo la morte di Fiorini. La scuola era allora ospitata a Palazzo dell'Arte, lo stesso edificio che dal 2013 ospita il Museo del Violino. Da qui essa è nuovamente trasportata nel 1976 nei locali di Palazzo Affaitati, sede del Museo Civico, dove le vengono assegnate diverse collocazioni temporanee. Infine, nel 2013, l'ultimo trasferimento a Palazzo dell'Arte, in occasione dell'apertura del nuovo Museo del Violino.

Collezione: Civiche Collezioni Liutarie

Collocazione

Cremona (CR), Museo del Violino

Credits

Compilazione: Uva, Sabrina (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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