Album storico-artistico delle guerre d'Italia nel 1859: 17 ritratti di personaggi distintisi in guerra, battaglie, mappe, territori di guerra

Perrin, Ferdinando

Album storico-artistico delle guerre d'Italia nel 1859: 17 ritratti di personaggi distintisi in guerra, battaglie, mappe, territori di guerra

Descrizione

Titolo proprio: Vittorio Emanuele II

Identificazione: Ritratto di Vittorio Emanuele II

Autore: Perrin, Ferdinando (notizie intorno al 1860), litografo

Cronologia: 1860

Oggetto: stampa

Soggetto: ritratto

Materia e tecnica: Litografia

Misure: 269 mm. x 345 mm.

Notizie storico-critiche: Vittorio Emanuele II di Savoia (Torino, 23 marzo 1820 - Roma, 9 gennaio 1878), re di Sardegna (1849), primo re d'Italia (1861).
Vittorio Emanuele era il primogenito di Carlo Alberto di Savoia-Carignano e di Maria Teresa d'Asburgo Lorena. Nacque a Torino nel palazzo della famiglia paterna e appena nato seguì il padre a Firenze, dove soggiornò per alcuni anni.
Partecipò alla Prima guerra d'Indipendenza agli ordini del padre e in seguito alla sconfitta di Novara, quando Carlo Alberto abdicò, si ritrovò sulle spalle la responsabilità del regno. In questa occasione si dimostrò risoluto con il maresciallo Radetzky, evitando al Piemonte un'umiliazione più pesante.
Fu principe di Piemonte, duca di Savoia e re di Sardegna dal 1849 al 1861 e re d'Italia dal 1861 al 1878. Durante gli anni che lo separano dalla proclamazione a re d'Italia fu affiancato da validi ministri quali Massimo D'Azeglio e Camillo Benso conte di Cavour che modernizzarono il regno e portarono la questione italiana agli occhi delle grandi potenze liberali partecipando nel 1854 alla guerra di Crimea.
In questo modo il piccolo regno di Sardegna ottenne visibilità sul piano internazionale al congresso di pace che si svolse a Parigi. Queste manovre politiche portarono agli accordi di Plombières del 1858 con i quali la Francia si impegnava ad intervenire militarmente in Italia qualora il Regno di Sardegna fosse stato attaccato per liberare il Lombardo-Veneto. In seguito ad alcuni espedienti messi in atto da Cavour nel 1859 scoppiò la Seconda guerra d'Indipendenza condotta a fianco dei francesi di Napoleone III e che portò alle vittorie di Magenta, Solferino e San Martino. In seguito all'armistizio di Villafranca voluto da Napoleone III i dissapori tra il re e Cavour spinsero questi alle dimissioni. Nel frattempo il re non ostacolava la spedizione dei Mille (1860) di Giuseppe Garibaldi ma fu costretto a partire con l'esercito piemontese per fermarlo nel momento in cui il generale dimostrò l'intenzione di occupare Roma. I due si incontrarono presso Teano. In seguito a referendum in tutte le zone insorte del nord Italia Vittorio Emanuele fu proclamato primo re d'Italia per Grazia di Dio e volontà della Nazione il 17 marzo 1861 dal nuovo Parlamento italiano a Torino che diventava la prima capitale d'Italia. La nuova nazione, che usciva dagli anni del Risorgimento, raggiungeva la sua unità, almeno sul piano formale.
Vittorio Emanuele II guidò nel 1866 la terza guerra d'indipendenza combattendo al fianco della Prussia contro l'Austria, conclusasi con l'annessione del Veneto all'Italia; dopo aver tentato invano di risolvere pacificamente la crisi con Roma, quando il presidio francese abbandonò Roma, appoggiò, sia pure in maniera riluttante, l'azione dei bersaglieri nell'assalto di Porta Pia (20 settembre 1870).
Dopo la fine dello Stato Pontificio, si trasferì da Firenze, divenuta nel 1864 capitale, a Roma, divenuta nuova capitale, insediandosi al Palazzo del Quirinale.
Morì a Roma il 9 gennaio del 1878 e venne sepolto al Pantheon.

Collocazione

Mantova (MN), Museo della Città

Credits

Compilazione: Roncaia, Mariangela (1997)

Aggiornamento: Pisani, Chiara (2006)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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