Compreso in: Isolato tra Piazza Velasca, Via Albricci e Via Paolo da Cannobio - complesso, Milano (MI)
‹ precedente | 2 di 4 | successivo ›
Palazzo Via Albricci 10
Milano (MI)
Indirizzo: Via Albricci, 10 (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: palazzo
Configurazione strutturale: Edificio riconducibile allo schema a V, su griglia di pilastri in calcestruzzo armato e muri di tamponamento in laterizio; solai in latero-cemento; copertura piana a terrazzo.
Epoca di costruzione: 1956 - 1958
Autori: Asnago, Mario, progetto; Vender, Claudio, progetto
Descrizione
Il fabbricato insiste su un piccolo lotto irregolare ad un vertice dell'isolato, tra la via Albricci e la strada che conduce alla piazza Velasca.
Così come descritto nei disegni di progetto, l'edificio realizzato è quasi completamente destinato ad uffici, previsti su sette piani, col piano terra a negozi e il piano attico a destinazione residenziale.
Due androni aperti e contrapposti servono gli accessi su via Albricci e su piazza Velasca, e conducono ai collegamenti verticali - tre ascensori e due corpi scala principali - collocati al centro del palazzo.
Un solo ufficio per piano è previsto per i primi quattro livelli, mentre nei tre successivi lo spazio è organizzato in sette piccole unità, di identica superficie.
Al piano attico, lungo un terrazzo perimetrale, sono distribuiti tre appartamenti, il più ampio dei quali in posizione centrale, e il piccolo alloggio del portiere.
Il regolare modulo compositivo delle finestre, sempre rettangolari e nettamente più grandi dal quarto al settimo piano, è contraddistinto dalla ripresa di queste ultime, in coppia, sfalsate e giustapposte a marcare l'angolo del palazzo verso piazza Velasca.
Così come nel contiguo palazzo al n° 8, nella composizione dei pieni e dei vuoti in facciata svolge un ruolo determinante anche la progressiva riduzione della fascia orizzontale tra le aperture, sino a corrispondere all'ultimo piano alla dimensione della soletta.
I serramenti, originariamente posati a filo del rivestimento in marmo, appaiono oggi arretrati in conseguenza di un intervento che ne ha modificato tipologia e profilo.
La parte superiore delle facciate è scandita dalla grande partitura dei vuoti a cielo aperto a coronamento del piano attico, con la pilastrata allineata alle finestre, sul lato sinistro, e sulla mezzeria delle fasce verticali sul lato destro. Il loggiato così determinato è completato da parapetti in vetro a protezione del camminamento.
Accanto alla composizione dei tagli delle aperture sui prospetti, simile ad altre contemporanee opere dei due architetti, è innovativa la soluzione dell'angolo, arrotondato; il fornice monumentale previsto in origine a conclusione della prospettiva da via Larga è sostituito dall'andamento curvilineo della parte terminale del fabbricato su via Albricci, con la facciata in parziale e progressivo aggetto sul piano terreno.
Notizie storiche
Con la costruzione dell'edificio di via Albricci 10 si completa la ricostruzione dell'isolato compreso tra le vie Paolo da Cannobio, Generale Albricci e piazza Velasca. I disegni elaborati da Mario Asnago e Claudio Vender, datati 1958, recano nell'intestazione il nome della Società Immobiliare F.L.E.T. (Fabbrica Laminati e Trafilati), Milano, committente del progetto.
Ma la vicenda dell'edificio in realtà ebbe inizio già nel 1938, con il progetto di massima, mai ritrovato, citato negli atti del comune di Milano ed elaborato per la convenzione in corso di definizione tra la proprietà del terreno e il Comune.
La prima presentazione in Comune del progetto, a firma di Asnago e Vender, risale al mese di aprile 1956; in quella occasione, la planimetria allegata, intestata "Cagisa ufficio progetti", è il risultato di una consulenza affidata a Giovanni Muzio, il cui ruolo, probabilmente di impostazione generale, non risulta tuttavia meglio precisato. Nel disegno è definita la pianta dell'edificio, con la soluzione d'angolo e l'allineamento su strada che deriva dalle indicazioni contenute nel piano particolareggiato del 1937.
Del progetto fa parte la prima serie dei prospetti del fabbricato; nei disegni è previsto un rivestimento di pietra di Vicenza e marmo perlino bianco.
Nell'anno successivo è elaborata una nuova soluzione, poi realizzata; accanto a contenute differenze dei tagli delle finestre nella porzione d'angolo della facciata tra via Albricci e piazza Velasca, scompare una grande vetrata ed è proposto il rivestimento con il solo marmo chiampo paglierino levigato. Ma l'elemento di maggior rilievo, risulta essere l'introduzione al piano più alto di una quinta architettonica a coronamento, alleggerita da grandi aperture.
Nei disegni approntati successivamente non comparirà più il nome di Muzio, citato invece nel certificato di collaudo dei cementi armati del 15 gennaio 1958. In quel documento, nel quale è attribuito ad Asnago e Vender il progetto architettonico, risulta che il progetto delle strutture portanti è dell'ingegner Mancini, con la consulenza di Muzio.
L'edificio, di proprietà della F.L.E.T. è costruito dall'Impresa Grassetto.
La licenza di occupazione è del 15 marzo 1958.
Uso attuale: intero bene: abitazione/ uffici
Uso storico: intero bene: abitazione/ uffici
Condizione giuridica: proprietà privata
Riferimenti bibliografici
Bottoni P., Antologia di edifici moderni in Milano, Milano 1954, pp. 60-62
Grandi M./ Pracchi A., Milano. Guida all'architettura moderna, Architettura, città e regime, Bologna 1980, pp. 314
Boriani M./ Morandi C./ Rossari A., Milano contemporanea. Itinerari di architettura e urbanistica, Milano 1986, pp. 194, 203
Consalez L./ Peirone S., Asnago e Vender. L'isolato di via Albricci a Milano, Firenze 1994, pp. 23-27
Irace F., Milano Moderna. Architettura e città nell'epoca della ricostruzione, Moretti a Milano, Milano 1996, pp. 119-122
Cadeo F./ Lattuada M./ Zucchi C., Asnago e Vender. L'astrazione quotidiana, architetture e progetti 1925-1970, Milano 1999, pp. 114-115
Fonti e Documenti
Archivio Asnago-Vender, AV140, Edificio per abitazioni e uffici via Albricci 10, Milano 1956
Archivio Settore Ediliza Privata del Comune di Milano
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2005)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00024/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).