635. Rivista delle strade ferrate

Dal 1 gennaio 1902 (a. II, n. 1) §Rivista delle strade ferrate e delle tramvie§.

Sottotitolo Bollettino del Collegio nazionale degli ingegneri ferroviari italiani.
Luogo Milano.
Durata Gennaio 1901 (a. I, n. 1) - 15 maggio 1904 (a. IV, n. 10*).
Periodicità Mensile poi quindicinale.
Direttore Comitato di direzione: Luigi Bianco, Pietro Biraghi, Alberto Brandani, Leonardo Loria, Guido Parravicini, Ruggero Sala, Leonida Spreafico poi gli stessi, ad esclusione di Parravicini, poi gli stessi cui si aggiungono Eliseo Galluzzi, Luigi Ferrara, Angelo Bertini, Gaetano Landini, Nicolò Nicoli, Angelo Pennacchio poi, dal 15 gennaio 1904 Nino Sacerdoti (unico direttore).
Gerente Virgilio Norsa poi Roberto Martinenghi poi Enrico Piazza.
Stampatore Milano, Società cooperativa tipografica degli operai poi Officine tecnografiche Cesare Fumel & C. poi Officine tecnografiche Milano.
Pagine 16 poi 20 poi 16.
Formato 34x24 cm.

La rivista sostituisce il «Monitore tecnico», e come questo è inviata gratuitamente a tutti i membri del Collegio nazionale degli ingegneri ferroviari italiani, ai quali si propone di far conoscere studi, esperimenti, innovazioni, migliorie relative all’industria ferroviaria. Dal gennaio 1902 allarga il proprio ambito di informazione anche al settore tramviario, con l’appoggio dell’Associazione tramviaria italiana. Il periodico, portavoce di una cultura prevalentemente tecnico-scientifica, vuole essere “interessante e praticamente utile”, e “dare all’Italia un giornale tecnico ferroviario, il più possibile completo, specchio fedele di tutto il gran movimento ferroviario moderno nel vasto campo delle applicazioni svariatissime dell’ingegneria civile, industriale e dell’elettrotecnica” (La nostra rivista nel 1902, 1° gennaio 1902). Il periodico pubblica notizie di interesse generale, ma si occupa anche di “questioni tecniche riguardanti le ferrovie minori di interesse locale e le tramvie d’ogni specie e trazione meccanica” (articolo redazionale, 1° gennaio 1901); descrive macchinari, impianti, costruzioni, materiale di trasporto. Per tutto il corso del 1902 e, a numeri alterni, anche del 1903, pubblica un documentato studio su L’azienda delle strade ferrate italiane dalla sua origine a tutto il 1900, analisi dettagliata della situazione ferroviaria italiana regione per regione, a partire dal periodo preunitario.

In ogni numero si trovano i resoconti dei congressi nazionali degli ingegneri e architetti italiani, del Collegio degli ingegneri ferroviari, delle Società economiche, dell’Associazione tramviaria italiana, e le relazioni del Consiglio all’assemblea generale dell’Unione delle ferrovie italiane; in particolare, l’intero numero 11 del 1903 (1° gennaio 1903) è dedicato al resoconto ufficiale del 2° Congresso del Collegio nazionale degli ingegneri ferroviari italiani.

Ogni articolo è corredato di grafici con dati tecnici, tabelle e diagrammi dei prezzi dei materiali; sono frequentemente riportate planimetrie di linee ferroviarie e di stazioni modello, cartine relative ai percorsi delle linee ferroviarie, moltissimi disegni tecnici, sezioni e figure, e inoltre grandi fotografie in bianco e nero di macchinari, motori e parti meccaniche. Numerose le rubriche, tra le quali: “Cronaca ferroviaria e tramviaria”, “Rivista di giurisprudenza”, “Notiziario”, “Rivista di periodici italiani ed esteri”. L’articolo di apertura Questioni del giorno si occupa, tra gli altri argomenti, anche del dibattito sul futuro assetto delle ferrovie italiane e dei progetti governativi in merito. Nella rubrica “Mercati” vengono riportate le quotazioni dei metalli sul mercato inglese, e inoltre del carbone e del materiale da costruzione al porto di Genova. Ogni numero ospita una sezione fissa (“Parte ufficiale”) riservata alle comunicazioni ufficiali ai soci del Collegio degli ingegneri ferroviari italiani (estratti di statuti, notizie sezionali, elezioni di delegati, verbali delle sedute del Consiglio dei delegati...).

Dal n. 24 del 1903 (15 dicembre 1903) non è più organo del Collegio nazionale degli ingegneri ferroviari, non intendendo però cessare le pubblicazioni; scompare di conseguenza anche la rubrica “Parte ufficiale”.

Firmano gli articoli, oltre a numerosi soci collaboratori, Felice Carli, L. Ferrara, Carlo Ferrario, G. Forlanini, I. Dell’Oro, Walter Reichel, Nino Sacerdoti; poche le sigle (L.S., n.s.) e gli pseudonimi (Crossing per gli articoli di apertura).

G. So.

Raccolte: BG014: 1901 (lac.)-1904.; MI120