Chiesa di S. Maria della Pusterla

Pavia (PV)

Indirizzo: Via Menocchio 26 - Pavia (PV)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa

Configurazione strutturale: Impianto a croce greca, con bracci di uguale lunghezza a terminazione absidata; lo spazio centrale è coperto da cupola emisferica.

Epoca di costruzione: seconda metà sec. XV

Descrizione

L'impianto dell'oratorio è a croce greca, con bracci di uguale lunghezza a terminazione absidata; lo spazio centrale è coperto da un'ampia cupola emisferica su pennacchi, sostenuta da colonne montate su alti plinti. La struttura planimetrica del corpo principale è replicata per quattro volte, in dimensioni minori, negli spazi angolari formati dai bracci della croce, ugualmente coperti da cupolette emisferiche: si viene a creare in questo modo una raffinata sagoma polilobata le cui linee ricompaiono nella cripta sottostante, coperta con volte ribassate sostenute da pilastri. I modelli di questa originale tipologia iconografica si possono ricercare da un lato nell'ambito delle ricerche sulla pianta centrale condotte a Milano da Leonardo e Bramante nell'ultimo decennio del Quattrocento, dall'altro in antiche costruzioni come il sacello milanese di S. Satiro, di epoca carolingia, che trovano a loro volta riscontro nella tradizione bizantina delle piante centrali e in soluzioni armene di epoca altomedievale.
Straordinario per ricchezza iconografica e omogeneità stilistica è il fitto partito decorativo a fresco che riveste le pareti, le nicchie e il complicato sistema di coperture del piccolo ambiente, fatto di volte, semicalotte, sottarchi e cupoline. Sebbene non esistano tracce documentarie utili a chiarire tempi, modalità e responsabilità della decorazione, si può certamente affermare che l'orizzonte culturale nel quale collocare il o più probabilmente i pittori dell'oratorio della Pusterla sia quello del cosiddetto protoclassicismo lombardo o, più latamente, padano. In questa area, all'incrociarsi dell'intimo realismo bergognonesco con le morbide conduzioni pittoriche di un Luini o di un Gaudenzio, e sull'onda lunga del successo del Perugino - il cui moderato classicismo era ben noto a Pavia grazie alla presenza di un grande polittico nella Certosa - si colloca la personalità del pavese Bernardino Lanzani cui spetta, secondo le ipotesi più recenti, l'ideazione e l'esecuzione di gran parte della decorazione della Pusterla.Gli si possono attribuire in particolare la cupola centrale con Angeli musicanti e i tondi con gli Evangelisti, le volte con figure di Apostoli e santi, le tre calotte absidali principali con la Resurrezione, l'Ascensione e la Trasfigurazione e le cupolette minori con i Dottori della Chiesa (questi ultimi pesantemente ridipinti).
Nella decorazione della volta di fronte all'ingresso, che reca figure di Profeti, Patriarchi e Storie della Passione, è stata invece riconosciuta la presenza giovanile di quel geniale eccentrico collaboratore del Lanzani che, individuato da Suida e poi da Arslan, è ancora oggi indicato con il nome convenzionale di Maestro delle Storie di S. Agnese . La cultura di questo maestro, cui spettano anche le splendide lesene a candelabre e grottesche su fondo giallo che connotano vivacemente lo spazio dell'oratorio, sembra essersi approfondita e aggiornata dopo un precoce viaggio a Roma, in compagnia forse di Bramantino e Gaudenzio Ferrari.

Notizie storiche

La piccola cappella dedicata al Salvatore nell'ex convento femminile di S. Maria Teodote, detto anche 'della Pusterla', a Pavia (sede oggi del Seminario Vescovile), costituisce uno dei più raffinati complessi di architettura e pittura lombarda dei primi anni del Cinquecento. La costruzione della cappella rientra in un più vasto intervento di riqualificazione del cenobio benedettino della Pusterla, di fondazione longobarda, iniziato già nel 1457 con la richiesta delle monache alla duchessa Bianca Maria Visconti di esenzioni daziarie che facilitassero i lavori di ricostruzione dell'antico, degradato monastero. I lavori riguardarono il rinnovamento di una piccola chiesa di epoca romanica, la costruzione di un ampio chiostro e di alcuni ambienti a esso attigui, come il grande refettorio sul lato sud, la sala del capitolo sul lato occidentale del complesso e, sul lato orientale, di un originale oratorio a pianta centrale del tipo a quincunx.

Uso attuale: intero bene: chiesa

Uso storico: intero bene: chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Accessibilità: L'accesso avviene dal complesso del Seminario.
Per informazioni
Seminario Vescovile
Via Menocchio, 26 - Pavia
tel. 0382.22609
Orario di apertura (previo appuntamento): 9-12; 15-18 (chiuso la domenica)

Come arrivare:
In treno: Pavia
In auto: da Via Ripamonti, attraverso la Vigentina oppure A7, uscita Bereguardo

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Marino, Nadia (2004)

Aggiornamento: Ribaudo, Robert (2009)

Descrizione e notizie storiche: Balzarini, Maria Grazia

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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