Assunzione della Madonna

Campi, Giulio

Assunzione della Madonna

Descrizione

Autore: Campi, Giulio (1508/ 1573), pittore

Cronologia: 1530

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: intonaco/ pittura a fresco; intonaco/ applicazione su tela

Misure: 130 cm x 190 cm (santi carmelitani)

Notizie storico-critiche: Tra il 1526 e il 1528 Francesco II Sforza fu più volte a Soncino, ospite del convento di Santa Maria delle Grazie, per predisporre un piano per recuperare il Ducato di Milano e, per riconoscenza verso i frati, finanziò la decorazione della loro chiesa. Nel 1530 venne affidato a Giulio Campi il compito di affrescare l'arco trionfale, il presbiterio e la zona absidale. Sull'arco trionfale Giulio Campi dipinse una maestosa "Assunzione di Maria" che segna la svolta manierista del pittore, forse ispirato dalla visione delle opere mantovane di Giulio Romano. In alto fra angeli musicanti e volitanti la Madonna assurge al cielo, mentre in basso gli apostoli assistono al miracolo. La figura col mantello giallo presente sul lato destro è forse un autoritratto del pittore, visto che sopra la sua testa si legge la sua firma. In basso a destra è invece il committente, Massimiliano Stampa, amico e consigliere di Francesco II Sforza. Nonostante il restauro si nota all'interno della scena l'ampia crepa creata nel 1802 da un terremoto che aveva danneggiato l'arco trionfale, compromettendo la figura della Vergine. Attraverso l'arco si accede al presbiterio che è separato dall'abside da un pontile, dove Giulio ha affrescato quattro "Putti reggicortina", che denotano un certo interesse verso la pittura romana e raffaellesca in particolare. Nella volta ha dipinto quattro medaglioni con nastri racchiudenti gli "Evangelisti". Sulla parete destra si riconosce lo stemma del cardinale Raimondo Peraudi, vescovo di Gurk, a ricordo del suo passaggio nel febbraio 1501 e della posa della prima pietra della nuova chiesa. Negli spicchi del catino absidale affresca sei busti di "Santi carmelitani" che però nel 1960 sono stati strappati per riportare in luce la precedente decorazione, risalente al 1510-15, e sono oggi conservati nel vicino ex convento (ora Istituto Sacra Famiglia). Giulio Campi aveva anche realizzato ad olio su tela la pala dell'altare maggiore, raffigurante la "Madonna col Bambino ed i santi Francesco, Caterina e Francesco II Sforza", firmata e datata 1530. Dopo la firma il Campi ha aggiunto la scritta "CITO", in fretta, che sembra un'excusatio del pittore per aver dipinto velocemente la pala per l'urgenza del duca in vista dell'incontro di Bologna. Nella tela Francesco II Sforza, accompagnato e sostenuto da san Francesco, suo protettore, appare devotamente inginocchiato col volto rivolto alla Madonna. La pala rappresenta una sorta di ex voto del duca, una preghiera alla Vergine per ottenere la sua intercessione e rientrare in possesso del ducato di Milano. Nel 1772, dopo la soppressione del convento e l'allontanamento dei frati carmelitani, la tela passò al vescovo Fraganeschi che la donò ai suoi nipoti, i quali nel 1883 la cedettero alla Pinacoteca di Brera, dove ancora è conservata.

Collocazione

Provincia di Cremona

Credits

Compilazione: Miscioscia, Annunziata (2014)

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