Borgo di Robbio

Robbio (PV)

Indirizzo: Robbio (PV)

Tipologia generale: borghi e centri storici

Descrizione

Collocato tra il fiume Sesia e il torrente Agogna, Robbio si qualifica, unico in Lomellina, come borgo dall'aspetto medievale. Qualificato dal castello di antica origine e da un insieme di chiese romaniche di notevole interesse, il borgo è in parte frutto di rifacimenti di inizio Novecento che caratterizzano un intero quartiere nel quale l'insieme delle costruzioni rappresenta un esempio del gusto neo-medievale in voga negli anni Venti e Trenta. Il castello sorge a nord-est del paese su di un'area di circa 2.700 mq e conserva intatta qualche porzione del paramento murario esterno e parte dell'ingresso in cui sono visibili tracce dell'antico ponte levatoio. Completamente rifatte risultano invece le torrette circolari ed il maschio. Di grande interesse è la Chiesa di San Pietro, datata tra il 1125 e il 1150, al cui interno sono conservati affreschi cinquecenteschi attribuiti a Tommasino da Mortara. Nella parrocchiale di Santo Stefano, ricostruita nel corso del XVIII secolo su una preesistente chiesa conventuale, è conservato un pregevole dipinto di scuola vercellese del XVI secolo raffigurante l'Assunzione della Vergine e i Santi apostoli. Notevole è anche la chiesa di San Michele con eleganti decorazioni in cotto in facciata, il cui aspetto attuale è l'esito di una serie di consistenti rifacimenti attuati tra il XV e il XVIII secolo. All'interno conserva interessanti affreschi di scuola vercellese databili al XVI secolo, tra i quali emerge una Madonna in trono attribuita a Bernardino Lanino. Nella parte occidentale di Robbio, sulla via che conduce a Rosasco, sorge inoltre la chiesa di San Valeriano nell'XI secolo sede di un importante priorato cluniacense.

Notizie storiche

Il borgo di Robbio, noto anticamente come Raudio, Raudo, o Redobbio, ha antiche origini. Tracce di insediamenti ascrivibili al neolitico e il ritrovamento nell'odierno Borgo Nuovo di asce risalenti all'età del bronzo, testimoniano la presenza dell'uomo nell'area già in epoca preistorica. Nella stessa zona sono state rinvenute anche tombe romane e monete risalenti al 230-270. Nella zona dell'Agogna e delle cascine Torre e Ai Casoni sono testimoniati insediamenti longobardi, le cosiddette Farae. Un documento datato all'anno 908 attesta il passaggio di Robbio sotto il controllo del vescovo vercellese Magnenzio. La diocesi di Vercelli, subentrando all'antico Municipium romano, mantenne nei secoli il controllo sul borgo che passò, in epoca comunale, sotto la signoria municipale vercellese che fece di Robbio un avamposto sui propri confini territoriali mantenendo un importante presidio militare nel castello. Intorno all'anno Mille il borgo passò alla famiglia dei De Robbio che ne furono i feudatari fino al XIII secolo. Nell'XI secolo il borgo fu sede di un importante priorato cluniacense, insediato presso la chiesa di San Valeriano e luogo di accoglienza dei pellegrini in viaggio verso Roma sulla via Francigena o Romea. Le numerose donazioni consentirono al monastero di accumulare un ingente patrimonio fondiario. Fu distrutto nel 1216 come ricorda un'iscrizione incisa su un pilastro all'interno della chiesa. Tra XII e XIII secolo il borgo fu conteso a lungo tra Vercelli e Pavia. A quest'ultima fu assoggettata definitivamente solo nel 1220 mentre il resto della Lomellina era già pavese dal 1164. Entrato a far parte del ducato di Milano, dal XIV secolo, fu retto fino al Settecento da una lunga serie di feudatari. Nel 1875 ormai parte della provincia pavese del Regno d'Italia, Robbio costruì il Municipio. Nel XIX secolo fu aperta la linea ferroviaria tra Vercelli e Mortara e il Canale Cavour, dando impulso al settore agricolo, in particolar modo per la produzione del riso.

Credits

Compilazione: Marino, Nadia (2016)

Descrizione e notizie storiche: Nava, Valentina

Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book; Marino, Nadia

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).