Torre Galfa

Milano (MI)

Indirizzo: Via Gustavo Fara, 41 (Nel centro abitato, isolato) - Milano (MI)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: grattacielo

Configurazione strutturale: Edificio costituito da un corpo di base e da una torre di forma rettangolare, con struttura portante a pilastri-quinte in cemento armato su una piastra di fondazione a travi incrociate e pareti d'ambito a serramento continuo in duralluminio anodizzato, con copertura piana a terrazza.

Epoca di costruzione: 1956 - 1959

Autori: Bega, Melchiorre, progetto; Antonietti, Luigi, progetto strutturale, calcolo dei cementi armati; Rognoni, Antonio, progetto strutturale, calcolo dei cementi armati; Papini, Piero, progetto strutturale, calcolo dei cementi armati; Danusso, Arturo, consulenza al progetto strutturale

Descrizione

A pochi passi dalla Stazione Centrale e dal vicino Grattacielo Pirelli, si innalza la torre GALFA. L'edificio sorge nel cuore del centro direzionale milanese, su un lotto delimitato dalle vie Galvani e Fara, dalle quali deriva l'acronimo con cui è chiamato sin dal tempo della sua costruzione.
Su via Fara si trova l'ingresso principale; alla base un fabbricato basso e ampio ospita una banca, sale di esposizione, i centri meccanografici e una sala di proiezione. Dalla piastra si innalza l'edificio, che supera i 102 metri di altezza con 33 piani complessivi, di cui due interrati nei quali si trovano un'autorimessa, depositi e servizi accessori. Gli ultimi due piani alti, coperti da una pensilina-terrazza, ospitano la maggior parte degli impianti; a questo livello, la sagoma è arretrata rispetto alla base, con un ballatoio a perimetro.
La struttura portante è in cemento armato, non basata su pilastri ma su quinte, cioè murature o pilastri- muratura orientati diversamente per garantire la massima efficienza e tenuta di fronte alle fortissime spinte derivate dalla vertiginosa altezza, e dalla relativamente contenuta dimensione in pianta. Quattro delle sei pilastrate sono arretrate di m 2,50 all'interno del perimetro della base, un rettangolo di m 30 x 18, determinando così lo sbalzo continuo dei solai.
Salendo verso l'alto, si assottiglia la sezione delle quinte che si biforcano; sulla piastra di fondazione sono ancorate anche le murature che costituiscono la gabbia dei collegamenti verticali: ascensori e scale d'emergenza.
Le pareti perimetrali della torre sono basate sul sistema a facciata continua, costituito da serramenti strutturali in duralluminio anodizzato e cristallo thermopane. Lo studio delle interazioni cromatiche ha condotto alla scelta di piacevole effetto di combinare in falso i montanti neri sopra la trama argentata dei serramenti.
Nell'edificio trovano occupazione circa mille persone. I cinque ascensori destinati al pubblico sono governati da una centrale elettronica che dirige i movimenti delle cabine; l'estrema funzionalità del servizio permette, in caso di emergenza, lo sfollamento dell'edificio in soli quindici minuti.

Notizie storiche

La torre nasce come sede principale delle società "S.A.R.O.M." e della "B.P. Italiana", entrambe attive nel settore della raffinazione del petrolio e nella commercializzazione dei derivati. Il progetto di una nuova sede dall'impatto fortemente rappresentativo ed in grado di veicolare l'immagine dinamica del gruppo è associato al centro direzionale di Milano, alla metà degli anni Cinquanta oggetto di grandi attenzioni a partire dalla stesura definitiva del piano particolareggiato sulla base dello strumento urbanistico generale del 1953. In quel documento si riconosce nel nuovo centro una delle realizzazioni fondamentali per lo sviluppo della città.
Melchiorre Bega, autore di lì a poco del vicino palazzo ad uffici della SIP, è chiamato nel 1956 a progettare un edificio a carattere spiccatamente direzionale che, con pochi altri, diventerà il riflesso di una stagione irripetibile e simbolo dell'evoluzione tecnologica, ma non solo, applicata all'architettura.
Accanto all'architetto operano gli ingegneri dei cementi armati e dei calcoli strutturali: Luigi Antonietti, Piero Papini, Antonio Rognoni, Arturo Danusso, con la direzione dei lavori affidata all'ingegnere Giuseppe Casallo.
La torre, innalzata pressochè contemporaneamente al grattacielo Pirelli, giunge a compimento nel 1959.
Poco dopo il termine dei lavori, la proprietà formula una richiesta per ottenere il permesso di innalzare il camino dei fumi in copertura; l'intervento è realizzato nella primavera del 1962.
Nell'edificio sono attualmente in corso lavori di manutenzione ordinaria che porteranno al completo ripristino delle sue funzioni e alla piena attività.
Gio Ponti a commento dell'edificio progettato da Melchiorre Bega così si esprime: "La Torre Galfa, alta centotrè metri, che arricchisce lo 'spettacolo' dell'architettura di Milano, là dove essa, nel quartiere direzionale, si rappresenta nella sua vitalità, è parte eminente di quella 'creazione ambientale' i cui aspetti milanesi suscitano tanto interesse".

Uso attuale: intero bene: uffici (al momento non occupati)

Uso storico: intero bene: uffici

Condizione giuridica: proprietà privata

Riferimenti bibliografici

Domus, Panorama italiano nel gusto dell'architettura, Milano 1958, n. 339, p. 9

Bega M., Vitrum, Un grattacielo a Milano, Milano 1959, n. 116 pp. 2-11

Vaccaro G., L'architettura. Cronache e storia, Il grattacielo Galfa a Milano, Milano 1959, n. 48, V, n. 6, pp. 371-377

Prefabbricare, Prefabbricato in vetro: il grattacielo Galfa, Milano 1961, n. 2 IV pp. 22-24

Ponti G., Domus, Le torri di Milano: la torre Galfa, Milano 1961, n. 377, n. 4, pp. 3-16

Casabella, Milano 1979, n. 451-452

Grandi M./ Pracchi A., Milano. Guida all'architettura moderna, Il Centro direzionale, Bologna 1980, pp. 325-326 fig. 430

Guida d'Italia del Touring club italiano. Milano, Milano 1985, p. 473

Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 309

Fonti e Documenti

Archivio Civico Milano, Edilizia privata, atti n° 115554/1962

Percorsi tematici:

Collegamenti

Credits

Compilazione: Garnerone, Daniele (2007)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).