Caserma centrale dei Vigili del Fuoco Via Messina 35 - complesso

Milano (MI)

Indirizzo: Via Messina, 35, 37, 39 - Milano (MI)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: caserma

Configurazione strutturale: Ampia area interessata da strutture destinate ad uffici, rimesse mezzi, palestre, infermeria, scuola e torre in legno per le esercitazioni dei vigili L'ingreso è assicurato dalla Via Messina attraverso un corpo basso ad angolo, bucato dal grande portale per l'uscita degli automezzi.

Epoca di costruzione: 1955 - 1956

Descrizione

Il Corpo dei Vigili del Fuoco di Milano è entrato in possesso dal 1956, della caserma di Via Messina. Rappresentò da subito un primato europeo per modernità, organicità e razionalità della concezione costruttiva sia dal punto di vista dell'attrezzatura antincendi. Ma il complesso risponde anche ad esigenze di carattere umano e sociale, poichè in esse il personale vive e agisce in ambienti confortevoli, adeguati alle particolari condizioni in cui svolge la sua delicata missione.
Sorse così su un'area di 33.000 mq., la più moderna e la più funzionale caserma d'Europa, con i suoi 3 piani, le autorimesse per 24 autopompe, le 24 camerate con 377 posti letto, le 16 direttissime verticali con i pali di discesa dislocate al centro come alle ali dell'edifìcio. Nel secondo cortile quello che è l'emblema della caserma, si erse il castello di manovra alto 45 m con i suoi 12 piani dominando il quartiere e a seguire laboratori, officina, lavaggio tubi ecc.
Il complesso fu ubicato lungo un tratto della la Via Procaccini, collegante il Corso Sempione con Porta Volta. A lato sorge il parco autorimesse dell'Azienda Tranviaria.
Sulla fronte maggiore dell'area, Via Messina, ha trovato posto innanzi tutto il cosidetto " cortile delle partenze ", cioè il gruppo degli edifici e dei servizi che costituiscono la macchina pronta a scattare alla chiamata di allarme (compreso le autorimesse per i carri di pronto impiego). Da qui, attraverso un varco si 8 m., avviene l'immissione della corsa nella Via Procaccini, arrotondando l'angolo dell'edificio. Ed è in prossimità dell'angolo che furono costruiti il Comando e gli uffici: il centralino di comando degli allarmi, degli altoparlanti, dei telefoni ossia il cervello e il cuore della caserma, dove vengono registrate con impianti modernissimi su grandi quadri luminosi tutte le segnalazioni e le dislocazioni delle forze e dei mezzi e predisposte con telecomandi le partenze per interventi. Sulla destra è il Corpo di guardia che controlla l'ingresso pedonale dei vigili. Al di sopra si posero le camerate per i corpi di guardia e al secondo piano, gli alloggi di servizio per gli ufficiali ed i sottufficiali.
Lungo tale asse sorgono gli edifici più importanti e specializzati del complesso. Posteriormente infatti è ubicato il grande " Cortile di manovra " cui fa da sfondo la torre per le esercitazioni. A destra, in una serie di fabbricati e di spazi liberi, sono distribuiti il ritorno degli automezzi, la stazione di servizio e di rifornimento, i magazzini le officine di riparazione e di collaudo. A sinistra vennero edificate le scuole e le palestre con gli impianti ginnico-sportivi. In fondo, verso la Via Tartaglia, il lotto fu saturato con i laboratori e le autorimesse di riserva.
Tutta la vasta cittadella è pensata per soddisfare tutte le varie fasi e azioni diella vita del vigile (ad esempio, l'addestramento, il riposo, lo svago, l'apprestamento alle improvvise partenze) e per metterle in collegamento fra di loro. Si sono create così vie interne di collegamento, su piani diversi, ad incominciare da una rete sotterranea di gallerie percorr!bili.
Ma la parte più in vista, anche dall'esterno è naturalmente la "torre di manovra": una struttura in cemento armato che sale fino a quota di 47 metri da terra e suddivisa in dodici piani. Dal vertice della torre si erge l'antenna radio fino all'altezza di 80 metri.

Notizie storiche

Il Corpo dei Vigili del Fuoco di Milano ha avuto storicamente una sua Sede principale, già dall'anno 1888, in Via Ansperto in edifici già facenti parte del Monastero Maggiore, presso Corso Magenta. Allora il Corpo contava una forza di 120 uomini e Milano contava una popolazione di 387.000 abitanti.
Fin dal 1900, con la graduale espansione della città e l'aumento della popolazione, veniva posto all'Amministrazione del Comune di Milano, da cui i vigili allora dipendevano, in qualità di forza municiplae, il problema della costruzione di una nuova sede più ampia e meglio attrezzata. La questione si trascinò per molti anni: con l'andare del tempo e per la sopravvenuta motorizzazione del servizio, il fabbisogno di un area più vasta divenne sempre più impellente, cosicchè apparve sempre più difficile disporre in zona centrale di un'area adatta allo scopo. D'altra parte la città cominciò a svilupparsi in misura predominante verso le direttrici Milano-Sesto-Monza e Milano-Rho in modo tale che il baricentro cittadino appariva spostarsi gradatamente in direzione Nord-Ovest.
Dopo un giro di ricognizioni compiuto da una Commissione Provinciale nelle principali città svizzere, particolarmente segnalate per l'efficienza dei loro servizi antincendi, portò l'Amministrazione provinciale a scegliere un lotto di proprietà comunale compresa fra le Vie Messina-Procaccini-Tartaglia, di mq. 28.000, poi divenuti 33.000.
Del progetto fu incaricato l'Ufficio Tecnico della Provincia che ne curò la stesura dall'impostazione generale con la costante collaborazione del comando del 52° Corpo dei Vigili del Fuoco e la consulenza dell'architetto Ferdinando Reggiori.
I lavori iniziarono alla fine del 1952.L'impresa edile Rusconi C., insieme agli Ingegneri della Provincia si occupò della costruzione, sempre sotto la guida dell'arch. Reggiori. Per la tecnologia dell'epoca, presentò anche alcune soluzioni tecniche all'avanguardia, attraverso l'ampio uso del cemento precompresso: ne sono esempio l'altezza delle rimesse nel corpo che prospetta su via Messina, l'officina meccanica con una sola luce di 30 metri di larghezza senza pilastri centrali.
L'inaugurazione fu tenuta il 13 maggio 1956, alla presenza delle autorità dell'epoca, e salutata da una grande esercitazione di 300 Pompieri, nel secondo cortile e intorno al castello di manovra che ancora oggi domina il quartiere. Saggi ginnici, salti nei teli, scale italiane, controventate e a ganci, animarono il castello di manovra fino all'epilogo finale, la simulazione di un grosso incendio al settimo piano con persone da soccorrere poste anche al dodicesimo piano, anche con l'ausilio di autoscale con gru sempre più alte, pronte a intervenire in una città che si espandeva sempre più in altezza, con la costruzione dei nuovi grattacieli.
Nel tempo è risultata confermata la bontà della formula di tenere concentrata nella Sede Centrale, il Comando, gli Uffici centrali, le Officine, i Magazzini e tutti i carri speciali, oltre agli spazi per la permanenza di metà della forza a presidio della città (che negli anni '50 contava circa 700 unità).
nell'ultimo periodo, grazie al lavoro di alcuni volontari e di vigili del fuoco in pensione, è stato allestito il Museo storico, in alcuni locali sotterranei, dove è possibile osservare, oltre che alcuni mezzi d'epoca, anche l'evoluzione delle divise e degli attrezzi in dotazione al Corpo nell'arco di circa due secoli.

Uso attuale: corpo principale: uffici; nucleo centrale: torre per esercitazioni

Uso storico: intero bene: caserma

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Andreoli, Ombretta (2005)

Aggiornamento: Ribaudo, Robert (2011)

Descrizione e notizie storiche: Ribaudo, Robert

Fotografie: Comando Vigili del Fuoco-Milano

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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