Torre del Parco

Milano (MI)

Indirizzo: Milano (MI)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: torre

Configurazione strutturale: Torre a struttura portante metallica di forma esagonale con sviluppo verticale a tronco di piramide, con gabbia interna per l'ascensore, avvolta da una scala elicoidale. Sviluppata in altezza per oltre 108 metri, la torre ospita un ristorante, posto a quota 97, e il belvedere a 100 metri. .

Epoca di costruzione: 1932 - 1933

Autori: Ponti, Giò, progetto architettonico; Buzzi, Tommaso, collaborazione al progetto; Chiodi, Cesare, direzione lavori; Ferretti, Ettore, progetto strutturale

Descrizione

La Torre Branca è una costruzione metallica che si innalza sino a 109 metri all'interno del Parco del Sempione, nei pressi del Palazzo dell'Arte. Ha struttura portante di tubi d'acciaio Dalmine assemblati su una pianta di forma esagonale con sviluppo verticale a tronco di piramide, con gabbia interna per l'ascensore, una sorta di seconda torre di lato più corto, avvolta da una scala elicoidale. Rastremandosi verso l'alto, si alza sino a 109 metri, offrendo dal belvedere un vasto punto di osservazione sulla città. La gabbia, strutturata da controventature reticolari, è ancorata alla piastra di fondazione in cemento armato con otto tiranti per ciascuno dei sei punti di appoggio. A livello del piano interrato è collocata la cabina di trasformazione elettrica per l'alimentazione degli impianti, compreso anche un faro che originariamente svettava alla sommità.
Alla quota di 97 metri si trova la cabina che ospita un bar ristorante con 48 posti a sedere e, poco più su, il belvedere.
Al momento dell'inaugurazione la torre rappresenta il più avanzato livello tecnologico applicato all'architettura, raggiunto in Italia grazie ad un progetto statico che, prendendo in esame l'azione del vento, ne aveva definito il valore con grande precisione, prossima ai più recenti calcoli.
Nel 1972 la Torre Littoria è dichiarata inagibile, non per rischi (inesistenti) connessi alla struttura portante, ma per i livelli di accelerazione dell'impianto dell'ascensore che conduce alla sommità.
Con il restauro si è proceduto alla sostituzione di componenti ammalorate con materiali che offrono maggiori garanzie di tenuta all'azione degli agenti atmosferici e alla modifica di talune parti allo scopo di adeguare il manufatto alle vigenti normative antincendio. E' il caso, ad esempio, della scala elicoidale, il cui sviluppo è interrotto ogni 10 metri da nuovi pianerottoli di servizio, grigliati come l'originaria struttura.
Notevole rilevanza nel progetto complessivo di restauro ha assunto la tinteggiatura della struttura, basata sulla stesura di due strati di pittura a base di resine poliuretaniche a basso contenuto di solventi, in grado di garantire la massima resistenza chimica all'azione degli agenti atmosferici.
Le norme igienico-sanitarie non hanno consentito il recupero alla sua funzione del bar ristorante posto in cima alla torre; il progetto ha così contemplato la costruzione ai piedi della torre del nuovo locale caffè ristorante Just Cavalli, costruito con ampio ricorso a strutture metalliche in qualche modo ossequiose della modularità dell'originaria struttura pontiana. Contemporaneamente si è proceduto anche al riordino dell'immediato intorno, per ritrovare il rapporto spaziale della torre con il palazzo dell'Arte ed il parco.
La torre ripristinata, perso nel tempo il riferimento littorio e chiamata Torre del parco, è stata restituita alla collettività il 9 febbraio 2002 col nome di Torre Branca in ossequio allo sponsor che ne ha assicurato il recupero, dall'identità storica all'uso, in una visione contemporanea di uno dei simboli della città.

Notizie storiche

Con il progresso delle applicazioni tecniche della fine dell'Ottocento Milano entra nel circuito internazionale delle grandi esposizioni, con una sempre più evidente relazione tra progresso industriale e manifestazioni artistiche. Se l'Esposizione Nazionale del 1881 ai Giardini Pubblici e le Esposizioni Riunite del 1894 e l'Internazionale del 1906 al Parco Sempione si ricordano anche per la costruzione di una torre con ascensore, poi smantellate, è con la V Triennale del 1933 che la costruzione di una torre è progettata con la precisa intenzione di mantenere la struttura a disposizione della collettività, facendone uno dei simboli della città negli anni a venire, sintesi della ricerca in campo tecnologico e della tendenza artistica, entrambe rivolte a dare risposte adeguate ai tempi alle esigenze della collettività nella vita quotidiana.
Protagonista come coordinatore della sezione italiana dell'esposizione, Gio Ponti riceve l'incarico dal Comune di Milano per il progetto di una torre, da costruire accanto al Palazzo dell'Arte di Giovanni Muzio. L'altezza dell'opera è indicata dal Duce: il 28 ottobre 1932, sostenendo che "non si può superare il divino con l'umano" la fissa a 108,6 metri, poco meno di un metro al di sotto della soglia della Madonnina che svetta sul punto più alto del Duomo.
Alla metà del mese di gennaio 1933 iniziano gli scavi di fondazione e il 14 marzo successivo è posta in sede la prima membratura metallica
Il 4 giugno 1933 il faro entra in funzione e alla fine del mese di luglio tutti gli impianti, le finiture ed i servizi sono portati a compimento. In quel periodo, tra le due guerre, sono ben poche in Italia le realizzazioni in acciaio, opere contrastate dall'autarchia che aveva drasticamente limitato l'impiego del metallo nelle costruzioni civili.
Pur di fronte alla massima sicurezza statica raggiunta dal manufatto, la torre è rimasta per lunghi anni pressoché inutilizzata, almeno sino a tutti gli anni Sessanta.
Nel 1985 il Comune di Milano incarica Giulio Ballio, ingegnere e professore al Politecnico di Milano, di una scrupolosa indagine sullo stato di conservazione della struttura portante della torre, allo scopo di avviare un programma di pieno recupero della sua funzionalità.
Successivamente, in collaborazione con Giovanni Solari, professore all'Università di Genova, sono valutate le forze di spinta sotto l'azione del vento per computare la capacità di resistenza della torre, alfine giudicata in grado di garantire sufficienti margini di sicurezza anche in relazione alle vigenti normative.
Nel 1988 sono avviati i lavori di recupero della torre; la società Branca Distillerie sigla un accordo con il Comune di Milano per una concessione all'uso di trent'anni in cambio del finanziamento delle opere necessarie al pieno recupero del manufatto, sotto il controllo della Soprintendenza ai monumenti che obbliga a non alterarne la configurazione architettonica.

Uso attuale: intero bene: torre belvedere

Uso storico: intero bene: torre belvedere

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Riferimenti bibliografici

Casabella, La Torre Littoria, Milano 1933, anno VI n. 8-9 pp. 18-21

Grandi M./ Pracchi A., Milano. Guida all'architettura moderna, L'architettura razionale, Bologna 1985, p. 181

Guida d'Italia del Touring club italiano. Milano, Milano 1985, p. 462

Irace F., Gio Ponti, Milano 1988

Burg A., Novecento Milanese, Milano 1991

Arditi G./ Serratto C., Gio Ponti. Venti cristalli di architettura, La Torre Littoria, Venezia 1994, pp. 35-41

Porcu M./ Stocchi A., Gio Ponti. Torre del Parco e altri esagoni: metamorfosi di un cristallo, schede della mostra alla Triennale - Palazzo dell'Arte, 15 agosto - 5 ottobre 1997, Milano 1999, Milano 1999

Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 139

Crippa M.A., Arte Lombarda. Rivista di storia dell'arte, Il restauro del moderno, problemi e casi di studio d'architettura, Cesano Maderno 2006, n. 1-3 pp. 284-295

Valcamonica G., Arte Lombarda. Rivista di storia dell'arte, La Torre Branca a Milano, Cesano Maderno 2006, n. 1-3 pp. 298-300

Fonti e Documenti

Archivio Civico Milano, Servizi e Lavori Pubblici, atti n° 333/1934

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Garnerone, Daniele (2007)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

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