Chiesa di S. Ignazio

Ponte in Valtellina (SO)

Indirizzo: Piazza Libero della Briotta (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Ponte in Valtellina (SO)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa

Configurazione strutturale: Chiesa ad aula unica con due cappelle laterali e ampio presbiterio quadrangolare fiancheggiato da sagrestie

Epoca di costruzione: 1639 - 1653

Autori: Ligari, Cesare, affresco volta della navata; Muttoni, Giovanni Battista, affreschi pareti laterali navata

Descrizione

La chiesa di S. Ignazio si affaccia su un sagrato ombreggiato da platani secolari e nel parlar comune questa è ancora la "piazza di fra'", malgrado i gesuiti se ne siano andati nel 1773, anno della soppressione dell'Ordine. Il suo volto esterno è di una sobrietà estrema, con la sola facciata intonacata e le fiancate lasciate quasi a rustico. L'impianto presenta tratti coerenti con gli indirizzi forniti dai gesuiti in materia di architettura, e non è un caso se la chiesa gode di un'ottima acustica: l'ascolto della parola e della musica era tra i capisaldi della pastorale gesuitica. La chiesa, spaziosa e luminosa, è ad aula unica con due cappelle laterali e ampio presbiterio quadrangolare fiancheggiato da sagrestie. Entro lo spessore delle fiancate sono ricavati stretti passaggi che consentono di accedere, dal retro, ai quattro confessionali sormontati da altrettanti "coretti" dove i padri e gli allievi del collegio si riunivano in preghiera o per assistere alle celebrazioni. Le pareti laterali della navata e le due cappelle intitolate all'Addolorata e a S. Francesco Saverio recano affreschi di Giovanni Battista Muttoni, coadiuvato da un aiuto per gli ovali a monocromo. Le grandi tele con Episodi di vita di S. Ignazio sono opera di Giacomo Paravicini detto il Gianolo. In questo trionfo di affreschi prospettici, spicca il medaglione di Cesare Ligari (1749) che allude alla vocazione missionaria della Compagnia di Gesù, con S. Ignazio che diffonde la fede nei quattro continenti allora conosciuti.

Notizie storiche

Dopo aver condiviso a lungo le sorti del ducato di Milano, nel 1512 la Valtellina fu annessa alla Repubblica delle Tre Leghe grigie. Il passaggio non fu indolore ma la situazione si fece problematica con il diffondersi delle dottrine protestanti e l'afflusso di intellettuali considerati eretici dalla romana Inquisizione. Agli occhi della Santa Sede, la Valtellina appariva terra di missione.
Nel 1558 fu inviato a Ponte in Valtellina padre Nicolò Bobadilla, tra i primi seguaci di Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, per verificare la possibilità di istituirvi un collegio per la formazione dei giovani; al fondo vi era però l'idea di contrastare il dilagare del pensiero riformato. Un terreno fu subito messo a disposizione dal cavalier Antonio Quadrio, nobile pontasco residente alla corte di Vienna in qualità di chirurgo dell'imperatore, ma l'iniziativa, ostacolata dai governanti grigioni, decollò solo nel 1621 e accanto al collegio fu presto edificata la chiesa di S. Ignazio (1639-53).
Per costruirla si fece largo impiego di materiali di recupero provenienti dalla demolizione di preesistenti edifici, tra cui una vecchia torre. Il ricorso ad architetti e artisti interni all'ordine era una consuetudine: verso la fine del Seicento i Gesuiti di Ponte, per cominciare ad affrescare la chiesa, chiamarono un pittore gesuita piemontese, Giovanni Battista Muttoni. L'opera fu completata nella prima metà del Settecento, coinvolgendo noti pittori di origine valtellinese operosi fuori Valle.

Uso attuale: intero bene: chiesa

Uso storico: intero bene: chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Accessibilità: La chiesa è generalmente chiusa

Credits

Compilazione: Ballarino, Elena (2014)

Descrizione e notizie storiche: Bormetti, Francesca

Fotografie: Ballarino, Elena; Bonetti, Luca

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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