Locomotore - industria, manifattura, artigianato

O.M. Officine Meccaniche (officina); Compagnia Generale Elettricità - C.G.E. (officina)

Locomotore - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

la cassa è costituita da un parallelepipedo in lamiere assiemate mediante saldatura o chiodatura.Le fiancate sono caratterizzate , nella parte centrale inferiore , da 4 ampie feritoie per la ventilazione-raffreddamento delle apparecchiature interne.La parte superiore presenta,nella parte centrale,piccole feritoie e due oblò rettangolari e nelle parti estreme i finestrini e oblò delle cabine di guida nonchè le porte di accesso alla stessa cabina.le due testate sono caratterizzate da due ampie vetrate al di sotto delle quali è installato un cassonetto di contenimento di apparecchiature,accessibile da un terrazzino ricavato nelle parti in aggetto del telaio.Sull'imperiale sono montati i due pantografi verso le estremità e nella parte centrale il cassonetto contenente le resistenze di avviamento. La cassa appoggia mediante ralle coniche sui due carrelli motore collegati tra loro mediante un giuntosferico.Sulle testate dei carrelli sono montati i respingenti ( organi di repulsione ) ed il gancio con tenditore (organo di trazione ) consentendo di non trasferire alla cassa le relative sollecitazioni.Ogni carrello è dotato di due motori e gli assili sono provvisti di sospensione indipendente a balestre che poggiano sulle boccole tipo FNM 3,Molle ad elica contribuiscono ad integrare la sospensione.L'interno è composto dalle due cabine alle estremità collegate da un corridoio laterale. Il resto dello spazio interno,separato da rete metallica dal corridoio,contiene tutte le apparecchiature di trazione compreso il compressore,La grata a portello di accesso all'interruttore principale è apribile mediante la chiave di abilitazione del banco di guida.

Funzione: Il locomotore serviva a trainare le carrozze viaggiatori accodate e non era comunicante con le stesse.Veniva utilizzato anche per il traino dei carri merci sulle linee elettrificate.

Modalità d'uso: Previa abilitazione del banco di manovra mediante la chiave in possesso del macchinista,l'innalzamento del pantografo permette alla corrente captata dallo strisciante di raggiungere i motori mediata da una modulazione dovuta all'inserimento-disinserimento delle resistenze poste sull'imperiale del mezzo.Tale operazione è regolata in cabina di guida dal macchinista mediante la manovella che,tramite un circuito in bassa tensione , mette in funzione dei meccanismi che sezionano progressivamente le resistenze d'avviamento.Il motore posto sul carrello sotto la cassa trasmette il movimento agli assili con le ruote tramite un accoppiamento ad ingranaggi ( pignone-corona ) .i due motori di ogni carrello sono permanentemente collegati in serie.Per le combinazioni di marcia oltre all'accoppiamento serie-parallelo sono possibili due indebolimenti di campo.Nella fase di frenatura,portata a zero l'alimentazione di corrente , il macchinista aziona gradualmente il rubinetto del freno provocando una depressione in condotta mettendo in funzione una apparecchiatura ( valvola tripla o distributore U )che,tramite leveraggi,permette l'accostamento del ceppo in ghisa al cerchione delle ruote rallentandone il rotolamento fino all'arresto

Notizie storiche: Completata l'elettrificazione dei primi tratti di linea ( Milano-Saronno e Bovisa -Seveso ),nel 1928 i locomotori della serie 600 furono i primi mezzi elettrici in servizio sulla rete delle Ferrovie Nord Milano.Ne era stato ordinato un primo gruppo di 6 di cui i primi 4 entrati in servizio nel 1928 ed il 5 e 6 nel 1929. Un incidente mise fuori servizio il numero 5 ma gli altri sono rimasti in servizio fino ai nostri giorni ed ancora funzionano,ad eccezione di quello in Museo accantonato nel 2002.Tali locomotori venivano usati oltre che per il traino dei treni viaggiatori anche per il traino dei carri merci sulle tratte che progressivamente venivano elettrificate.Presero progressivamente il posto delle locomotive a vapore.Svolgendo soltanto un servizio di traino,una volta giunti al capolinea venivano staccati dalle carrozze a cui dalla parte opposta veniva attaccato un altro locomotore per effettuare un nuovo treno.Il locomotore rimasto al paraurti isolato veniva a sua volta spostato in testa ad altre carrozze per effettuare un nuovo treno.Tale serie di locomotori è stato oggetto di vari interventi di miglioria nel corso degli anni,che ne hanno consentito il mantenimento in servizio fino ad oggi.Il primo colore era stato nero,con rossa la fiancata dei carrelli.Successivamente,a partire dal dopoguerra , il colore divenne quello castano-Isabella.Negli anni " 50 è stata eliminata la porta d'ingresso sul lato sinistro del terrazzino.Sono stati sostituiti gli elettroventilatori ed i compressori con altri alimentati direttamente alla tensione di rete ( 2700-3000 Vcc ).Uno il 600.02 è stato ridipinto in nero e traina talvolta il treno d'epoca Fnm.

Autore: O.M. Officine Meccaniche (capocommessa/ costruttore) (1899-1967), officina; Compagnia Generale Elettricità - C.G.E. (costruttore) (dal 1921 ad oggi come Ansaldo), officina

Datazione: ca. 1929 - ca. 1940

Materia e tecnica: acciaio; ferro; ottone; rame; vetro

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 2950 cm x 11920 cm x 3800 cm

Peso: 64 ton.

Collocazione

Saronno (VA), Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese

Riferimenti bibliografici

Cornolò G. "Ferrovie Nord Milano in tre secoli", Arese (MI) 2006

Cornolò G. "Cento anni di storia...delle Ferrovie Nord Milano", Arese (MI) 1979

Credits

Compilazione: Siena, Arnaldo (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).