368. Gazzetta dei pasticcieri e confettieri

Dal 1° gennaio 1896 (a. IV, n. 1) §Il Giornale dei pasticcieri, confettieri, cioccolattieri, fabbricanti di biscotti, frutta candita, sciroppi, liquori ed affini§.

Sottotitolo Primo ed unico organo apparso in Italia per gli interessi professionali dei pasticcieri, confettieri, liquoristi, fabbricanti di cioccolatto, biscotti uso inglesi, pane di lusso ed affini poi Organo quindicinale tecnico-professionale.
Durata 13 giugno 1893 (a. I, numero di saggio) - 15 maggio 1897 (a. V, n. 10*).
Periodicità Quindicinale.
Direttore Angelo Bacchi (direttore responsabile).
Gerente Angelo Bacchi.
Stampatore Milano, Tipografia Luigi Beretta poi Tipografia e Litografia Rovida e Dall'Olio poi Stabilimento Tipografico Rovida Dall'Olio poi Stabilimento Tipografico Angelo Stucchi.
Pagine 4 (6 in un solo numero) poi 8.
Formato 29x40 cm poi 23x32 cm.
Note Illustrato. Dal 1896 copertina celeste (verde in un solo numero).

L’articolo di presentazione Ai nostri lettori pubblicato sul n. di saggio del 15 giugno 1893 (che è anche il n. 1), dopo avere ricordato i progressi compiuti negli ultimi anni dall’arte della pasticceria in Italia, per cui quest’ultima “compete nelle gare industriali coi più forti produttori esteri e se non il sorpassa, degnamente si regge allato”, passa ad una descrizione della nuova pubblicazione. “Col nostro giornale parleremo delle invenzioni ed origine delle macchine, degli attrezzi, degli utensili inerenti al nostro soggetto. Diremo degli eteri, degli estratti delle essenze, degli acidi e dei colori, della loro produzione e del loro impiego. Schiariremo la provenienza di tante materie prime, il modo di valutarne le loro buone qualità e come delle loro falsificazioni ed inganni. Daremo anche il Bollettino dei prezzi praticati dai grossisti nazionali e qualche nozione sui mercati esteri. Diremo dei diversi modi di fabbricazione dando di man mano ricette e schiarimenti. Tratteremo gli interessi sociali della nostra classe e nel limite della nostra cerchia saremo imparziali nell’emettere il giudizio nostro nelle questioni che riguardano il principale e l’operaio. La terza e quarta pagina daranno adito alla réclame, efficace cooperatrice dello sviluppo commerciale mondiale e le nostre ditte renderanno noto l’articolo da loro prodotto e trattato. Seguendo il sistema dei giornali esteri stamperemo le domande ed offerte di impiego, attenendoci per le inserzioni alle condizioni esposte in testa al Giornale”. Conclude esprimendo fiducia “nella buona accoglienza che avrà il nostro periodico”.

Il terzo n. del 15 luglio 1893 reca in prima pagina un ringraziamento agli abbonati che “in numero maggiore alla nostra aspettativa, ci onorarono della loro adesione”.

Il programma è attuato attraverso le rubriche “Rivista tecnica”, “Cronaca professionale”, “Metodi e ricette”, “Bollettino commerciale” “Il consigliere delle famiglie”, “Domande ed offerte” e “Notizie diverse”. Le prime due di queste rubriche contengono talvolta articoli concernenti gli interessi della categoria quali esposizioni o mostre (ad esempio: Seconda Esposizione internazionale dei confettieri, pasticcieri ed affini in Londra dal 22 al 29 settembre 1894, 1° luglio 1894) o l’arte della pasticceria all’estero (La pasticceria e confetteria in America, ottobre 1893) e il contributo italiano (L’arte culinaria italiana a Londra, 15 novembre 1896).

Fino al 1895 il periodico pubblica anche articoli riguardanti gli interessi sindacali della categoria. Segnaliamo La Società fra i confettieri, pasticcieri ed affini e le Camere sindacali (15 settembre 1893) che, delineando i compiti delle due organizzazioni, spiega che mentre la prima si occupa del collocamento, delle sovvenzioni e dell’istruzione dei soci, con un ufficio di collocamento riservato a questi ultimi, le seconde formate da proprietari pasticcieri, confettieri ed affini che erano già stati soci della società – nella quale rimangono con identici diritti e doveri - hanno il compito di tutelare i diritti dell’intera classe allo scopo di ottenere dal Governo tutte le facilitazioni affinché lo sviluppo dell’industria non sia ostacolato, di approvare tutto quanto possa essere proficuo alla categoria e di provvedere con donazioni speciali all’incremento e al miglioramento della stessa.

Il n. del 15 dicembre 1893 comunica l’imminente uscita del supplemento «Decorazione», che probabilmente rimase soltanto allo stato di progetto. Il n. del 1° febbraio 1895, l’unico a 6 pagine della prima serie, pubblica invece l’articolo Il nostro disegno. Come preannunciato - si legge -diamo oggi la prima tavola di disegno che deve costituire la scuola pratica che intendiamo con questo numero incominciare. Per sobbarcarci una così ingente spesa, dovevamo persuaderci che l’accoglienza preparata al nostro giornale non doveva fermarsi nell’ammirazione, ma bensì essere aiutata nel sostenere le ingenti spese che accompagnano tale pubblicazione. Ora che vieppiù ci è data di apprezzare tale accoglienza favorevole e spontanea che il nostro giornale va acquistandosi ci dà a credere che esso risponde ai bisogni e la simpatica confidenza che noi abbiamo già incontrato, ci incoraggia e ci dà il diritto di sperare che il numero dei nostri abbonati aumenterà progressivamente così da permetterci, senza aumentare il prezzo, di renderlo attraente ed utile con la nuova aggiunta colte.

A partire da questo numero il periodico dedica un’intera pagina, e talvolta anche più, alle illustrazioni di decorazioni per pasticceria e di macchine per la lavorazione dei dolci.

I numeri del 15 giugno, 1° settembre, 1° novembre, 15 novembre e 1° dicembre 1895 pubblicano a puntate lo Statuto della Società di mutuo soccorso tra i lavoranti pasticcieri ed affini in Milano; quelli del 1° dicembre e del 15 dicembre lo Statuto dell’Ufficio di collocamento della società.

Il n. del 1° gennaio 1896 pubblica in apertura un articolo indirizzato Ai nostri cortesi lettori. “L’idea di creare un testo che man mano raccogliesse tutto quanto viene introdotto ed è aiuto nello sviluppo dell’arte nostra nonché compendiasse i diversi sistemi e metodi di lavorazione applicati nei diversi paesi - esso dice - fu cosa da tempo ventilata, e dopo l’insistere della necessità doveva trovare il mezzo della pratica attuazione. Ma alla compilazione di un volume unico trae, oltre l’ingentissima spesa, l’incidente che le continue innovazioni progressiste alle quali assistiamo ogni giorno coll’incremento dato alle arti ed ai mestieri, non potrebbero figurarvi. Compilare invece un periodico alla portata di ognuno, ed in modo pratico, credemmo la soluzione migliore che ci avrebbe potuto dare al caso nostro... Questa è in una parola la miglior maniera di soddisfare un generale desiderio che andava man mano esprimendosi nei nostri abbonati”.

Col 1896 alla diminuzione del formato fa riscontro l’aumento del numero delle pagine. Scompaiono gli articoli di carattere sindacale ed il contenuto è limitato alle rubriche.

L’ultimo numero della collezione, quello del 15 maggio 1897, non riporta alcuna comunicazione che lasci prevedere la sospensione della pubblicazione.

F. Pe.

Raccolte: MI120: 1893-1897.