Zuffa tra anatre e poiana

Duranti, Giorgio

Zuffa tra anatre e poiana

Descrizione

Autore: Duranti, Giorgio

Cronologia: ante 1726

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 88 cm x 80 cm

Notizie storico-critiche: Filippo Piazza (2009) afferma che il dipinto, insieme al suo pendant (Lotta tra tacchini e gallo) potrebbe essere arrivato all'ospedale nel 1726 con il lascito del Conte Camillo Antonio Lana. Nell'Inventario delli mobili ed effetti esistenti nella casa di Brescia habitata dal quondam Nobile Signor Conte Camillo Antonio Lana, redatto nel 1726, si ricordano infatti "due detti [quadri] di volatili, et altri di animali senza cornice" (Brescia, Archivio di Stato...). Nel caso si riuscisse a verificare l'entrata dei dipinti della collezione Lana nella quadreria degli Spedali Civili, avremmo un termine ante quem per la realizzazione delle tele, e andrebbe un poco anticipata la cronologia individuata dalla critica per i dipinti di Duranti di grande formato, solitamente considerati una specificità della produzione tarda dell'artista.
Piazza ci informa che che nel 1826 fu indetta dagli Spedali una vendita all'asta di alcune opere d'arte donate dalla signora Maria Turlini, secondo la prassi consueta per l'ospedale di conservare soltanto i beni di soggetto sacro. L'incanto, tuttavia, non andò a buon fine, così che restarono invenduti numerosi oggetti, tra cui "quattro quadri antichi con cornice in pasta dorata rappresentanti diversi animali" (Brescia, Archivio Spedali...).
La Zuffa riprende il gruppo centrale del dipinto di Duranti Uccelli d'acqua della Pinacoteca Tosio Martinengo, giunto nelle collezioni civiche con il legato del conte Achille Calini Duranti insieme ad altre opere del pittore, tra cui una replica della Zuffa stessa. Altre due repliche, di qualità inferiore, sono segnalate da Parisio (2004, pp. 98 e 109) in collezione privata.

Collocazione

Provincia di Brescia

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Spedali Civili di Brescia

Credits

Compilazione: Villani, Manuela (2009)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).