Willow pattern

Società Ceramica Italiana Laveno

Willow pattern

Descrizione

Identificazione: Paesaggio orientale con ponte sul fiume, pagode e un salice

Autore: Società Ceramica Italiana Laveno (1856/ 1965)

Cronologia: 1890 - 1910

Oggetto: matrice

Soggetto: paesaggio

Materia e tecnica: bulino; ferro acciaiato

Misure: 278 mm. x 288 mm.

Notizie storico-critiche: Questo famosissimo decoro, denominato "willow pattern" (motivo del salice), fu disegnato da Thomas Minton nel 1790 circa sulla base di un antico decoro cinese detto "Mandarino" e da quel momento ebbe una larga diffusione per un secolo e mezzo e oltre, copiato dalle principali manifatture europee e realizzato nei colori blu (il più frequente), rosa, verde o marrone. In particolare sembra che il presente disegno segua fedelmente il modello della manifattura inglese Spode: i suoi elementi caratterizzanti sono il ponte con tre cinesi che lo attraversano, il salice, la barca, una casa da thè principale, due uccelli e un recinto di un giardino in primo piano. Motivi geometrici a losanghe, cerchi e linee spezzate caratterizzano le due fasce sulla tesa e sul bordo del cavetto. La lastra, databile tra la fine del XIX secolo e l'inizio del successivo, era utilizzata per la "decorazione a stampa" su ceramica mediante decalcomania, secondo una tecnica utilizzata a partire dal secondo Settecento dalle manifattura francesi e inglesi e importata in Italia verso il 1820. La lastra in oggetto era destinata all'ornamentazione di un piatto. "La terraglia ottocentesca di Laveno non era inglese ma doveva apparirlo " (R. Ausenda, p. 32).

Collocazione

Laveno-Mombello (VA), MIDeC - Museo Internazionale del Design Ceramico

Credits

Compilazione: Reggiori, Albino (1995); Sangermano, Nesta (1995)

Aggiornamento: Civai, Alessandra (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).