267. Corriere dei farmacisti

Dal 15-30 luglio 1914 (a. VI, n. 14) §Corriere dei farmacisti e giornale dei farmacisti.§ Dal gennaio-febbraio 1939 (a. XXXI, n. 1-2) §Corriere dei farmacisti§.

Sottotitolo Rivista quindicinale illustrata di scienze, d'interessi e di pratica professionale poi Riviste quindicinali riunite di scienze, d'interessi e di pratica professionale poi Rivista mensile di farmacia a cura del Sindacato fascista farmacisti della provincia di Milano.
Luogo Milano.
Durata Prima quindicina gennaio 1911 (a. III, n. 1*) - marzo 1942 (a. XXXIV, n. 3*). Si fonde poi con il «Giornale dei farmacisti» (vedi scheda 389*) dando origine al «Corriere dei farmacisti e giornale dei farmacisti»; sulla testata del nuovo periodico compaiono a lungo entrambe le indicazioni circa gli anni di pubblicazione.
Periodicità Quindicinale poi mensile.
Direttore Adolfo Motta (redattore capo) poi Adolfo Motta e Antonio Cassia poi Eugenio Santagostino poi Carlo De Franceschi poi G. Martini.
Gerente Edoardo Casati (gerente) poi Edoardo Casati poi Giuseppe Invernizzi poi nessuno.
Editore Antonio Cassia (direttore-proprietario).
Stampatore Milano, Tip. Agraria poi Prem. Tip. Agraria poi Tip. F.lli A. & G. Bianchi poi Per i tipi dell'Unione tipografica.
Pagine Da 8 a 30.
Formato 54x34 cm poi 54x37 cm poi 35x 24 cm poi 28x20 cm.
Note Pubblica fotografie.

Rispetto al «Giornale dei farmacisti», con il quale entra in competizione, il periodico ha un formato molto più grande ma contenuti pressoché identici. Riporta infatti le leggi (con gli emendamenti, i dibattiti in Parlamento e in commissione, e commenti) e i regolamenti in materia di produzione e vendita di medicinali, estratti da periodici scientifici, segnalazioni delle scoperte fatte anno per anno (ad esempio La chimica e farmacia nel 1910, prima quindicina marzo 1911), diverse rubriche ("Corriere scientifico", "In laboratorio", "Note di giurisprudenza", una bibliografia di libri e riviste, "Atti di federazioni e di associazioni") e articoli scientifici, politici (cfr. ad esempio Noi, Il socialismo e la farmacia, prima quindicina febbraio 1911 e A. Blanchi, Le cooperative in farmacia, seconda quindicina agosto 1913) e professionali, anche se non strettamente economici.

Fra gli interventi più importanti segnaliamo quelli, numerosi, nel 1911 sulla Esposizione dell'industria e del lavoro a Torino, sulla riforma degli studi farmaceutici e su assicurazioni e farmacia. Scritti polemici prendono di mira l'esercizio professionale degli abusivi (Elpis, La mala pianta, seconda quindicina gennaio 1911), la libera vendita delle specialità medicinali (Ancora sulle specialità, prima quindicina febbraio 1912) e quanti non fanno gli interessi della categoria (Noi, Una muta di c… consiglieri comunali milanesi medici contro l'intiera classe farmaceutica, prima quindicina marzo 1911 e A. Motta, E proviamo pure!, seconda quindicina luglio 1911). Altri interventi, infine, riguardano il rapporto tra ordini sanitari e classe farmaceutica, la rivolta fiscale contro la tassa d'iscrizione all'Ordine (fine 1911), le elezioni e le sedute del Consiglio dell'Ordine, oltre ai congressi sia nazionali che internazionali degli Ordini dei farmacisti.

Negli anni successivi il periodico, oltre che fornire ricche informazioni a carattere scientifico sulla farmacologia (in particolare nelle rubriche "In laboratorio" e "Corriere scientifico"), dà conto soprattutto delle normative e della legislazione inerenti la professione e informa sulla iniziative promosse dall'Ordine dei farmacisti e sulle sue riunioni. All'inizio del 1939 il periodico ritorna all'antico titolo di «Corriere dei farmacisti», di cui riprende la numerazione, e diviene organo del Sindacato fascista farmacisti della provincia di Milano, di cui pubblica gli atti ufficiali.

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1911-1915; 1932 (lac.)-1942.