Chiesa dei SS. Pietro e Paolo

Ospedaletto Lodigiano (LO)

Indirizzo: Piazza Roma (Nel centro abitato, in posizione dominante) - Ospedaletto Lodigiano (LO)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa

Configurazione strutturale: La chiesa è ad aula unica rettangolare, coperta da una volta a botte, con cappelle laterale (tre per lato, comunicanti tra loro) spaziate fra loro da brevi tratti di muratura, presbiterio quadrato e coro rettangolare. La facciata è a capanna, chiusa ai due lati da grossi pilastri con alta cornice in cotto ad archetti, sormontata da cuspidi. Al centro si apre una finestra serliana e nella parte inferiore c'è un portico a tre archi voltati a crociera, retti da colonne e reggenti una balconata mistilinea. La chiesa è ad aula unica rettangolare, coperta da una volta a botte, con cappelle laterale spaziate fra loro da brevi tratti di muratura, presbiterio quadrato e coro rettangolare. La facciata è a capanna, chiusa ai due lati da grossi pilastri con alta cornice in cotto ad archetti, sormontata da cuspidi. Al centro si apre una finestra serliana e nella parte inferiore c'è un portico a tre archi voltati a crociera, retti da colonne e reggenti una balconata

Epoca di costruzione: 1455 - 1470

Autori: Mainardi, Andrea, decorazione / decorazione; Cattapane, Luca, decorazione prima cappella destra, pareti; Natali, Giuseppe, decorazione aula e sagrestia, volta; Bortoloni, Mattia, decorazione coro, volta; Garavaglia, Carlo, costruzione coro

Descrizione

La parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo è sita nei pressi del monastero omonimo, nel centro di Ospedaletto Lodigiano, comune sorto, fin dal XII secolo, in funzione dei pellegrini che percorrevano le vie Romea e Regina.
La chiesa ha un impianto ad aula unica con sviluppo longitudinale, coperta da una volta a botte, con sei cappelle laterali (tre per lato, comunicanti tra loro), presbiterio quadrato e coro rettangolare.
La facciata, a capanna con terminazione a vento, è conclusa superiormente da un'alta cornice in cotto mossa da archetti pensili e coronata, sulla cima, da slanciati pinnacoli anch'essi in laterizio. Sotto questo cornicione, c'è una croce, formata da laterizi, sia squadrati che a forma di scodella. Immediatamente sotto l'elemento decorativo cruciforme, si trova una finestra a serliana, forse cinquecentesca, incorniciata da una quadratura, probabilmente settecentesca, di cui rimangono le incisioni di contorno sull'intonaco. Il coronamento mistilineo di questa incorniciatura accoglie un elemento decorativo, verosimilmente uno stemma papale.
Nella parte inferiore, è addossato alla facciata un portico a tre arcate dall'impianto mistilineo, più sporgente al centro. Esso è composto da tre campate voltate a crociera, è decorato da affreschi, in parte attribuiti a Giuseppe Natali, stucchi settecenteschi e, infine, è coronato da una balconata.
Il campanile, posto sul fianco sinistro, di forma quadrata, è in laterizio, intonacato alla base, coronato da una cella campanaria con due archi inquadrati da lesene su ogni faccia e sormontato da un'alta guglia conica su un basamento ottagonale.
All'interno, si conservano importanti opere d'arte. Di esse, vanno almeno citate una tela, eseguita da Luca Cattapane, pittore della scuola cremonese, raffigurante i Santi Gerolamo e Agostino e una tavola rappresentante la Madonna in trono tra San Gerolamo e San Giovanni Battista (ritenuta dalla critica anteriore al 1521) di Giampietrino, un allievo di Leonardo attivo tra XV e XVI secolo in Lombardia.
Il dipinto del seguace di Leonardo era, in realtà, originariamente corredato di altre due opere che, con la Madonna, costituivano un trittico: le tavole in questione sono ora collocate sulle pareti del presbiterio e rappresentano San Pietro, l'una, e San Paolo, l'altra.

Notizie storiche

La chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo, costruita in epoca rinascimentale, ricorda un periodo fortunato nella storia di Ospedaletto Lodigiano.
I lavori di edificazione devono prendere l'avvio dopo il 20 aprile 1455, a seguito dell'emanazione della bolla papale con cui Callisto III ne autorizza la costruzione. Sembra plausibile ipotizzare che la parrocchiale debba essere completata entro il 1470, anno della sua consacrazione da parte di monsignor Giovanni Stefano Bottigella, vescovo di Cremona.
Ulteriori notizie storiche vengono fornite da una Visita Apostolica compiuta, nel 1584, da Francesco Bossi, vescovo di Novara. Il monsignore annota che, durante quell'anno, si stavano costruendo la zona presbiteriale, all'interno, e il campanile, all'esterno dell'edificio. Si specifica, inoltre, che esistevano già la sagrestia, vicina al coro, e la prima cappella, a destra dell'ingresso.
Infine, monsignor Bossi riferisce che il vecchio coro era stato rimosso, per essere sostituito da uno nuovo, 'alla moderna', opera di Carlo Garavaglia conclusa entro il 1592 e collocata dietro l'altar maggiore, come si evince anche dalla documentazione d'archivio.
Tra il 1575 ed il 1599, anno della solenne benedizione da parte del vescovo cremonese Cesare Speciano, si procede ad un rinnovamento nella decorazione (a stucco, ad affresco e dei dipinti mobili) ad opera di artisti cremonesi, tra cui i Chiaveghini, che si rifanno all'esempio stilistico delle decorazioni di San Sigismondo a Cremona, importante esempio di architettura rinascimentale.
Alla fine del XVI secolo sono aggiunte all'edificio cinque cappelle, di cui la prima a sinistra dell'ingresso viene ampliata all'inizio del XVIII secolo.
Nel Settecento, inoltre, si decide di realizzare il portico a tre arcate, addossato alla facciata della chiesa, e un lungo corridoio dietro le cappelle a sinistra dell'ingresso, oltre ad avviare una nuova campagna decorativa, nuovamente affidata ad una équipe di pittori cremonesi che lavorano sia nel portico esterno che all'interno della parrocchiale.
Infine, nel 1766 Francesco Concone fornisce il materiale per rinnovare il pavimento della chiesa.

Uso attuale: intero bene: chiesa

Uso storico: intero bene: chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Riferimenti bibliografici

Vignati C., Lodi e il suo territorio, Lodi 1859

Agnelli G., Lodi ed il suo territorio nella storia, nella geografia e nell'arte, Lodi 1917, pp. 787-795

Del Bello T./ Dossena F., Lodi "industre, coraggiosa, ricca di..., Milano 1936, p. 143

Novasconi A., Il barocco nel lodigiano, Lodi 1968, pp. 206-215

Touring club italiano, Lombardia : esclusa Milano / Touring club italiano, Milano 1970, p. 635

Parini M., Archivio Storico Lodigiano, La chiesa di S. Pietro e Paolo..., Lodi 1979, pp. 73-80

Lombardia paese, La Lombardia paese per paese, Firenze 1985, v. V pp. 493-494

Sacconi A., Beni architettonici e ambientali della Provincia di Milano, Milano 1985, p. 63

Marubbi M., Monumenti e opere d'arte nel Basso Lodigiano, Guardamiglio 1987, pp. 166-175

Caprioli A./ Rimoldi A./ Vaccaro L., Diocesi di Lodi, Varese 1989, p. 248

Marubbi M., Lombardia da salvare. Testimonianze storiche nel contesto ambientale, L'abbazia gerolomina di Ospedaletto Lodigiano, Milano 1992, pp. 73-83

Coppi G., Archivio Storico Lodigiano, Annotazioni sul complesso architettonico di, Lodi 1993, pp. 119-150

Fraschini F., Da Hospitale Antico ad Ospedaletto Lodigiano : storia di una comunità attraverso i secoli, Casalpusterlengo 1998, pp. 22-27

Credits

Compilazione: Passoni, Federica (2000)

Aggiornamento: D'Alessio, L. (2000); Vergani, Cristina (2007); Caspani, Pietro (2015)

Descrizione e notizie storiche: Montani, Anna Chiara

Fotografie: Bonelli, Daniele; Caspani, Pietro

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).