Torre dell'orologio

Salò (BS)

Indirizzo: Piazza Vittorio Emanuele II (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Salò (BS)

Tipologia generale: architettura fortificata

Tipologia specifica: torre

Configurazione strutturale: Si tratta di un fabbricato a pianta rettangolare in muratura intonacata diviso in due ordini. Il primo ordine è aperto al centro dal grande arco di passaggio a tutto sesto, cinto da alte lesene bugnate che terminano in un cornicione. Sopra l'arco domina il dipinto del leone di San Marco, simbolo della Repubblica di Venezia. Superiormente, inquadrata da un'elegante balaustra in pietra ed elevata su un alto piedistallo, si erge una sontuosa edicola rettangolare segnata da lesene ioniche che ospita al suo interno il quadrante dell'orologio, con lancette dorate. La struttura è poi conclusa da un sinuoso timpano curvilineo con volute, di chiara impronta settecentesca. Lo stesso disegno contraddistingue il prospetto verso l'interno del borgo, anch'esso dotato di un orologio, identico

Epoca di costruzione: sec. XV - 1772

Descrizione

La Porta dell'Orologio, identifica l'accesso al nucleo storico di Salò dal versante ovest, nell'area denominata Fossa. Il suo imponente profilo immette nella lunga e stretta piazza Angelo Zanelli, oltre cui procede la strada che taglia rettilinea l'intero centro storico, fino alla porta del Carmine. La struttura consiste in un monumentale arco di passaggio a tutto sesto, cinto da alte lesene bugnate che terminano in un cornicione. Sopra l'arco domina il dipinto del leone di San Marco, simbolo della Repubblica di Venezia. Superiormente, inquadrata da un'elegante balaustra in pietra ed elevata su un alto piedistallo, si erge una sontuosa edicola rettangolare segnata da lesene ioniche che ospita al suo interno il quadrante dell'orologio, con lancette dorate. La struttura è poi conclusa da un sinuoso timpano curvilineo con volute, di chiara impronta settecentesca. Lo stesso disegno contraddistingue il prospetto verso l'interno del borgo, anch'esso dotato di un orologio, identico. L'impianto risente delle numerose modifiche subiti nel corso dei secoli e dei recenti restauri che hanno portato alla luce le pitture ad affresco sui due fronti, prima ignote. Il tozzo profilo dell'arco è bilanciato dal registro superiore contrassegnato dall'elegante e pomposo gusto decorativo settecentesco.

Notizie storiche

Le origini della porta sono antiche e risalgono al Duecento, quando il comune di Salò rinforzò la sua cinta muraria difensiva. La porta venne aperta in corrispondenza di una rocca che insisteva su un'area di poco esterna alle mura, dotata di una torre su cui fino al Settecento vi era apposto un orologio. L'accesso avveniva mediante un ponte levatoio sotto cui si estendeva una profonda fossa riempita con l'acqua lacustre. Da qui la denominazione attuale della zona. Fino al XVI secolo l'accesso era identificato come porta della Rocca o della Fossa, per distinguerla dalla porta aperta sul lato opposto, a est, inizialmente detta della Fornace, e dal XV secolo del Carmine, per la prossimità con un convento carmelitano, oggi scomparso. Nel corso del Settecento cambiò nome in porta Nuova e poi in porta dell'Orologio: in quella fase si registrano infatti interventi radicali sulla struttura che hanno determinato parte dell'aspetto attuale. Nel 1766 alla porta venne aggiunto il registro superiore e si decise di collocarvi un nuovo orologio pubblico, ampio e ben visibile ai cittadini, a differenza di quello della più antica torre fortilizia, in seguito demolita. Alla fase settecentesca risalgono anche l'elegante timpano che sovrasta il quadrante dell'orologio e la balaustra laterale, ornata da vasi decorativi. L'orologio attuale è ancora quello settecentesco, realizzato da Bortolo Antonio Bertolla, orologiaio originario della Val di Non. I danni causati dal terremoto del 2004 hanno reso necessario un restauro di consolidamento della struttura.

Uso attuale: parte del bene: passaggio pedonale; parte del bene: negozio

Uso storico: parte del bene: passaggio carraio

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Credits

Compilazione: Tognazzi, G. (2005)

Aggiornamento: Marino, Nadia (2016)

Descrizione e notizie storiche: Nava, Valentina

Fotografie: Marino, Nadia

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).