Palazzo Salis

Tirano (SO)

Indirizzo: Via Salis 3 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Tirano (SO)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: palazzo

Configurazione strutturale: Complesso imponente in pietra e muratura di circa 6000 mq, caratterizzato da un corpo principale a C articolato con due ulteriori corpi: il primo laterale verso sud era adibito alla parte produttiva, mentre il secondo, interno e perpendicolare, era il corpo principale di palazzo Venosta, mantenuto integro e con affacci unicamente interni, verso la corte della Meridiana e verso il giardino con annessa la colombaia. L'anomalia data dai quattro palazzi all'origine del progetto spiega le 6 corti : 3 principali, Corte dei cavalli, Corte della Meridiana e Corte dei carri e 3 minori. L'intero complesso abitato è su 3 piani, mentre la parte produttiva era stata mantenuta ad uno e in parte due piani. Il palazzo racchiude al suo interno, non visibile dall'esterno, un giardino all'italiana

Epoca di costruzione: ultimo quarto sec. XVI - primo quarto sec. XVIII

Autori: Cucchi, Giovanni Antonio, decorazione pittorica volta salone; Crivelli, Ferdinando, quadrature; Crivelli, Giuseppe (?), quadrature

Descrizione

Esempio di dimora nobiliare dell'epoca grigionese, palazzo Salis deriva da un progetto, voluto dal Barone Giovanni SalisZizers, di integrazione di quattro palazzi nobiliari del XVI secolo.
Costituita da un edificio principale in pietra e muratura su tre piani, con finitura a marmorino, si affaccia sulla piazzetta Salis con un'imponente facciata affiancata a nord e a sud da due torri a base quadrata abbellite da decorazioni a graffito nella parte alta. Verso sud si diparte un prolungamento che termina con una bassa torre medievale merlata. A nord si estende un corpo allungato che corre lungo l'antica via S. Carlo, da cui si può accedere anche alla cappella privata di famiglia dedicata a S. Carlo Borromeo e datata 1612, a distanza di due anni dalla dichiarazione di Santità da parte della Chiesa Romana.
L'imponente portale principale in pietra verde di Grosotto é tratto da un disegno cinquecentesco di Jacopo Barozzi detto "Il Vignola" impreziosito da due pennacchi laterali che ne evidenziano l'appartenenza al periodo tardo seicentesco.
L'intera facciata risulta lievemente asimmetrica, ma proporzioni ed equilibrio rendono l'insieme assolutamente armonioso, con il portale di sinistra che immette nel cortile rustico o delle scuderie, circondato da un porticato con arcate a sesto allargato e colonne in pietra con capitelli di ispirazione dorica.
Il piano nobile é impreziosito da una triplice fila di finestre: quelle del sottotetto sono semplici aperture quadrate ad ansa contornate in pietra verde, mentre quelle del piano terra presentavano in parte inferriate a maglia ortogonale e in parte trompe-l'oeil che ne riproducevano il disegno.
Dal portone d'ingresso si accede, per mezzo di un portico lombardo, basso e con volta a crociera, alla corte della meridiana, il cortile principale del palazzo su cui si affacciano gli appartamenti privati della famiglia. Il recente restauro ha portato al recupero della serliana di inizio XVIII secolo, su cui spicca lo stemma lapideo dei Salis e dei de' Perari. Proseguendo, si accede al prezioso giardino all'italiana segreto, con impianto simmetrico a labirinto di quattro aiuole in bosso e rose con fontana centrale. Un frutteto laterale delimitato dalla colombaia cinquecentesca e dal cedro del Libano secolare caratterizzano questo angolo di pace nascosto.
Dieci sale del piano nobile, tutte dotate di un ricco apparato decorativo, fanno parte dal 2007 di un circuito museale visitabile tutto l'anno: tra gli altri, il Salone d'onore o Salone delle feste, con il suo mirabile soffitto barocco decorato con 150 mq di affresco ad opera del pittore piemontese Cucchi con quadrature del Crivelli e, a seguire, soffitti lignei a cassettone e a volta decorati con affreschi e stucchi di scuole ticinesi ed engadinesi.
Lungo il percorso sono esposti documenti, come diplomi, alberi genealogici, statuti e miniature, oltre ad oggetti e ai pezzi d'arredo originali.

Notizie storiche

Scelta dalla famiglia dei baroni Salis (poi innalzati nel 1694 al titolo di Conti del Sacro romano impero) quale sede strategica lungo l'asse dei passi alpini che consentivano il transito delle merci a tutto il nord Europa, Tirano ha rappresentato per quasi quattro secoli un crocevia di grande importanza. Qui nel centro storico, nella contrada "Capo di Terra", limitata a nord dal fiume Adda e verso est dalla Porta Bormina, Giovanni SalisZizers diede inizio nel 1637 ad un progetto monumentale di ristrutturazione ed integrazione di quattro palazzi nobiliari del XVI secolo a formare un unico complesso di circa 6000 mq. I palazzi appartenevano alle famiglie Venosta, Lazzaroni, Lambertenghi e Hartmann, di Coira.
Il progetto si protrasse lungo un arco cronologico che coinvolse oltre due generazioni, per giungere a conclusione al termine del XVII secolo con Giovanni Stefano, sposato nel 1695 alla contessa trentina Caterina von Wolkenstein, con la quale si concluse un'importante alleanzache vedeva la famiglia dei Conti Salis dominare ben quattro passi alpini : il Maloja, lo Spluga, il Bernina e lo Stelvio.
Divenuto nel 1900 dimora estiva della famiglia residente a Milano, dagli anni '80 il palazzo è stato oggetto di un nuovo "rinascimento", attraverso una serie di restauri importanti: dal grande affresco del salone d'onore, alle sale del circuito museale, alle coperture dei tetti e delle antiche travi che trovano una nuova vita come i pavimenti di alcune sale; e ancora, le torri esterne, il Saloncello, la chiesa. Restauro dopo restauro il palazzo è tornato al suo antico splendore ed ha aperto come museo al pubblico nel 2007.

Uso attuale: intero bene: abitazione; intero bene: museo/ servizi

Uso storico: intero bene: abitazione; intero bene: palazzo del governatore, produzione vinicola

Condizione giuridica: proprietà privata

Accessibilità: Da aprile a fine ottobre :
da lunedì a sabato: dalle 10.00 alle 15.30

Dal novembre a fine marzo:
solo su prenotazione per gruppi

Tel.+39.340.0640653
info@palazzosalis.com

In auto da Milano: in superstrada fino a Morbegno, seguendo sempre l'indicazioni per Bormio. Arrivati a Tirano, superato il ponte sull'Adda girare a sinistra nel centro storico e parcheggiare nella Piazza Cavour.
In treno : treni diretti da Milano per Tirano n 2,5 ore. Dalla stazione 10 minuti a piedi

Credits

Compilazione: Tonali, M.E. (2001)

Aggiornamento: Ballarino, Elena (2014); Sertoli Salis, Paola (2015)

Descrizione e notizie storiche: Sertoli Salis, Paola

Fotografie: Ballarino, Elena; Meniconzi, Alessandra; Sertoli Salis, Francesco

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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