Torri di Fraele

Valdidentro (SO)

Indirizzo: Passo di Fraele, Valdidentro (SO)

Tipologia generale: architettura fortificata

Tipologia specifica: torre

Configurazione strutturale: Le due torri, in muratura di pietre ben squadrate agli spigoli, hanno pianta quadrangolare

Epoca di costruzione: fine sec. XIV

Descrizione

Dal 1391 le torri di Fraele si stagliano contro il cielo, separate da una fenditura della parete rocciosa che scende, scoscesa, fino a incontrare i pascoli. Un tempo erano parte di una struttura fortificata più ampia, comprensiva di una muraglia che si interrompeva per un breve tratto in corrispondenza del valico, ma nulla è rimasto di questo muro il cui tracciato è delineato in un disegno conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Anche le torri sono giunte allo stato di rudere, e con il tempo avrebbero condotto a perdite irreparabili, se alla fine del secolo scorso non si fosse intervenuti con un restauro esteso all'area circostante.
Rientrano nel novero delle torri di segnalazione, ma sono le uniche in provincia ad essere state costruite a difesa di un passo. Entrambe hanno pianta quadrangolare e muri spessi, irrobustiti agli spigoli da conci di pietra squadrati. Alla base non vi erano porte di accesso; l'ingresso era collocato in alto, per permettere a chi le presidiava di ritrarre la scala e svolgere il proprio compito in maggior sicurezza. All'interno, un sistema di scale consentiva di passare da un piano all'altro, e scarsa luce filtrava dalle poche aperture, per lo più feritoie pensate per consentire l'uso dell'arco in caso di attacco. La torre occidentale, alta più di 13 metri, è la meglio conservata e misura circa m 6,50 per lato; la torre orientale, posta a strapiombo sulla valle, è giunta a noi mancante di una parete, parzialmente ricostruita in sede di restauro.

Notizie storiche

Le torri di Fraele si trovano sull'omonimo passo, a 1930 metri di quota, lungo un antico percorso, la "via imperiale di Alemagna", che si staccava dalla Valdidentro per alzarsi di quota, scendere in Val Fraele e poi, attraverso la Val Mora, raggiungere la Val Monastero e da lì l'Austria e la Baviera. Si trattava di un tracciato di secondaria importanza, rispetto alle vie di grande traffico che dalla pianura puntavano dirette a nord, verso le Alpi, risultava tuttavia comodo ai mercanti perché nel settore centrale della catena alpina il passo di Fraele è l'unico al di sotto dei 2000 metri di altitudine. Le due torri sorgono in cima a uno scosceso roccione sul quale venivano appoggiate, a costituire una sorta di scala, delle traversine di legno che potevano essere rimosse in caso di pericolo: per questo il passo di Fraele era detto anche "passo delle Scale". Le famiglie ragguardevoli di Bormio detenevano interessi in quest'area strategica: la Val Fraele era un pascolo unico, punteggiato da numerosi maggenghi, e la medioevale Chiesa di S. Giacomo fungeva da ospizio per i pellegrini e i mercanti di vino. Un lago alpino garantiva buona pesca. In passato le due torri sono state variamente datate dall'età romana al pieno Medioevo; l'epoca di costruzione più accreditata è la fine del Trecento. La vicina strada è stata tracciata nel secolo scorso, quando la Val Fraele fu invasa dalle acque trattenute dalle due dighe costruite dall'AEM per l'approvvigionamento energetico del capoluogo lombardo.

Uso attuale: intero bene: non utilizzato

Uso storico: intero bene: difensivo

Condizione giuridica: proprietà privata

Riferimenti bibliografici

Conti F./ Hybsch V./ Vincenti A., I castelli della Lombardia, Novara 1991, [vol. 2], pp. 143-143

Credits

Compilazione: Mascione, Maria (1999)

Aggiornamento: Ballarino, Elena (2014)

Descrizione e notizie storiche: Bormetti, Francesca

Fotografie: Bonetti, Luca

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).