Folidoforo

Folidoforo

Descrizione

Questo pesce, di piccole dimensioni, non superava la lunghezza di 20 centimetri. L'aspetto era di tipo moderno, e non doveva essere troppo dissimile da quello di un'aringa attuale. Le squame erano sottili e traslucide, al contrario della maggior parte dei pesci della sua epoca. La coda era biforcuta e suggerisce che il folidolepide fosse capace di nuoto veloce. I suoi resti sono stati ritrovati in sedimenti marini e di laguna. Il folidolepide è noto attraverso alcuni esemplari rinvenuti nel famoso giacimento di Lyme Regis, in Inghilterra, mentre numerosi altri esemplari sono stati ritrovati nel giacimento di Osteno, in Italia. La specie tipo è Pholidolepis dorsetensis, ma è possibile che gli esemplari italiani appartengano a un'altra specie. Un'altra specie ascritta al genere, con qualche dubbio, è P. africana del Triassico superiore della Tanzania. Il folidolepide appartiene a un gruppo di pesci ossei noti come folidoforiformi, il cui rappresentante più noto è Pholidophorus e che rappresentano una transizione verso gli attinotterigi evoluti a partire dai pesci ossei arcaici come i paleonisciformi. L'esemplare in questione è ben conservato in ogni sua parte anche se è completamente privo di scaglie (sciolte a causa dell'ambiente riducente).

Definizione: fossile

Identificazione: esemplare: impronta

Collezione: sala paleontologica

Tipologia contenitore: vetrina

Quantità: 2

Misure: 7 cm x 7 cm

Sistematica

Regno: Animalia

Phylum / Divisione: Chordata

Classe: Actinopterygii

Ordine: Pholidopholiformes

Famiglia: Pholidoporidae

Genere: Pholidolepis sp.

Specie: sp.

Cronostratigrafia

Eon: Fanerozoico

Era: Mesozoica

Periodo: Giurassico inferiore

Epoca: Sinemuriano

Età: 200-190 milioni di anni

Collocazione

Grandola ed Uniti (CO), Museo Etnografico Naturalistico Val Sanagra. Sala Paleontologica

Credits

Compilazione: Selva, Attilio (2016)

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