Palazzo Cittanova - complesso

Cremona (CR)

Indirizzo: Corso Garibaldi, 120 - Cremona (CR)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: palazzo

Configurazione strutturale: Edificio a pianta quadrangolare originariamente completamente aperta da portici, al piano terra, secondo la tipologia dei broletti. La struttura è costituita da muratura continua in laterizio e pilastri in pietra che reggono archi a sesto acuto. Le strutture orizzontali sono formate da solai lignei a cassettoni. Nell'angolo sud-ovest si staglia una torre a pianta quadrata, poco più alta del palazzo, che in origine doveva avere dimensioni maggiori.

Epoca di costruzione: 1256

Autori: Bontempo, Michele, costruzione; De Pastore, Gabriele, costruzione; Gussalli, Emilio, restauro

Comprende

Descrizione

La struttura edificata interamente in cotto ha una pianta quadrangolare dalle dimensioni imponenti. La facciata si presenta sobria, costituita da un porticato archiacuto a piano terra, una serie di quattro finestre trilobate con esili colonnine e capitelli in marmo rosa al primo piano, copertura merlata a spioventi (quest'ultima in origine era invece a coda di rondine, cioè di tipo ghibellino). Sul lato ovest si staglia una torre quadrata, ora della stessa altezza dell'edificio, ma in origine di dimensioni maggiori (probabilmente abbassata nel XVI sec., come avvenne per quasi tutte le altre torri cittadine), che doveva contenere la campana utilizzata per la convocazione delle assemblee. Si accedeva all'ampio salone delle riunioni posto al primo piano tramite una scala mobile in legno, che venne poi sostituita dall'attuale interna in muratura. La lettura della parete muraria fornisce altre informazioni sulla struttura originale del palazzo, infatti i cinque fornici sotto al portico, a cui ne corrispondono altrettanti sul retro, fanno ritenere che l'edificio fosse totalmente aperto a piano terra. Tutti questi elementi accomunano il nostro alla tipica forma dei broletti presenti in molte città lombarde a partire dal XII secolo, evidenziando parallelismi in particolare con Lodi e Mantova.

Notizie storiche

Il palazzo riecheggia nel nome quella parte nuova della città, al di là del Cremonella, abitata nel periodo comunale dalle classi sociali emergenti e contrapposte alla nobiltà che invece era insediata oltre la porta Pertusia presso la strada Magna (ora Corso Campi). È dunque probabile ritenere che in un periodo di aspre lotte civili si rendesse necessaria per questi abitanti l'edificazione di un palazzo per le assemblee, analogo a quello già esistente nella città vecchia. Tutto ciò è dimostrato da una lapide (oggi scalpellata, ma resa leggibile grazie ad un calco in negativo) posta sulla fronte, in corrispondenza del quarto pilastro del portico, la cui iscrizione attesta che il palazzo fu edificato nel 1256 grazie all'intervento di Uberto Pallavicino, signore di Cremona, vicario di Federico II, capo dei ghibellini. Il palazzo quindi era stato voluto dalla signoria ghibellina, e non guelfa, come attestano invece molti storici che fondavano la loro tesi sulla lettura di un'altra iscrizione tutt'oggi conservata sulla facciata che ne ricorda l'edificazione, sempre nel 1256, ma ad opera di militanti della fazione guelfa, cosa per altro poco credibile anche per il fatto che il governo guelfo cadde nel 1234, e fu ripristinato solo nel 1271.
La destinazione iniziale dell'edificio cambiò nel 1411 quando fu concesso all'Università e Paratico dell'arte del pignolato, del bombace e del panno del lino, che ne mantenne la gestione fino al 1765 ca. periodo in cui venne adattato a caserma (come ricorda la terza iscrizione sulla facciata). Successivamente vi si stabilì nella parte inferiore fino al 1860 il corpo della "Gran Guardia" cittadina, mentre dal 1805 al 1913 la parte superiore fu adibita ad archivio. In quest'ultima data iniziarono i restauri che proseguirono per quattordici anni e, anche se con delle incertezze, cercarono di riportare in luce le forme originali, per altro già compromesse dalle diverse funzioni che l'edificio nei secoli aveva assolto

Uso attuale: palazzo: convegni; torre: corpo scala principale

Uso storico: intero bene: palazzo pubblico; intero bene: caserma

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Accessibilità: Destinata ad uffici comunali:
Tel. 0372 414351

Il Palazzo Cittanova dispone di due sale per convegni aperte al pubblico o in occasioni di manifestazioni:

- un salone al primo piano della capienza di 300 posti e completo di palco, impianto microfonico, schermo per proiezioni; il salone può essere utilizzato per convegni e spettacoli;

- una saletta a pian terreno della capienza di 40 posti; viene generalmente utilizzata come sala d'appoggio (segreteria, convegni) per le manifestazioni che si svolgono nel salone.

Come arrivare:
Treno: Cremona
Autostrada: A 21 uscita BS-PC; SS 415 dir. CR

Riferimenti bibliografici

Piccinelli A., L'architetto Luigi Voghera e il suo tempo, "Restauro" e città: il palazzo di Cittanova a Cremona, Milano 1990, pp. 125-163

Moreni, E., Strenna dell'A.D.A.F.A, Il palazzo di Cittanova, 1984, pp. 19-57

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Marino, Nadia (2007)

Aggiornamento: Ribaudo, Robert (2009); Marino, Nadia (2012)

Descrizione e notizie storiche: Rurali, Elisabetta

Fotografie: Marino, Nadia

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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