Torre di Babele

ambito lombardo

Torre di Babele

Descrizione

Identificazione: Episodi dell'Antico Testamento

Denominazione: Affreschi della sala della Creazione

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1556 - ante 1587

Tipologia: pertinenze decorative

Materia e tecnica: intonaco/ pittura a fresco

Misure: 6,30 m x 8,45 m

Descrizione: Gli affreschi si adeguano perfettamente alla struttura architettonica dell'ambiente a pianta rettangolare con volta a vele. Le scene narrative presentano numerosi episodi della Genesi, distribuiti fra le dodici lunette, il sopracamino (Torre di Babele) e i sette riquadri sulla superficie centrale della volta che illustrano, in particolare, i sette giorni della creazione. Il ciclo delle lunette comincia sopra la porta di ingresso meridionale con il Peccato Originale e prosegue in senso orario. Fanno parte della decorazione pittorica anche le grottesche delle vele e dei pennacchi, profilati con cornici in stucco; conclude l'insieme un alto zoccolo dipinto a finto marmo.

Notizie storico-critiche: La decorazione pittorica si ispira a modelli a stampa , in particolare la scena della Creazione di Eva è la ripresa di un esemplare di Jean Mignon (1547), mentre per le storie della Genesi il riferimento è alle xilografie eseguite da Bernard Salomon a corredo del testo "Quadrins Historiques de la Bible" (Lione, 1555).
Il planisfero è la riproduzione della carta geografica disegnata nel 1545 dal matematico tedesco Caspar Vopel (conosciuto anche come Vopell o Vopellius), della quale non rimangono altro che due copie postume. Un'edizione "abusiva" della stessa è conservata alla Houghton Library dell'Università di Harvard, stampata a Venezia nel 1558 da Andrea Valvassore detto Guadagnino. Un'edizione postuma si trova alla Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel uscita ad Anversa nel 1570 presso Bernard van den Putte. Un'edizione semplificata venne disegnata da Hieronymo Girava per i "Dos libros de Cosmographia" pubblicati a Milano nel 1556. Secondo le convinzioni dei cartografi dell'epoca, nel 1499 Amerigo Vespucci, durante l'esplorazione del nuovo mondo, si era reso conto per primo che non si trattava di una parte dell'Asia ma di un nuovo continente.
Il committente della decorazione è probabilmente Carlo I Besta (1552-1587) che nel 1576 sposò Anna Travers, una riformata calvinista figlia del grigionese Giovanni Travers che nel 1577 assunse l'importante carica di Capitano di Valle. Il Besta scelse un soggetto biblico probabilmente per compiacere la potente famiglia della moglie e per rinsaldare i fragili legami tra cattolici e protestanti. Nella matrice iconografica Dio è rappresentato in forma umana, diversamente dalla trasposizione pittorica nella quale il pittore opta per una mandorla di luce come simbolo allusivo all'immagine divina. In questo troverebbe conferma il riguardo da parte del Besta nei confronti dei riformati, che non tolleravano la raffigurazione esplicita di Dio.

Collocazione

Provincia di Sondrio

Credits

Compilazione: Perlini, Silvia (2014)

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