Villa Guidino, Brioschi, Perego - complesso

Besana in Brianza (MB)

Indirizzo: Via Guidino, 2 (Fuori dal centro abitato, isolato) - Besana in Brianza (MB)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Configurazione strutturale: La villa il Guidino sorge in una bellissima posizione in cima al colle del Guidino, inserita in un vasto parco. Si presenta con una pianta rettangolare con due corpi laterali avanzati della fronte meridionale che ne ricordano la tipologia barocca. Il rapporto con il parco è mediato da un piazzale a giardino. Il corpo di fabbrica ha due piani con agli estremi due sopralzi simmitrici. La copertura è a padiglione ricoperta con un manto di copertura in laterizio.

Epoca di costruzione: prima metà sec. XIX - ante 1841

Descrizione

Dell'ampio sistema di ville nobiliari di Besana Brianza, Villa Il Guidino costituisce uno degli esempi maggiormente rappresentativi che mantiene pressoché intatta la propria specificità.
Edificio di grande significato spaziale e di compiuta architettura, gode di una felice vista all'intorno per la posizione d'altura, in vetta al colle del Guidino, originato in tempi preistorici a dominio della valle del Lambro che, poco distante, ad ovest, scorre a meandri. Non lontane, a interessare tutto l'arco da est ad ovest, sono le propaggini dell'edificato più recente della località Villa Raverio.
La magnifica posizione è di fatto celata al bordo della proprietà dal fitto addensarsi delle piantumazioni che ne annullano la vista dal perimetro esterno, aprendosi solo in prossimità dell'edificio, attestato nel punto più elevato del colle, dove il nucleo edificato fa da corona ad un giardino a regolari comparti nella sistemazione all'italiana.
Percorrendo il margine settentrionale lungo via Guidino, si giunge ad uno slargo in forma di esedra che annuncia l'ingresso alla villa. Un edificio con funzione di portineria introduce al lungo e sinuoso viale alberato, di fatto quasi assorbito dalla fitta piantumazione del bosco - dove si trova l'erratico Sasso del Guidino - che scherma le visuali verso ovest, dove la residua campagna è assediata dalle lottizzazioni residenziali.
Il fulcro del sistema è più a sud, dove un terrazzo-giardino bastionato funge da scenografica platea, impostata sull'asse di simmetria nord-est sud-ovest sul quale si innesta dapprima un vialetto alberato, poi un edificio di servizio - quasi un aggregato - nel quale trova collocazione, ad ovest, una piccola cappella. Segue quindi il cortile d'onore disegnato in forma di giardino alberato su regolari comparti, ed infine la villa, il cui sedime è nettamente inferiore al parallelo edificio di servizio.
La dimora si eleva su due piani, con una maggiore elevazione alle testate che, col terzo livello, assumono l'aspetto di torrette (quasi) simmetriche ed il cui volume è sottolineato da un contenuto avanzamento sul fronte meridionale. Circostanza che, nella complessiva immagine neoclassica, rimanda ad un impianto barocco.
Pare evidente come il sopralzo sia derivato da un più tardo intervento, così come è per il coronamento centrale, mentre riecheggia una forma castellana che avrebbe fondamento nel richiamo dell'antico troncone di torre inglobato sino al primo piano nel vertice sud-ovest della villa, determinando la maggiore ampiezza del sedime rispetto a quello opposto, a sud-est.
Ed è nel corpo che ingloba la torre, con murature spesse quasi due metri, che è ricavata una sala da pranzo circolare, aperta al parco, con nicchie e volta a botte decorata a trompe-l'oeil, illusoria impronta concentrica di una cupola.
La tavolozza cromatica delle facciate, stesa nei toni giallo, grigio e bianco, conferma l'equilibrio del regolare disporsi di aperture, lunette, fasce e lesene, col marcato aggetto di due balconi al piano nobile.

Notizie storiche

Nel luogo del Guidino è scritta una parte rilevante della storia del territorio di Besana Brianza, come caposaldo di una vicenda millenaria nella quale l'insediamento di una villa nobiliare trae origine dalla morfologia del sito e rivela la propria forma attraverso la successione di modifiche e ampliamenti di un antico avamposto fortificato.
In epoca medioevale vi era un fortilizio d'altura, posto a controllo del passaggio lungo la valle del Lambro. Fu possessione del monastero benedettino di Brugora, forse detenuto in concessione dalla famiglia Casati che, nel 1102, fondò il monastero.
Fonti documentarie rivelano che nel 1502 la possessione del Guidino è nelle mani della Badessa del Convento di Brugora. L'estensione della proprietà controllata è sancita da atti siglati in tempi successivi, attraverso i quali sono ascritti al monastero ampi possedimenti nella comunità di Valle, autonoma sino al 1869 quando fu aggregata a Besana col nome di Valle Guidino, così come denominata pochi anni prima, nel 1862.
Nei documenti, peraltro, si fa menzione dei caseggiati rustici presenti sul luogo, mentre non risultano descritti altri edifici di rilievo architettonico, siano essi fortificati o di preminente carattere padronale o, ancora, conventuale.
La torre che probabilmente svettava originariamente in vetta al colle fu smantellata molto tempo prima, anzitempo a quella della località Monte, oggi Montesiro, dove si trova la Villa De Marchi Gherini, anch'essa originaria possessione dei Casati che le assegnarono, nel corso del tempo, un ruolo castellano alquanto più solido ed illustre.
Alla fine del Settecento si compì quella fondamentale mutazione che coinvolse tutti i luoghi d'ordine religioso; la soppressione dei monasteri attuata dalla Repubblica Cisalpina nel 1798 portò alla vendita del compendio, acquistato per la cifra di Lire 12.095 da Tommaso Giussani, fabbricante di scarpe e fornitore dell'esercito francese col quale intratteneva rapporti commerciali, alla base della relativa facilità con la quale entrò in possesso dei beni del soppresso monastero messo all'asta.
Non molti anni dopo il compendio passò in nuove mani, quelle del "Capo Mastro" Gaetano Brioschi che acquistò per L. 55.000 la possessione del Guidino, negli atti documentata con annessa "casa da massaro".
Alla proprietà Brioschi si deve l'ultimo adattamento della villa, ampliamento e trasformazione, con un complesso intervento sugli edifici preesistenti, in parte decaduti, secondo regole di simmetria e proporzione solo in parte mantenute . Opere che hanno portato alla dimora di cui si ha riscontro ancora oggi, quella "deliziosa villa detta Il Guidino" come fu descritta negli atti di testamento con cui, alla morte di Gaetano Brioschi, la villa passò al figlio Ferrante.
Forma definitivamente consolidata che fu rappresentata coerentemente nella cartografia del Tenente Giovanni Brenna, disegnata nel 1841.

Uso attuale: intero bene: abitazione

Uso storico: intero bene: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Accessibilità: In auto da Milano
Prendere A51/Tangenziale Est verso E70/Venezia/Tangenziale Nord/Usmate Velate/A52/A4/E64/Lecco/Torino
Continuare su SP41/Tangenziale Est (indicazioni per Lecco/Usmate Velate Nord/SS342dir)

In treno: linea ferroviaria Milano Porta Garibaldi-Monza-Carate Calò-Lecco (http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Monza-Molteno)

In autobus: Autolinee Brianza Trasporti sulla linea: Z226 Besana B (FS) - Biassono - Monza (Ospedale S. Gerardo)
Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.brianzatrasporti.it

Riferimenti bibliografici

Bagatti Valsecchi P.F./ Cito Filomarino A.M./ Süss F., Ville della Brianza. Lombardia 6, Milano 1978

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Dondena, Elisabetta (1995)

Aggiornamento: Mozzi, Attilio (1998); Bresil, Roberto (2009)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

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