181. Bollettino dell'Associazione fra gli industriali cotonieri e borsa cotoni

Dal luglio 1910 (vol. V, n. 1) §Bollettino dell'associazione cotoniera italiana§. Dal marzo 1913 (vol. VII, n. 11) §Bollettino della "Cotoniera"§.

Sottotitolo Organo dell'Associazione cotoniera italiana. Organo della Società docks cotoni di Genova. Organo della Società per la coltivazione del cotone in Eritrea e in Libia poi Organo dell'Associazione cotoniera italiana. Organo della Società docks cotoni di Genova. Organo della Società per la coltivazione del cotone in Eritrea e in Libia. Organo dell'Istituto cotoniero italiano poi Organo dell'Associazione cotoniera italiana. Organo della Associazione docks cotoni di Genova. Organo della Società per la coltivazione del cotone in Eritrea e in Libia. Organo degli industriali italiani dei ricami a macchina e pizzi. Organo dell'Istituto cotoniero italiano poi Organo dell'Associazione cotoniera italiana (filatura, tessitura, candeggio, tintoria, apparecchiatura, stampa, mercerizzazione, maglieria, velluti, ricami, cascami, rappresentanze, ecc.). Organo della Società docks cotoni di Genova. Organo della Società per la coltivazione del cotone in Eritrea e in Libia. Organo dell'Istituto cotoniero italiano. Rivista tessile mensile poi Organo ufficiale dell'industria e del commercio cotoniero. Organo della Società docks cotoni di Genova. Organo della Camera arbitrale. Organo degli industriali italiani di ricami a macchina e pizzi. Organo del Consorzio filatori. Organo dell'Istituto cotoniero italiano. Organo dell'industria italiana della maglieria. Organo dei fabbricanti italiani di passamaneria. Organo della Mostra campionaria cotoniera permanente. Organo della Regia Stazione sperimentale fibre tessili poi Organo della Federazione nazionale fascista dell'industria cotoniera, dell'Associazione italiana fascista degli industriali cotonieri, del Consorzio filatori, della Mostra campionaria cotoniera permanente, della Camera arbitrale cotoni sodi, della Federazione nazionale fascista delle industrie tessili varie, dell'Istituto cotoniero italiano, della Società anonima docks cotoni, della Regia Stazione sperimentale fibre tessili poi Rivista mensile della Federazione nazionale fascista degli industriali cotonieri.
Luogo Milano.
Durata 1906 (vol. I, n. 1) - marzo/aprile 1943 (XXXVIII, n. 3*). Numeri doppi: dal maggio-giugno 1916 (vol. X, n. 1-2) al marzo-aprile 1921 (vol. XIV, n. 11-12); dal novembre-dicembre 1939 al marzo-aprile 1943.
Periodicità Mensile.
Direttore Gino Trespioli poi Eugenio Cecconi poi Giuseppe Riva poi G.D. Delfino poi Dario Mattei.
Gerente Giuseppe Vimercati poi P. Clemente Colombo poi Luigi Assi (redattore responsabile).
Editore Associazione fra gli industriali cotonieri e Borsa cotoni poi Associazione cotoniera italiana.
Stampatore Milano, Prem. Stab. Tip. "La Stampa commerciale" poi Tip. Capriolo e Massimino poi Tip. E. Calamandrei e C.
Pagine Da 32 a 76.
Formato 30x21 cm.
Note In alcune annate arriva a contenere oltre 100 pagine di inserzioni pubblicitarie, contrassegnate con numeri romani. La numerazione dei volumi corrisponde a quella delle annate. A partire dal n. 8, vol. I, del dicembre 1906 compare il mese di pubblicazione. Dal 1928, anno in cui diventa l'organo della Federazione sindacale fascista dell'industria cotoniera e dell'Associazione italiana fascista degli industriali cotonieri, inizia la numerazione dall'anno V. I supplementi al n. 9, vol. III, gennaio 1909 e al n. 1, vol. IV, maggio 1909, contengono campioni di stoffa "illustranti processi di attualità" nella lavorazione. Dall'ottobre 1913, (vol. VIII, n. 6) al dicembre 1914 (vol. IX, n. 8) al «Bollettino» viene integrato un supplemento tecnico dedicato ai ricami a macchina, che dal gennaio 1915 (vol. IX, n. 9) viene inserito nella sezione tecnica. Dal gennaio 1909 (a. VI, n. 1) al settembre-ottobre 1939 (a. XVII, n. 9/10) pubblica un supplemento tecnico prima quadrimestrale e poi bimestrale, il «Bollettino del reparto fibre tessili vegetali della Regia Stazione sperimentale per la cellulosa, carta e fibre tessili vegetali e artificiali». Dal 1936 la copertina rigida viene illustrata con fotografie, di preferenza vedute aeree di stabilimenti cotonieri italiani o di macchinario tessile.

Organo ufficiale dell’Associazione italiana fra gli industriali cotonieri, sodalizio di categoria a carattere nazionale sorto nel 1894 a Milano, il «Bollettino» nasce nel 1906 dalla convinzione che “i cotonieri sono i più interessati nella discussione di problemi che riguardano il loro commercio e la loro industria, e perciò non potrà non essere utile un bollettino che esclusivamente del commercio e dell’industria del cotone tratti, per rispetto alle leggi, ai disegni di legge, alle condizioni economiche e sociali del paese, alle crisi ed ai progressi... fidente di poter essere eccitatore ad associare le forze singole per poter rendere più forte il sodalizio” (1906, n. 1).

L’apertura di ogni numero viene affidata agli “Atti dell’Associazione”, ossia ai verbali dei consigli direttivi delle assemblee ordinarie e straordinarie e alle relazioni morali ed economiche annuali della gestione, che riuniscono in un unico percorso riassuntivo le principali questioni trattate dalla Associazione quale organo di rappresentanza collettiva dell’industria cotoniera nei rapporti coi pubblici poteri, le inchieste promosse, gli studi fatti, le deliberazioni prese, e in particolare le attività riguardanti il miglioramento dei servizi inerenti l’approvvigionamento della materia prima e le questioni doganali e fiscali (sull’attività del sodalizio dalle sue origini alla fine del XII esercizio e su quella della Borsa cotoni cfr. L’opera della Cotoniera, 1906, n. 1, p. 20-23).

“Rivista indispensabile ai cotonieri in cui viene brevemente e con criterio sistematico raccolto tutto quanto essi - occupatissimi nei loro affari - non possono leggere nelle molte riviste tecniche, nei rapporti ufficiali, nei bollettini governativi”, il «Bollettino» consta di una lunga serie di rubriche in cui viene mensilmente organizzata la grande mole di notizie e dati riferentisi all’industria del cotone: “Giurisprudenza”, raccolta di sentenze pronunciate dalla magistratura in cause inerenti il commercio del cotone, e di “tutte quelle massime di recentissima data e del jure in formazione che, sebbene di indole generale, è indispensabile siano conosciute dai nostri industriali” (Propositi, dicembre 1906). Le massime vengono a loro volta razionalmente raggruppate a seconda della loro appartenenza alla giurisprudenza del lavoro o alla giurisprudenza commerciale: quindi, contratto di lavoro, licenziamento degli operai, abbandono del lavoro, infortuni, periodo di prova, salari, arbitrato, sospensioni del lavoro, ritenute sul salario, certificati di servizio, depositi e indennità, e ancora compra-vendita, rischi, noli, spedizioni e consegne; “Legislazione”, in cui viene riprodotto il testo completo di leggi, decreti e circolari ministeriali attinenti l’attività industriale; “Finanza”, a partire dal 1913 affidata al dottore Diego Martello, in cui trova posto “tutto quanto di nuovo ed interessante sarà a rivelarsi nel vasto e intricato campo della legislazione tributaria, restando inteso che ogni nuova disposizione sarà opportunamente raffrontata e coordinata con tutti i precedenti legislativi e regolamentari. Saranno inoltre riportate tutte le norme e le istruzioni che l’amministrazione finanziaria andrà dettando per l’applicazione della legge, pubblicazione, questa, di larghissima importanza, ben noto essendo come il precetto legislativo muti e si trasformi nel lento percorso della sua pratica attuazione” (Sulla rubrica Finanza, dicembre 1912).

Destinata poi nel corso degli anni a subire notevoli ampliamenti, man mano che la conquista di nuovi sbocchi internazionali rappresenta per la produzione cotoniera italiana sempre più una necessità, la rubrica “Esportazione” ospita una serie di articoli, relazioni e comunicati attestanti le possibilità di espansione dell’industria cotoniera italiana sui mercati internazionali, “che vengono favoriti dai sig. consoli e agenti commerciali italiani all’estero, offrendo così dati preziosi affinché la nostra industria possa farsi valere sui mercati esteri”.

Altre rubriche fisse presenti sul «Bollettino»: “Produzione cotoniera”, inaugurata dal numero 4 del 1906, sulla raccolta e la produzione di cotone greggio nei paesi di produzione; “Note sull’andamento dei mercati cotonieri” “poiché è pur necessario scrivere qualcosa sull’andamento generale dei grandi mercati di produzione cotoniera, anche se per conseguenza occorre toccare il pericoloso tasto di scrutare il futuro... poiché i cotoni hanno il vizio di scendere e salire a proprio talento senza darsi la minima preoccupazione degli uomini che profondamente ne ragionano” (A. M., 1906, n. 1); “Statistica”, in cui vengono mensilmente riportati i dati relativi agli scambi commerciali fra Italia e paesi esteri: oltre quelli attestanti la quantità e il paese di provenienza degli arrivi di cotone nei porti di Genova e Venezia “comunicati dai corrispondenti del «Bollettino»”, trova annualmente spazio la statistica sul censo internazionale dei fusi e del cotone della Federazione internazionale delle associazioni fra industriali filatori e manifatturieri di Manchester, nonché molte statistiche ministeriali, fra cui quella delle forze motrici impiegate nei cotonifici (maggio 1907) e i bollettini di statistiche pubblicati dal Ministero della finanza ? Ufficio trattati e legislazione doganale ? riassumenti i dati relativi all’importazione annuale del cotone e all’esportazione dei manufatti con destinazione definitiva per l’estero (sulla scarsa attendibilità delle statistiche ministeriali, e sulla “situazione negativa che persisterà fino a quando l’industriale continuerà a confondere l’indagine fiscale con quella che non lo è”, cfr. La causa vera dell’infelicità delle nostre statistiche, maggio 1907; e ancora Eugenio Cecconi, L’Italia senza statistiche, agosto 1922; Mercato cotoniero, con notizie riguardanti il mercato del lavoro nelle zone a vocazione tessile (ore di occupazione, aumento o diminuzione dell’importo delle mercedi, penuria di manodopera) e i dati riguardanti gli stabilimenti dove si sono verificati scioperi e conflitti del lavoro: numero degli occupati suddivisi per sesso ed età, loro livello organizzativo, retribuzione giornaliera, motivazioni dello sciopero, richieste delle maestranze e risposte padronali, “notizie offerteci dal «Bollettino» dell’Ufficio del lavoro che però non sempre sono precise come sarebbe desiderabile da una pubblicazione ufficiale del Ministero” (1906, n. 5) e delle quali pertanto si auspica la correzione da parte degli stessi direttori degli stabilimenti cotonieri, coi quali viene del resto continuamente ricercato un rapporto diretto in quanto “è dovere dei soci fornire al «Bollettino» studi, rapporti, relazioni, comunicati e articoli di vario genere interessanti l’industria cotoniera”; “Tecnica”, ampliata progressivamente fino ad occupare nel giro di pochi anni oltre i due terzi dello spazio disponibile alla pubblicazione e suddivisa, a partire dal 1909, in due distinte sezioni: una parte dedicata alla chimica tintoria e diretta fino al 1914 dal prof. Antonio Sansone (poi da Luigi Caberti), e una parte relativa alla tessitura e alla filatura, rispettivamente curate dal prof. Gian Maria Berliat e dall’ing. Luigi Tonelli (dal 1913 si arricchisce della nuova sezione “Ricami a macchina”); “Mondo cotoniero”, inizialmente unicamente formata dall’elenco dei dissesti, costituzioni, scioglimenti e cambiamenti di ragione sociale delle ditte cotoniere italiane, completato dal resoconto delle sedute di consigli ed assemblee delle principali società, assume nel tempo un’importanza. sempre maggiore, ospitando relazioni e commenti circa i congressi nazionali e internazionali dei cotonieri; “Rivista delle riviste”, rassegna stampa delle pubblicazioni in merito al commercio e all’industria del cotone tratte dalle principali testate economiche e di categoria, soprattutto straniere, e “Corrispondenze”, in cui, grazie alla “squisita cortesia della International Federation of cotton master spinners and Manufacturers association di Manchester, della Correspondenz Textil?Industrie di Berlino e di altre associazioni tessili, daremo le più importanti notizie interessanti il mondo cotoniero” (“Corrispondenze”, 1906, n.7).

Ogni numero della rivista viene introdotto da un sommario, mentre alla fine di ogni annata i soci possono contare sulla pubblicazione di un Indice alfabetico per materia e di un Indice degli articoli per rubrica.

Fino al 1910, anno delle sue dimissioni dalla presidenza dell’Associazione (novembre 1910, n.7, p.1), numerosi si contano gli interventi di Costanzo Cantoni in difesa degli interessi dell’industria cotoniera, sia riguardo all’attuazione di misure di politica economica da parte dello Stato, sia inerenti alle strategie e ai comuni accordi assunti dagli industriali col profilarsi della crisi cotoniera (oltre ai suoi molteplici interventi nelle assemblee, riportati nella rubrica “Atti dell’Associazione” si segnalano: Dopo gli scioperi di Torino, 1906, n. 1; Per regolare il fido alla clientela, gennaio 1908, n. 9; Il short?time; aprile 1909; La situazione della filatura italiana del cotone, settembre 1910.

Altri assidui collaboratori che protrarranno la loro partecipazione fino ai primi ami venti, sia ricoprendo importatiti cariche all’interno dell’Associazione, sia da esterni alla stessa sono: Giorgio Mylius, Eugenio Cecconi, Pasquale Pozzi, Giovanni Tagliani, Dario Torri, Diego Martello, Arno Schmidt, E. Valabrega, Camillo Levi, Luigi Caberti, Giovanni Strobino e Alessio Boglietti, M. Martel.

Allo scoppio della Grande guerra la direzione avverte i lettori che “le difficoltà delle comunicazioni, il venir meno di molti dati e corrispondenze, gli interessi troppo traviati da violente manifestazioni economiche e politiche fanno sì che non tutte le rubriche possano essere mantenute nella loro abituale efficienza... Le tipografie d’altra parte lavorano ad orario ridotto e anche la carta scarseggia. La pubblicazione dei prossimi n[umeri] del «Bollettino» avverrà con formato ridotto e non verranno riprodotte le pag[ine] di inserzioni” (Avvertenza, agosto 1914). In realtà, per molti mesi non si avvertono sensibili cambiamenti nella dimensione qualitativa e quantitativa delle rubriche (solo a partire dal maggio 1916 l’uscita della rivista avrà una scansione bimestrale che si protrarrà per 5 anni), anzi, le pagine di inserzioni pubblicitarie aumentano notevolmente, tanto da rendere necessario un loro ordinamento in un Indice degli inserzionisti in ordine alfabetico “ad uso degli acquirenti di macchinario tessile e accessori, di coloranti ed ogni articolo per l’industria tessile”. Si segnalano di questo periodo gli articoli di P. Pozzi, Chiacchere ? Sopra profitti -forniture e fornitori, settembre-ottobre 1916) e di G. M. Berliat, L’industria tessile e la guerra, novembre?dicembre 1916).

Puntualmente, nei mesi di maggio o giugno, vengono poi riportate dal relatore G. Mylius le relazioni sui congressi internazionali dei filatori e manifatturieri di cotone, a cominciare dal III, tenutosi a Brema (1906, n. 2) e continuando col IV (giugno1907), V (giugno 1908), VI (maggio 1909), VII (giugno 1910), VIII (maggio 1911), IX (giugno 1913), X (maggio-giugno1920), XI (giugno 1922), XII (giugno 1924) ecc., unite alle relazioni sul V Congresso dell’espansione commerciale di Vienna (settembre 1910) e a quelle sul II (settembre1911), III (ottobre 1912) e IV Congresso nazionale dei rappresentanti di commercio (giugno 1914).

Dal 1917 il «Bollettino» si arricchisce per un brevissimo periodo di una nuova rubrica, “Igiene pubblica”, “in un momento in cui i governi dei paesi più progrediti stanno sempre più considerando la salute del popolo come una risorsa, una ricchezza, un patrimonio nazionale” (Della salute pubblica quale principale fattore della vita economica, luglio-agosto 1917), e anche la rubrica “Tecnica” acquista uno spazio sempre maggiore, sia grazie all’aggiunta delle sezioni “Maglieria” (curata da Attillo Tremelloni), “Corderia” e “Ingegneria tessile”, sia grazie al notevole ampliamento della sezione “Tessitura”, che viene suddivisa in 3 parti: “Brevetti e invenzioni”, con brevi descrizioni accompagnate da figure schematiche dei nuovi brevetti interessanti la tessitura, “Studi”, con riassunti degli studi pubblicati in altre riviste nazionali ed estere “in guisa da porre il lettore al corrente della letteratura tecnica mondiale” e “Varie”, con “informazioni relative alla formazione dei nuovi campionari, descrizione e disegni dei principali tessuti?novità, i lavori e le ricerche effettuate nelle nostre scuole di tessitura, gli studi sulla questione scolastica, i metodi d’insegnamento, ecc.” (settembre-ottobre 1917). Le problematiche inerenti la formazione professionale hanno in effetti sempre avuto un largo riscontro sulle pagine del «Bollettino»: oltre a brevi note sull’andamento delle principali scuole tessili e tintorie italiane e sull’insegnamento tecnico?industriale nei paesi europei, si segnalano: Leopoldo Sabbatini, Per la libertà economica dell’Italia, dicembre 1910; E. Cecconi, Note sull’istruzione tecnica e commerciale, maggio1912; Id., Delle scuole professionali in Italia, ottobre 1913 e seguenti; Aldo Baroni, Come si dovrebbe organizzare l’insegnamento professionale, gennaio 1914; G. M. Berliat, L’insegnamento professionale ieri e oggi, settembre 1910; Id., La scuola di tessitura del dopo?guerra, gennaio-febbraio l918 (a partire da questa data le notizie inerenti l’istruzione professionale vengono integrate nella rubrica “Tecnica”, sezione “Scuole tessili”, curata dall’ing. Gustavo Bullo).

Nel corso degli anni venti, fra i nomi dei nuovi collaboratori Roberto Bernardini, Donato Saponaro, Carlo Tarlarini, Francesco Magri ed Erminio Mariani, si riconfermano personalità illustri quali Eugenio Cecconi, di cui si segnala il lunghissimo scritto Le nuove tendenze dell’economia (aprile 1927 e seguenti).

Nel 1921 trova spazio all’interno del «Bollettino» una nuova rubrica, “Vertenze e questioni sindacali”, che “tiene al corrente i lettori sul movimento sindacale cotoniero, riferendo, oltre alla cronaca delle vertenze, tutte le risoluzioni, specie quelle concordate dalla Commissione mista nazionale, che riflettono l’interpretazione e l’applicazione del concordato cotoniero” (marzo?aprile 1921), affidata al prof. Giuseppe Riva, dal 1927 nuovo direttore della rivista. La sua direzione coincide col tentativo di “modificare e rendere il «Bollettino» più aderente alle esigenze dell’industria e ai desideri degli industriali”: il principale cambiamento nella linea programmatica ed editoriale della rivista viene ottenuto attraverso la decisione di trattare separatamente la parte economica da quella tecnica, pubblicando per quest’ultima dei fascicoli speciali nei quali vengono trattati argomenti di carattere esclusivamente tecnico. Nell’aprile1929 vengono così iniziate le pubblicazioni, che si protrarranno per oltre 10 anni, del «Bollettino del reparto fibre tessili della Regia Stazione sperimentale per l’industria della carta e lo studio delle fibre vegetali tessili», supplemento quadrimestrale (poi bimestrale) al «Bollettino della cotoniera » diretto dal prof. Camillo Levi.

L’eliminazione della rubrica “Tecnica” consente di estendere e sviluppare maggiormente all’interno della rivista le tematiche economiche, organizzate nelle seguenti rubriche: “L’industria cotoniera italiana e i suoi problemi”, “Le materie prime”, “La produzione cotoniera”, “I mercati cotonieri nel mondo”, “L’organizzazione industriale e commerciale”, “L’industria cotoniera all’estero”, “Provvedimenti doganali”, “Comunicazioni e trasporti”, “Provvedimenti e problemi fiscali”, “Istituti sperimentali e scuole professionali”, “Esposizioni”, “Fiere e congressi”, “Notizie e questioni sindacali”, “L’assistenza e le assicurazioni sociali”, “Leggi e regolamenti”, “Statistiche, atti sociali”, “Gli arbitraggi della Cotoniera”, “Giurisprudenza cotoniera”, “Movimento delle ditte cotoniere”, “Biblioteca”.

Fra queste, soprattutto la rubrica “Statistica” conosce un nuovo sviluppo: oltre alle consuete tabelle riportanti le quotazioni dei cotoni sodi in Italia, compaiono quelle delle quotazioni dei mercati a termine, del corso medio ufficiale dei cambi, del corso medio mensile della sterlina e del dollaro, le differenze settimanali di valore tra le varie qualità di cotone americano.

Sulla finire degli anni trenta iniziano le assidue collaborazioni alla rivista di Ugo Manunta e Roberto Tremelloni, che si protrarranno fino al 1943, mentre continua proficua quella di Francesco Magri. Al primo viene, affidata la rubrica “Cronache della vita economica”, contenente soprattutto studi sull’autarchia tessile italiana (Aspetti dall’autarchia, gennaio 1938; La guerra, i traffici e l’organizzazione del mercato interno, febbraio?marzo 1940; L’imposta dei profitti in guerra, aprile?maggio 1940; Il corporativismo ha vinto la prova bellica, agosto-settembre 1940; La guerra e l’autarchia, ottobre?novembre 1940), mentre di Roberto Tremelloni, fra i numerosissimi scritti pubblicati dal «Bollettino», si segnalano: Appunti sull’economia tessile e la guerra, settembre 1939; I provvedimenti dell’economia di guerra, gennaio?febbraio 1940; Le esportazioni industriali tessili dell’Italia e la loro evoluzione dal ’29 al ‘38, aprile?maggio 1940. Riguardo a Magri, al quale a partire dall’ottobre 1937 viene affidata la rubrica “Problemi del lavoro e assicurazioni sociali”, nella quale pubblica un lunghissimo studio che si protrae per parecchi numeri sulla Politica sociale dello Stato fascista e le sue realizzazioni, si segnalano: L’industria cotoniera italiana per l’autarchia economica della nazione, gennaio 1937, e La produzione mondiale del cotone fra le due guerre, marzo?aprile 1942. Altri nomi di assidui collaboratori in questo ultimo periodo di pubblicazione della rivista, nel quale si assiste peraltro ad un forte ridimensionamento quantitativo della stessa, manifestantesi sia nella sua uscita in doppia numerazione, sia nel notevole assottigliamento nel numero delle pagine e delle rubriche, sono quelli di: Edilberto Cavallo, Raffaele Riso, Emilio Cerbaro, Marino Marini, Francesco Pancirolli, Rosario Sottilaro e Giovami Balella.

C. Ro.

Raccolte: MI120: 1906-1943.