Collegiata dei SS. Gervasio e Protasio

Sondrio (SO)

Indirizzo: Piazza Campello (Nel centro abitato, isolato) - Sondrio (SO)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa

Configurazione strutturale: Navata in muratura continua coperta da volta a botte con tre cappelle laterali per lato e battistero sul lato sinistro in prossimità dell'ingresso. Il presbiterio rialzato è coperto da volta a botte impostata su due coppie di colonne e pilastri d'angolo in muratura; i bracci del transetto - alla stessa altezza del presbiterio - sono coperti da soffitto piano. Sopra le cappelle laterali sono presenti i matronei coperti da volte a botte. Al lato destro dell'abside si trova la sacrestia che si sviluppa su tre piani di cui uno seminterrato, mentre sulla sinistra si sviluppa un corpo di servizio di quattro piani di cui uno seminterrato. Le fondazioni sono presumibilmente continue, ma non ispezionabili. Struttura portante della copertura in capriate lignee, manti di copertura in lastre d'ardesia.

Epoca di costruzione: sec. XVIII

Autori: Ligari, Pietro, progetto di rifacimento, altari cappelle laterali; Taglioretti, Pietro, progetto coro, abside e sacrestie; Zotti, Giovan Battista, realizzazione stalli lignei; Scola, G., realizzazione fregio monocromo; Romegialli, Giampietro, realizzazione dipinti cappella dell'Immacolata; Monzino, Francesco, realizzazione balaustra dei matronei; Galletti, Antonio, costruzione altare maggiore; Novi, Giovanni Battista, costruzione altare maggiore; Sertoli, Giuseppe, progetto facciata attuale; Cassi, Giacomo di Viggiù, decorazione facciata; Caimi, Antonio, affresco lunetta in facciata; Brilla, Antonio, realizzazione statue del presbiterio; Gavazzeni, Giovanni, affresco volta navata e cappella S. Giovanni; Ponzio, Eugenio, decorazione pareti navata; Vanini, decorazione pittorica matronei

Descrizione

La chiesa dei SS. Gervasio e Protasio delimita il lato nord della centrale e affollata piazza Campello.
Essendo stata innalzata in momenti diversi, il suo aspetto non è omogeneo: la navata è barocca, mentre il presbiterio e la facciata esibiscono forme neoclassiche. Esternamente lo stacco stilistico non è così evidente, perché i fianchi della chiesa sono scanditi da semplici lesene binate, nel segno di un barocco severo; internamente appare invece in tutta la sua evidenza.
La navata è coperta da una volta a botte; vi si affacciano sei cappelle separate da coppie di paraste corinzie. Gli altari laterali sono opera dei fratelli Buzzi di Viggiù, che li realizzarono negli anni Trenta del Settecento con pregiati marmi policromi su disegno di Pietro Ligari, architetto, ma soprattutto pittore: sulle pareti sono appese due sue tele, la Messa di S. Gregorio del 1720 e l'Adorazione del SS. Sacramento, opera del 1727, che non sfigurano accanto alla Morte di S. Giuseppe del più famoso Giuseppe Antonio Petrini di Lugano (1755).
Una scalinata introduce al presbiterio, coperto da una volta a lacunari retta da pilastri e colonne giganti, e in questo spazio si inserisce perfettamente l'altar maggiore a tempietto realizzato nel 1827. Proviene invece dalla vecchia chiesa il settecentesco coro ligneo a doppio giro di stalli, che bene illustra il buon livello raggiunto dalle botteghe d'intaglio nelle vallate alpine.

Notizie storiche

Nel Medioevo Sondrio fu capoluogo di una vasta pieve e i battesimi si celebravano presso la chiesa dei SS. Gervasio e Protasio, citata in un documento del 1100.
Nel Cinquecento l'edificio, nel frattempo ricostruito, era adorno di affreschi e le capriate del tetto erano sorrette da mensole intagliate; in facciata campeggiava una bella porta in marmo, i cui resti sono esposti al Museo civico. All'inizio del Seicento l'arciprete Nicolò Rusca, recentemente beatificato, fece costruire e stuccare nuove cappelle, coinvolgendo artisti di area ticinese; inoltre in adiacenza alla fiancata destra, accanto all'antico cimitero, sorse l'oratorio del SS. Sacramento, ma tutto è andato perduto.
L'attuale struttura è frutto di tre distinti interventi costruttivi che riguardarono la navata (1727-39 ca.), il presbiterio (1797) e la facciata (1838). Nel 1727 l'incarico di progettare l'ampliamento della vecchia chiesa fu affidato al valtellinese Pietro Ligari, figura centrale per la storia dell'arte della Valle. Nelle intenzioni, si voleva mettere mano all'intero edificio e infatti Ligari predispose disegni riguardanti tutte le parti della chiesa, arredi compresi, e persino la torre campanaria. Per via della scarsità di risorse, l'ampliamento ligariano fu però compiutamente realizzato solo nella navata.
Al presbiterio si mise mano alla fine del Settecento, coinvolgendo l'architetto ticinese Pietro Taglioretti, mentre la facciata fu ricostruita in forme neoclassiche dall'architetto di Sondrio Giuseppe Sertoli.

Uso attuale: intero bene: chiesa

Uso storico: intero bene: chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Accessibilità: La collegiata è normalmente aperta

Credits

Compilazione: Ballarino, Elena (2014)

Descrizione e notizie storiche: Bormetti, Francesca

Fotografie: Ballarino, Elena

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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