Cascina Barattera - complesso

San Martino in Strada (LO)

Indirizzo: Via Alcide De Gasperi, 3(P) (Fuori dal centro abitato, distinguibile dal contesto) - San Martino in Strada (LO)

Tipologia generale: architettura rurale

Tipologia specifica: cascina

Configurazione strutturale: Cascina Barattera, un'antica cascina a corte, risulta molto trasformata, anche a causa della separazione della proprietà. Dagli anni sessanta una parte è stata trasformata in ristorante (C), quella più esterna, mentre la chiesetta (A), che si trova esternamente alla corte, è stata regalata alla curia, ma da venticinque anni è sconsacrata e ormai versa in completo stato di rudere. Attraversato l'androne d'accesso alla corte (E), sulla sinistra si trova un corpo di fabbrica recentemente ristrutturato (B), ed ora abitato. Su questo blocco edilizio si innesta il retro dell'edificio trasformato in ristorante, che su questo lato mantiene, seppur molto danneggiato, l'aspetto del edificio padronale della corte: a due piani con portico tamponato a pian terreno e ampie finestre al piano superiore. I due lati seguenti di chiusura della corte sono stati completamente ricostruiti recentemente. L'ultimo lato della corte è formato da ruderi di antichi edifici rustici (D).

Epoca di costruzione: ante 1723 - ante 1867

Descrizione

La cascina, come tipologia edilizia, si è sviluppata in connessione con il processo di costruzione del sistema agrario avviato dalla bonifica idraulica e dalla capillarizzazione dell'irrigazione. Questo provocava una serie di lavori quali l'adattamento del suolo, la razionalizzazione degli appezzamenti, l'estensione dei seminativi e anche un rafforzamento del patrimonio edilizio.
Attualmente, le numerose cascine, un tempo così popolate al punto da costituire ciascuna un borgo a sé stante, sono abitate da pochissime famiglie; inoltre sono mutate le caratteristiche architettoniche e le destinazioni d'uso di questi manufatti e la Cascina Barattera ne è un esempio, in quanto oggi è diventata un ristorante. Indubbiamente, i passaggi e le divisioni di proprietà ne hanno trasformato l'impianto.
La struttura è quella di una antica cascina, in cui la casa padronale occupa un lato della corte rustica a pianta quadrata.
Superato l'accesso, sulla sinistra è visibile una parte della casa padronale, recentemente ristrutturata, e la restante parte adibita a ristorante, che mantiene, nonostante il degrado del tempo, l'aspetto di villa settecentesca: scandita su due piani: al piano terra è visibile il portico di quattro arcate su pilastri di forma geometrica, tamponate per questioni di spazio, e un piano superiore articolato da ampie finestre. La facciata su strada è piuttosto semplice ed è scandita da fasce verticali e orizzontali in intonaco. Gli interni, a causa delle nuove destinazioni d'uso, sono andati perduti, mentre la cappella gentilizia è in uno stato di totale abbandono.
I due lati adiacenti la casa padronale sono stati ricostruiti recentemente; mentre l'ultimo lato della corte è formato da antichi edifici rustici.
All'esterno rispetto al complesso della cascina si trova l'oratorio dei Santi Filippo e Giacomo, costituito da un'unica aula rettangolare con copertura a falde, che era stato donato alla curia ma, da venticinque anni, è sconsacrato e appare come un rudere.

Notizie storiche

Diversi sono i paesi cui è stata data la denominazione San Martino, soprattutto durante la dominazione dei Franchi che diffusero il culto del santo, vescovo di Tours, lungo le strade da essi percorse. L'aggiunta "in strata", comparsa già in antichi codici a partire dal 1115, sottolinea la posizione sulla strada romana che da Cremona portava a Lodi. Il comune ha un'estesa superficie territoriale con borghi e cascinali lungo la direttrice est-ovest, che segue la via romana, mentre il nucleo abitato più compatto si allinea in direzione nord-sud, accanto alla strada provinciale lodigiana.
Nel 975 il feudo venne affidato dall'imperatore Ottone ai vescovi di Lodi, per vicinanza territoriale, poi andò in possesso, a partire dal 1142, a diverse importanti famiglie che governavano quel territorio. Nonostante numerose casate abbiano avuto vaste proprietà in questa zona, nessuna lasciò testimonianze significative, all'infuori del nome rimasto ad alcuni casali.
Inoltre, non va sottovalutato il fatto che il frequente passaggio di truppe su una strada di importante comunicazione come quella che collegava il cremonese al lodigiano e al milanese ha causato a San Martino in Strada continue devastazioni, soprattutto all'inizio del '500 quando le truppe, accampate durante le guerre fra Venezia, Francia, Spagna e Milano, hanno reso incoltivabili per lungo tempo enormi appezzamenti di terreno; non da meno hanno fatto gli Austriaci nel 1859 quando hanno occupato le campagne con numerosissimi carri requisiti nelle cascine.
Proprio la cascina è uno degli elementi fondamentali nella caratterizzazione del paesaggio agrario del lodigiano e dell'area irrigua padana; rappresenta un punto nevralgico sul piano produttivo e sociale.
La famiglia Barattieri ottenne il feudo dai Cadamosto e, nel 1638, Antonio Maria fondò nella sua dimora di campagna un piccolo oratorio dedicato a San Giacomo. Il successore, Eugenio Barattieri preferì costruire una nuova villa fuori dal paese e vi fece trasferire l'antico oratorio ribattezzandolo ai Santi Filippo e Giacomo.

Uso attuale: corpo (A): in disuso; corpo (D): in disuso

Uso storico: corpo (A): chiesa; corpo (D): stalla

Condizione giuridica: proprietà mista pubblica/privata

Riferimenti bibliografici

Comune San, Comune di San Martino in Strada, Planimetria, Villongo 1998

Credits

Compilazione: Sarti, Laura (2000)

Descrizione e notizie storiche: Mauri, Cristina

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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