ARRI Model OPT E III/1B 16/8mm - stampante ottica - Industria, manifattura, artigianato

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ARRI Model OPT E III/1B 16/8mm - stampante ottica - Industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Questa macchina poggia su un basamento in metallo e si sviluppa in verticale. In alto si ha il magazzino porta bobina per la pellicola double 8mm e il disco più piccolo in basso riceve la pellicola double 8mm. Il disco grande nella parte bassa porta la pellicola 16mm mentre accanto al magazzino superiore è presente un fuso in cui dovrebbe essere inserito un disco ricevitore per la pellicola 16mm, con meccanismo a frizione. I due dispositivi per la pellicola 16mm rimangono nella parte posteriore della macchina, quelli della pellicola double 8 in quellla anteriore. Nella parte bassa della stampante si ha il motore principale collegato mediante cinghie a tutto il sistema di distribuzione. Nella parte centrale della macchina si ha la parte ottica della stampante. Questa è costituita, nella parte posteriore, da una lampada con presa a 8 poli per il collegamento alla centralina elettrica esterna (stabilizzatore), un piccolo motore per la lampada le guide per l'inserimento della pellicola 16mm e un oculare con lente di ingrandimento per il controlllo della correttezza delle variazioni della luce.Il dispositivo illuminante è costituito principalmente da una lampada (36V 400W) inserita tra uno specchio concavo e una lente condensatrice. La posizione della lampada è regolabile longitudinalmente, verticalmente e lateralmente. Nella parte anteriore della stampante si hanno invece la testa per stampante ottica, un contametro di controllo, il pulsante di accensione e una leva per il blocco della macchina. Sulla testa della stampante si hanno la guida per l'inserimento della pellicola 8mm e, nella parte alta e in quella bassa, due serie di cilindri per l'avanzamento della pellicola. Al centro della testa si ha un pressore per la pellicola, con guida film al centro e lente di ingrandimento in corrispondenza del punto in cui il fotogramma viene illuminato. All'interno, in corrispondenza del fascio di luce, si ha un otturatore rotante.

Funzione: Macchina per la realizzazione di duplicati originali 16mm in riduzione a 8mm (Regular) o Super8 (a seconda della testa montata sulla stampante) e viceversa. Stampatrice utilizzata sia per pellicole a colori che in bianco e nero.

Modalità d'uso: L'originale 16mm va caricato nella parte posteriore e scorre verticalmente dal basso verso l'alto, mentra la pellicola 8mm si carica nella parte anteriore e scorre anch'essa verticalmente ma dall'alto verso il basso per avere il duplicato conforme all'originale (bisogna tenere conto dell'effetto ottico del rovesciamento dell'immagine). La stampante è dotata di cambio automatico del bando luci per la correzione di densità e colore di ogni scena in cui sia necessario. Una speciale lente di stampa trasmette, grazie al sistema di illuminazione, le immagini dalla pellicola 16mm a quella 8mm riducendole in proporzione 1:1,8. E' necessario utilizzare un lato di una pellicola duoble 8 (di ampiezza pari al 16mm) con le perforazioni sui due lati, perchè il sistema di lenti permette l'esposizione di un solo lato della pellciola. L'altra parte può essere esposta successivamente, con un secondo passaggio nella stampatrice, senza riavvolgere la pellicola.

Notizie storiche: Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali. Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale. In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8. Il formato 9.5mm della Pathé, introdotto nel 1922, aveva perforazione al centro del fotogramma e questo massimizzava l'area disponibile della pellicola. Però queste pellicole perforate al centro si danneggiavano e rompevano più facilmente di quelle alle estremità. Furono le prime pellicole economiche e di ampia diffusione. Furono anche le prime pellicole invertibili ovvero che in fase di sviluppo divenivano direttamente positive sulla stessa pellicola ed erano quindi proiettabili. Negli stessi anni, la Kodak introdusse sul mercato il formato 16mm (in bianco e nero nel 1923 e a colori nel 1935 con le pellicole Kokachrome) di solito venduto in bobine da 30m. Fu un formato, nato per gli amatori ma un po' caro ed infine utilizzato soprattutto per documentari, per l'industria, per la TV. Inizialmente le pellicole 16mm erano forate su entrambi i lati, successivamente una riga di perforazioni venne tolta per inserire il sonoro (anni '60). Già nel 1929 si ebbero comunque i primi film con il sonoro. Il formato 16mm era troppo caro per l'amatore così venne ideato l'8mm (Regular 8) nel 1932: una pellicola 16mm venne tagliata a metà e il numero di perforazioni raddoppiato. Negli anni '30 nacquero anche le pellicole Single 8 (prodotte dalla Fuji), con perforazioni più piccole e quindi area disponibile più ampia, e Double 8 in cui la pellicola da 16mm veniva utilizzata prima in un senso e poi nell'altro e poi tagliata a metà longitudinalmente. Il successo delle pellicole 8mm fu dovuto al prezzo contenuto e all'ampia diffusione che permettevano di acquistarle e svilupparle facilmente. Si diffusero anche numerosi film (ad esempio di Chaplin), cartoni animati, ecc. Nel 1935 venne anche introdotto un nuovo sistema di caricamento delle cineprese, quello a cartuccia. Intorno al 1965 nasce la pellicola Super 8, con perforazioni ancora più piccole e 15m di pellicola racchiusa in caricatori in plastica di facile uso. I formati 8mm potevano essere arricchiti da bande magnetiche contenenti il sonoro applicate sulle pellicole sviluppate. Nel 1973 nasce invece il Super8 Sonoro con banda magnetica per la registrazione simultanea. Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili (alcuni proiettori potevano leggere tutti i formati 8mm). Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale. La massima diffusione delle ultime cineprese Super 8 si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali.

Autore: ARRI (progettista/ costruttore) (1917/)

Datazione: ca. 1982

Materia e tecnica: metallo; plastica; vetro

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 64 cm x 130 cm x 190 cm

Peso: 120 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2009)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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