Villa Banfi - complesso

Vimercate (MB)

Indirizzo: Via Mazzini, 50 - Vimercate (MB)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Configurazione strutturale: L'edificio di sobria struttura tardo neoclassica presenta un imponente blocco centrale, cui si affiancano due edifici minori, destinati in origine ad attività agricole. Il modello sembra richiamare alcune tipologie di villa cinquecentesca. Villa Banfi si articola in un corpo longitudinale a tre piani fuori terra, sobrio e neutro, totalmente privo di decorazioni. L'accesso al poco che resta del giardino, che precede il fabbricato, è caratterizzato da un cancello rientrante, che segna una sorta di invito dalla strada alla proprietà. La copertura è a padiglione con manto in tegole a coppo in laterizio.

Epoca di costruzione: fine sec. XVIII

Descrizione

Dalla centrale piazza Roma origina la via Mazzini, lungo un percorso verso nord che da Vimercate conduce ad Usmate. Il primo tratto è definito da cortine edilizie unitarie che, pur con le alterazioni derivate da incoerenti edificazioni del secondo Novecento, conferiscono all'ambiente urbano una complessiva armonia. La meta è agevolmente guadagnata a piedi giungendo al duplice slargo che introduce a sinistra alla Villa Gussi, interna al parco, a destra alla Villa Banfi, sensibilmente arretrata dal bordo stradale a definire lo spazio di un ampio cortile.
Il cancello a lance in ferro si apre al centro di una esedra in muratura, solcata da specchiature sensibilmente ribassate, tra pilastri sormontati da vasi in graniglia di cemento. A lato, due distinte cortine edilizie su due piani a sviluppo rettangolare, una più lunga, costituivano gli originari fabbricati di servizio alla villa - con gli annessi giardinetti delimitati da una bassa muratura e pilastrelli con statue - che, col tempo, hanno assunto la funzione commerciale al piano terra e mantenuto l'uso residenziale al livello superiore.
A testimoniare la presenza dell'originario monastero rimane una torretta con cella campanaria che si eleva al vertice dell'edificio allineato al bordo sud-ovest della proprietà, lungo via Mazzini.
Villa Banfi, parallela, mostra il prospetto principale ad ovest, alto sui tre piani originati da una pianta rettangolare. Appena schermato da una conifera centrale al cortile, l'edificio presenta un portico d'onore con trabeazione a lato e arco a sesto ribassato centrale poggianti su due colonne granitiche d'ordine dorico con entasi.
Sull'asse di simmetria è così composta la facciata, con la porzione centrale, allineata al portico, lievemente arretrata, e una regolare serie di finestre cui si aggiungono due porte finestre centrali con balconcini curvilinei e ringhiera modanata in ferro battuto, l'uno al piano nobile, nettamente più alto, l'altro al soprastante livello.
Al fregio sottoposto al balconcino del secondo piano si aggiungono cornici marcapiano e un coronamento dentellato nella fascia sottogronda, elementi di una composta decorazione che si estende alla facciata opposta, verso il giardino di pertinenza, densamente piantumato.
All'interno della villa rimangono alcuni ambienti degni di nota, con decorazioni pittoriche e a stucco, accanto allo scalone in pietra.

Notizie storiche

La cartografia storica è fonte documentale primaria per indagare il territorio e ricostruirne le vicende che hanno determinato forma e insediamenti, struttura e consistenza. Ciò consente anche di assegnare ai luoghi costituiti un legame, alquanto preciso come potrebbe esser disponendo di fonti documentarie all'origine dei fatti politici, sociali ed economici. Non sempre i documenti d'archivio risultano accessibili, e quando lo sono talvolta rivelano solo in parte le trame, depauperate nel corso del tempo che ha lasciato tracce lacunose.
Sul luogo della Villa Banfi esisteva un antico monastero che con la soppressione napoleonica, fu venduto e successivamente trasformato in abitazione. La data 1793 rinvenuta su una travatura della copertura dell'edificio principale fa risalire a quel momento il complesso di opere resosi necessario all'adattamento, con la sopraelevazione di un piano del fabbricato principale.
E' questo il caso in cui la cartografia è strumento fondamentale per la collocazione storica dell'edificio, nettamente individuato nelle mappe del Nuovo Censo Milanese risalente al periodo post-Napoleonico e della Restaurazione, entrato a regime nel 1853 come Catasto Lombardo Veneto.
Nella mappa è rilevato con il numero 799 l'edificio principale attestato alla corte d'onore, mentre lungo il bordo stradale si allineano due edifici minori, fra i quali è riportata la traccia dell'esedra nella quale si apre il cancello di accesso alla proprietà.
L'edificio fu residenza dei nobili Banfi - un ramo distinto da quello insediato nel complesso dell'antico Convento di San Francesco - che, già alla metà del Settecento, deteneva ampie possessioni nel territorio milanese, con fondi agricoli e cascine. Insediati nella vicina Carnate, furono proprietari dell'omonima villa - già Fornari - di famiglia, stabilitisi nel piccolo centro brianzolo a nord di Vimercate in seguito alla costruzione di due opifici per la lavorazione della seta.
Fondata a Milano nel 1888, la Società Bernardo & Lorenzo Banfi consolidò la propria presenza nella provincia con la filanda e il filatoio di Carnate che si aggiunsero agli altri impianti insediati nei territori veneti e friulani.
Nel corso del Novecento l'edificazione delle aree contigue a Villa Banfi, verso nord-ovest, portò al rinvenimento di sepolture risalenti alla localizzazione del piccolo camposanto interno al perimetro dell'antico monastero.
L'edificio è stato messo all'asta dalla famiglia Banfi attorno agli anni Sessanta del Novecento, contemporaneamente alla vendita della più celebrata villa di Carnate, e successivamente adattato con un ridotto intervento di ristrutturazione all'uso residenziale di più nuclei famigliari.

Condizione giuridica: proprietà privata

Accessibilità: In auto da Milano:
Seguire le indicazioni per Lecco/Tangenziale Nord/Tangenziale Est/Usmate Velate/Venezia/A52/A4/A51/E64/E70 ed entra in A51/Tangenziale Est
Prendere l'uscita 19-Vimercate Sud verso Via Bergamo/SP2

Da Milano: Dalle stazioni Fs di Porta Garibaldi e Centrale, treni in direzione Carnate, Bergamo o Lecco (sempre via Carnate). Scendere alla stazione Fs di Arcore. Da lì, la linea Z319 o Z320
MM2 (metropolitana linea 2 verde) fino al capolinea di Cologno Nord. Da lì, autobus NET linea Z322 (Cologno Nord - Trezzo sull'Adda) o Z323 (Cologno Nord - Vimercate).

Da Lecco: Treni Fs in direzione Milano. Scendere alla stazione Fs di Arcore. Da lì, la linea Z319 o Z320

Da Bergamo e da Brescia: Treni Fs in direzione Milano, via Carnate. Scendere alla stazione Fs di Arcore. Da lì, la linea Z319 o Z320

Da Monza e da altre località: consultare il sito www.trasporti.regione.lombardia.it
Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.nordesttrasporti.it

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Gibelli, Silvia (1993)

Aggiornamento: Salerni, Patrizia (1999); Bresil, Roberto (2009); Vicini, Emanuele (2009); Garnerone, Daniele (2010)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

Fotografie: Bresil, Roberto; Vicini, Emanuele

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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