Allegoria con Saturno, Minerva, Bacco, Cerere, Venere e Amore

Vaenius, Otto; Jode, Peter de il Vecchio

Allegoria con Saturno, Minerva, Bacco, Cerere, Venere e Amore

Descrizione

Titolo parallelo: Fraena iuventuti Veneris Domitricia Pallas Quae dat, si capiat, Serta Senecta dabit

Identificazione: Venere, Cupido, Minerva, Bacco e Cerere

Autore: Vaenius, Otto (1556-1629), inventore; Jode, Peter de il Vecchio (1570-1634), incisore

Cronologia: post 1600 - ante 1625

Oggetto: stampa smarginata

Soggetto: mitologia

Materia e tecnica: bulino

Misure: 140 mm x 172 mm (parte figurata); 144 mm x 201 mm (parte incisa)

Notizie storico-critiche: In primo piano Venere con Amore, sdraiati a terra, ricevono i doni di Minerva che porge un paio di staffe, di Saturno che offre due corone d'alloro, di Bacco con un grappolo d'uva e di Cerere che reca un fascio di grano.

Vaenius Otto (Leida, Paesi Bassi 1556/ Bruxelles 1629)
Pittore dedito a vari generi: arte sacra, pittura di storia, ritratto. Realizzò anche cartoni per tappezzerie, fu incisore ed anche, secondo le fonti, teorico d'arte.
Viene ritenuto tra gli artisti più aristocratici e protetti del XVI secolo in Olanda.
La sua produzione segna il superamento dall'arte manierista, controllata, d'impronta italiana e costituisce una premessa per l'affermazione del manierismo esuberante di Rubens. Quest'ultimo reinterpeterà infatti molte delle composizioni di Vaenius, determinando anche la fortuna critica del maestro più anziano.
A partire dal primo decennio del XVII secolo vennero pubblicate le sue prime raccolte di allegorie con l'aggiunta di commenti: "Emblemata Horatiana" (1607); "Amorum Emblemata" (1608). "La vita di San Tommaso d'Aquino" (1610) e la "Societas Romanorum et Batavorum" (1611). Nel 1615, Vaenius pubblicò "Amoris divini Emblemata", commissionatogli dall'arciduchessa Isabella. Che l'umanista abbia soppiantato il pittore, negli ultimi anni della sua vita, sembra confermato dalla pubblicazione nel 1620 di un trattato dedicato ai fondamenti della fede, ai temi della predestinazione e del libero arbitrio, quindi nel 1624 è la volta dei suoi enigmatici "Emblemata sive symbola".
L'incisione in esame potrebbe provenire da una di queste pubblicazioni.

Jode Peeter de il Vecchio (Anversa 1570-1634) fu probabilmente allievo di H. Goltzius. Iscritto nel 1600 alla gilda di Anversa lavorò in Italia e a Parigi. Cognato di Brugel dei Velluti.

Collocazione

Mazzano (BS), Fondazione Giacomini Meo Fiorot - Musei Mazzucchelli. Musei Mazzucchelli

Credits

Compilazione: Simonetto, Roberta (2005)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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