Villa Borella, Rossi, De Sabata

Besana in Brianza (MB)

Indirizzo: Via Roma, 1 (Nel centro abitato, in posizione dominante) - Besana in Brianza (MB)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Configurazione strutturale: Edificio costituito da muratura continua, con ambienti voltati e ambienti con solaio a travatura lignea.

Epoca di costruzione: metà sec. XIX

Descrizione

Nel centro di Besana in Brianza, al limitare dei due nuclei inferiore e superiore, si trova la Villa Borella, Rossi, De Sabata, aulica presenza che, in posizione alquanto rilevata sulla vasta platea del piazzale Umberto I°, ampliata tra il 1835 e il 1940, domina lo spazio urbano e denuncia il ruolo di rilievo della casata dei Borella nella secolare vicenda del territorio.
L'edificio è collocato nella parte più ampia del lotto dalla forma irregolare, rastremato verso sud ed allargato in forma di curva a nord. Orientato su un asse nord-est sud-ovest, ha pianta rettangolare disegnata su schema di simmetria con alcune addizioni, modeste verso sud con l'abbozzo di due ali laterali e un lieve pronunciamento centrale, decisamente marcato a nord. Su questo lato è, infatti, l'affaccio principale della villa, caratterizzato da un avancorpo centrale semiottagonale, innalzato di un intero piano oltre il filo di gronda. Sul lato opposto, il prospetto è oggi pesantemente condizionato dalla sovrastruttura in metallo e vetro dell'ascensore, installato in anni recenti.
Prevale nell'insieme architettonico il modello della villa eclettica con citazioni dei più illustri esempi della tradizione neoclassica, qui rielaborate in maniera originale.
La pianta dell'edificio è organizzata sull'asse verticale sul quale si aprono tre ambienti di rappresentanza, dal vestibolo d'ingresso alla sala tonda che ha il proprio riscontro nella facciata nord con l'avancorpo semiottagonale, passando per l'ampio salone centrale, quadrato ad angoli smussati. Impostate simmetricamente sono tre sale principali per parte, lo scalone a rampa curvilinea e la scala secondaria con accesso al piano cantinato. Al piano primo la distribuzione mantiene lo schema con l'aggiunta della scala che collega il terzo livello ricavato nella torretta.
Alla caratterizzazione formale della dimora concorre l'apparato decorativo delle facciate, geometricamente risolte con dipinture policrome che danno risalto alle partiture dei pieni e delle aperture. Non di meno, gli ambienti interni presentano coerenza stilistica con decorazioni a fresco, stucchi e geometrie cromatiche, derivazione compiuta dello spirito eclettico che identifica ancora oggi la dimora, pur con qualche alterazione conseguente all'adattamento all'uso pubblico con l'insediamento del Municipio.
E' notevole il salone d'onore all'angolo nord-ovest, oggi Sala del Consiglio, con richiami alla tradizione neoclassica nell'identificazione di due distinti ambienti per il tramite di pilastri ottagonali che alla funzione strutturale aggiungono connotazioni di stile con i capitelli corinzi a stucco. L'intraprendenza del progetto è altresì sottolineato nell'atrio centrale, massimo livello di coerenza con l'accentuata rappresentatività dello spazio spinto verso l'alto attraverso una prima ampia apertura balconata al piano nobile, una seconda minore a livello del sottotetto, e concluso dalla luminosa lanterna.

Notizie storiche

La villa fu edificata alla metà dell'Ottocento come residenza della famiglia Borella, antico casato sotto la denominazione Secco Borella che ebbe fondazione con il conte Giovanni Antonio (XV sec-1498), tra i principali personaggi della corte visconteo sforzesca.
Inviato dal duca di Milano Galeazzo Maria Sforza in qualità di ambasciatore presso il Re Ferrante d'Aragona, ebbe in dotazione il feudo di Borello (oggi Borrello Calabro Laureana di Borrello), dal quale derivò il cognome distintivo identificato secondo i rami di discendenza nelle famiglie Seccoborella, Borella de' Secchi e Borella.
Nel 1475 fu nominato dal Duca di Milano conte di Vimercate, ricevendo in dotazione il feudo e i territori della Pieve. Il conte fu anche Governatore di Pavia e di Piacenza, commissario ducale a Parma ed aggregato al Consiglio Segreto di Milano dal 1493 alla sua morte.
Secoli più tardi il feudo fu rilevato nel 1739 dal conte Gian Battista Trotti di Vimercate, unito in matrimonio alla nobildonna discendente della casata ed ultima erede Giulia Seccoborella.
Alla metà dell'Ottocento fu edificata la dimora giunta sino a noi dapprima sotto il nome di Villa Borella, cui si aggiunsero le identità dei successivi proprietari Rossi e, da ultimo De Sabata. Fu, infatti, dimora del grande direttore d'orchestra Victor De Sabata (1892 -1967).
Nella cartografia dell'Istituto Geografico Militare pubblicata nel 1888 è riportata correttamente nell'impianto che comprendeva anche un vasto giardino, distribuito a nord, verso il piazzale Umberto I° e soprattutto verso sud, con la sua parte più consistente.
Abitata nel periodo estivo dalla contessa Borella, nella memoria della comunità di Besana rimangono i ricordi delle frequentazioni di personalità illustri che giungevano a ridosso del parco della dimora a bordo di carrozze a due e quattro tiri. La popolazione attendeva con trepidazione la nobiltà alla festa del paese che concludeva le sagre popolari e con questa la stagione della villeggiatura con il rientro a Milano dei signori.
Tra le due guerre la villa fu lasciata e posta in vendita. Il Comune di Besana, in quel momento alla ricerca di una sede rappresentativa adeguata, acquistò l'immobile per la somma di 120.000 lire per poi trasferirvi i propri uffici municipali.
Il rapporto originario tra la dimora e le pertinenze è stato non poco alterato in seguito agli interventi della seconda metà del Novecento su parte del giardino, sia a sud, con una scuola e un edificio per servizi comunali, sia sul lato opposto con la costruzione dello scalone di accesso diretto dalla piazza Umberto I°.

Uso attuale: intero bene: municipio

Uso storico: intero bene: abitazione

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Accessibilità: In treno: linea ferroviaria Milano Porta Garibaldi-Monza-Carate Calò-Lecco (http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Monza-Molteno)

In autobus: Autolinee Brianza Trasporti sulla linea: Z226 Besana B (FS) - Biassono - Monza (Ospedale S. Gerardo)

Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.brianzatrasporti.it

Riferimenti bibliografici

Bagatti Valsecchi P.F./ Cito Filomarino A.M./ Süss F., Ville della Brianza. Lombardia 6, Milano 1978

Cappellini A., Memorie di Besana in Brianza, Besana 1952

Cappellini A., Besana nella pieve di Agliate oltre il Lambro, Besana Brianza 1978

Besana in Brianza 1869/ 1989 immagini di vita, Besana Brianza 1990

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Dondena, Elisabetta (1995)

Aggiornamento: Mozzi, Attilio (1998); Bresil, Roberto (2009); Garnerone, Daniele (2009)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

Fotografie: Bresil, Roberto; Garnerone, Daniele

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