Castello Oldofredi - complesso

Monte Isola (BS)

Indirizzo: Menzino, Monte Isola (BS)

Tipologia generale: architettura fortificata

Tipologia specifica: castello

Configurazione strutturale: Pianta quadrangolare con due torri semicircolari negli angoli nord-ovest e nord-est; all'interno si erge una torre cilindrica

Epoca di costruzione: sec. XIV - sec. XV

Descrizione

Isolata e ben individuabile sia dalla sponda bresciana che da quella bergamasca del lago d'Iseo, la Rocca Oldofredi si trova nella zona sud di Monte Isola. È Raggiungibile da Peschiera Maraglio e dalla frazione di Menzino attraverso una strada sterrata. Per coglierla nella sua completezza va osservata però dalla strada del lago che sale verso il borgo di Sensole, dove, dall'alto di uno sperone roccioso con il lato sud e gli angoli sud-est e sud-ovest a picco sul lago, si mostra nella posizione strategica ideale. La pianta è quadrangolare con due torri semicircolari negli angoli nord-ovest e nord-est che chiudono l'area abitata della rocca. Nella parte centrale del cortile si innalza una torre cilindrica, collegata alla struttura abitativa, che ricorda la Torre Mirabella del Castello di Brescia. Nel lato occidentale si trova l'accesso preceduto da un rivellino, che anticamente serviva per la difesa del ponte levatoio. Qui si apre un ampio portale bugnato a tutto sesto, frutto degli interventi attuati dai Martinengo, che aprirono anche la finestra sul lato sinistro del prospetto occidentale e le numerose finestre rettangolari nel lato nord. Il prospetto est conserva una discreta originalità nonostante siano presenti due aperture verso la torre, mentre il lato sud non è stato ricostruito e mostra l'ampio crollo del paramento murario, che lascia intravedere la torre centrale. L'intero complesso è in pietra a vista con coperture piane che chiudono le tre torri e la parte adibita ad abitazione nell'area nord del complesso.

Notizie storiche

La Rocca Oldofredi viene costruita nel XIV secolo per il controllo della zona sud-est del lago d'Iseo. Nel XV secolo passa ai Martinengo, che, nella prima metà del secolo successivo, la trasformano in residenza; durante i rimaneggiamenti viene realizzato il grande portale d'accesso e vengono aperte le finestre rettangolari. Il fortilizio viene citato da Giovanni Da Lezze nel Catastico Bresciano del 1610 e nella sua descrizione lo definisce in buono stato con belle stanze. Nel 1641 i proprietari lo descrivono già in decadenza e nel 1723 lo definiscono ormai distrutto. Diventa di proprietà Salvadego nel XIX secolo e poi passa alla famiglia Mascheroni. Durante la Seconda Guerra Mondiale la rocca viene presidiata dalle milizie della Repubblica Sociale Italiana, perché costituisce un punto strategico fondamentale per eventuali avvistamenti. Nel volume "Dimore bresciane" di Fausto Lechi, del 1973, viene documentata in cattivo stato di abbandono, ma si accenna anche a un intervento di restauro radicale e non del tutto rispettoso dell'antica struttura. Anche questo intervento, che risale alla seconda metà del XX secolo, è stato realizzato per un uso residenziale della struttura. Ancora oggi rimane di proprietà privata e non accessibile internamente. L'edificio mostra un discreto stato di conservazione e, nonostante le trasformazioni non consone alla sua originaria destinazione, preserva ancora una notevole valore storico e architettonico.

Uso attuale: intero bene: abitazione

Uso storico: intero bene: difensivo

Condizione giuridica: proprietà privata

Accessibilità: Solo dall'esterno.

Riferimenti bibliografici

Conti F./ Hybsch V./ Vincenti A., I castelli della Lombardia, Novara 1993, [vol. 4], pp.185-186

Credits

Compilazione: Carabelli, R. (1999)

Aggiornamento: Morandini, Lucia (2014)

Descrizione e notizie storiche: Morandini, Lucia

Fotografie: Morandini, Lucia

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).