Prisma dispersivo - Fisica

Amici, Giovanni Battista

Prisma dispersivo - Fisica

Descrizione

L'oggetto è ottenuto dall'unione di tre prismi dispersivi messi uno di seguito all'altro. Quello centrale, in vetro Flint, ha dimensione maggiore e ha sezione a forma triangolo isoscele. Gli altri due prismi, in vetro Crown, hanno invece sezione geometrica a forma di triangolo scaleno e sono incollati al precedente attraverso una delle facce con Balsamo del Canada, che ha un indice di rifrazione di 1,55 , simile a quello del vetro crown al bario leggero. Il tutto ha la forma finale di un parallelepipedo trapezoidale la cui superficie è quasi completamente opacizzata. Le due facce opposte sono invece perfettamente lavorate essendo quelle predisposte ad essere attraversate dai raggi luminosi durante l'utilizzo.

Funzione: replica a scopo divulgativo, fatto realizzare dal C.N.R. per l'Esposizione Universale di Chicago del 1933

Modalità d'uso: Il raggio incidente attraversa il sistema di prismi venendo disperso ma non deviato, ottenendo lo spettro relativo al fascio incidente. Se si tratta di luce bianca si osserverà l'intero spettro mantre se si tratta di una luce ottenuta da un elemento si osserveranno i colori caratteristici relativi a tale elemento.

Notizie storiche: Ideato dal costruttore di strumenti Giovanni Battista Amici nella prima metà dell'Ottocento, viene definito "a visione diretta" in quanto il fascio luminoso viene disperso senza essere deviato rispetto al raggio incidente, fornendo lo spettro luminoso della luce incidente. In base alla tipologia di vetro Crown e Flint impiegati, può essere utilizzato in diversi strumenti ottici e spettroscopici. Venne utilizzato a lungo nelle analisi spettrali e in dispositivi astronomici per l'osservazione degli spettri stellari. Giovanni Battista Amici (1786 - 1863), matematico, si dedicò alla costruzione di strumenti ottici a partire dal 1825. Nel 1831 venne chiamato dal Granduca di Toscana Leopoldo II (1797-1870) a dirigere l'osservatorio astronomico del Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze. L'opera scientifica di Amici si sviluppò in diverse direzioni (ottica, astronomia, scienze naturali) lasciando in tutte un'impronta significativa. Realizzò sistemi ottici di altissima qualità e di potenza superiore a quella allora normale. Costruì circa 300 microscopi, eccellenti telescopi, micrometri, camere lucide e altri apparecchi. Questa strumento è presumibilmente una copia fatta realizzare dal CNR in occasione dell'Esposizione Universale di Chicago del 1933, "A Century of Progress", che intendeva celebrare il progresso scientifico e tecnologico.

Autore: Amici, Giovanni Battista (inventore) (1786/1863)

Ambito culturale: manifattura italiana

Datazione: post 1932 - ante 1933

Materia e tecnica: vetro

Categoria: fisica

Misure: 4,2 cm x 8,5 cm x 3,4 cm

Peso: 319 g

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Credits

Compilazione: Reduzzi, Luca (2007)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011); Pedrazzin, Erika (2019)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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