Piatto

Ceccaroni, Rodolfo (attribuito)

Piatto

Descrizione

Identificazione: figura di viandante

Autore: Ceccaroni, Rodolfo (attribuito) (1891/ 1983), artigiano

Cronologia: ca 1929 - ca 1930

Tipologia: ceramiche e porcellane

Materia e tecnica: terracotta/ invetriatura

Misure: 3,4 cm x Ø 24,8 cm (Intero)

Descrizione: Piatto circolare con piede d'appoggio ad anello leggermente incavato, breve tesa liscia, orlo arrotondato e ampio cavetto. Modellato in terracotta chiara è rivestito da una vernice giallina.
La decorazione policroma che occupa il fondo vede, al centro, la figura di un viandante barbuto che cammina verso sinistra con un bastone nella mano destra e, sotto il braccio sinistro, un grosso fiasco. La figura poggia su zolle di terra frastagliate con ciuffi d'erba, mentre il cielo azzurro, delineato da piccoli tratti paralleli orizzontali, lascia riservati sul fondo la figura, la terra, il cartiglio e i piccoli cirri che corrono creando l'idea di un forte vento, evidente anche dal cappello in volo. Gli interventi cromatici sono due, in nero, cappello, capigliatura, braghe e stivali, in verde, calze e ciuffi erbosi. Il cartiglio orizzontale in alto, ripiegato e arricciato ai lati, porta la scritta "MONTANACCIO/COL FIASCO SOTTO IL BRACCIO". Sul retro si legge, in alto, in maiuscolo nero "A.D./MCMXXX.XVIII/GENNAIO", al centro, dominato da una croce, il monogramma "C.R". Sotto la firma "C/R./da RECANATI". Più in basso è posta un'etichetta con la scritta "N.2/Unico Originale".

Notizie storico-critiche: Il piatto è stato realizzato a Recanati, nel 1930, da Rodolfo Ceccaroni. L'artista si dedica, fin da giovane, all'attività ceramica, e partecipa alle più importanti esposizioni di arti decorative in Italia, tra le quali, dal 1923 al 1930, le quattro Mostre Internazionali monzesi. Nelle sue opere è evidente il tentativo di sintesi tra "colto", come la tradizione dell'"istoriato", e "popolare", nella rappresentazione della quotidianità, ne è un eloquente esempio, il vento, che richiama a temi ordinari quanto allegorici. Ancora, colto e popolare, si fondono a un forte sentimento religioso d'ispirazione francescana, facendo, dell'autore, una personalità singolarissima nell'arte ceramica italiana del XX secolo. A sostegno di quanto detto, sopraggiunge la figura simbolo del pastore-viandante, soggetto tanto caro alla poesia recanatese, qui abilmente accostata al cartiglio sovrapposto con la rima dall'assonanza scherzosa "montanaccio-braccio", rimando voluto alla realtà della campagna recanatese dove visse e operò l'autore.
Il piatto si può facilmente ricondurre a una serie, cui appartengono "La Madonna nel chiuso bosco di frutta" e "Il freddo", rispettivamente del 1922 e del 1925.

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata

Credits

Compilazione: Sanson, Angela (2015)

Aggiornamento: Vertechy, Alessandra (2016)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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