Phonola - FIMI Modello TV - 2121 - televisore - Industria, manifattura, artigianato

Phonola SA, FIMI

Phonola - FIMI Modello TV - 2121 - televisore - Industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Televisore in legno con profili arrotondati. La parete frontale è quasi completamente occupata dallo schermo 21 pollici del cinescopio. Sotto allo schermo, sporgenti solo parzialmente, si hanno 7 comandi (mancano però due rotelle) per la regolazione di volume, amplificazione verticale, sincronizzazione verticale, sincronizzazione orizzontale, luminosità, linear. verticale, contrasto. Su un lato si ha l'interruttore di accensione e una manopola rotta in ebanite per la selezione dei canali (da 1 a 9). Sui due lati sono presenti due feritoie in legno, dietro alle quali sono collocati gli altoparlanti. Il retro è costituito da un pannello forato per l'aerazione e sono presenti i connettori elettrici per altoparlanti supplementari, antenna, cavo di alimentazione. All'interno si ha il circuito supereterodina costituito da 23 valvole con cinescopio sferico elettrostatico con deflessione a 90° e due altoparlanti. Il televisore poggia su un carrello portatelevisore con rotelle e piano d'appoggio intermedio.

Funzione: Apparecchio che riceve le immagini e i suoni trasmessi mediante il sistema della televisione (programmi televisivi). Visione in bianco e nero. Preselezione di 9 canali VHF.

Modalità d'uso: Il cinescopio è l'elemento che permette la ricostruzione (o sintesi) delle immagini ricevute grazie a fenomeni elettromagnetici ed elettronici. Il cinescopio del televisore è infatti un tubo a raggi catodici che ha la funzione di trasformare i segnali elettrici provenienti da una sorgente in energia visibile. Il segnale utile che controlla l'intensità del raggio elettronico, viene collegato, tra griglia e catodo, a due dispositivi che permettono di focalizzare il fascio elettronico (il catodo emette elettroni per effetto termoelettronico) e deviarlo in maniera periodica grazie all'azione di campi magnetici (Forza di Lorentz). In questo modo il raggio colpisce un punto sulla superficie interna dello schermo (anodo). Questa superficie è rivestita di materiale fluorescente che eccitato dall'energia degli elettroni emette luce. I dispositivi di deflessione del fascio vengono pilotati dal segnale ricevuto permettendo la ricostruzione dell'immagine ogni 1/25 di secondo dando allo spettatore la percezione del movimento. La supereterodina è un circuito a conversione di frequenza, capace di ricevere e demodulare una vasta gamma di frequenze assicurando una ricezione priva di interferenze, crepitii e oscillazioni. Attraverso questo circuito era possibile convertire le frequenze ricevute ad una frequenza fissa chiamata frequenza intermedia alla quale operavano tutti i circuiti di filtraggio e demodulazione.

Notizie storiche: L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939. In Italia tra il 1952 e il 1954 la RAI, concessionaria esclusiva dei servizi di radiodiffusione e televisione, trasmette regolarmente anche se in via sperimentale. Nel 1954 si ha l'inaugurazione ufficiale della televisione italiana. La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà nei primi anni un ruolo fondamentale. Fino agli anni '50 i televisori erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico, all'inizio degli anni cinquanta, passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto. Già agli inizi degli anni '60 il panorama cambia: il pubblico diventa più numeroso, la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata. I tubi catodici assumono angoli di deflessione ancora più ampi (fino a 110°) riducendone così le dimensioni. Nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale. Il legno comincia ad essere verniciato in poliestere. Gradualmente, nel corso degli anni '60, i transistor sostituiranno le valvole, le materie plastiche sostituiranno il legno e l'aspetto dei televisori cambierà velocemente.

Autore: Phonola SA, FIMI (progettista/ costruttore) (1929/ 1969)

Datazione: ca. 1960 - ca. 1962

Materia e tecnica: legno; vetro; metallo

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 57 cm x 54 cm x 50 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Soresini F. "Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004", Albino (Bergamo) 2004, pp. 125-131 ff. 125-131

Enciclopedia Televisione "Enciclopedia della Televisione", Milano 2008

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2010); Temporelli, Massimo (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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