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Casa Fronte Parco
Milano (MI)

Indirizzo: Via Giulianova 1 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni e uffici

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: intonaco, lastre di pietra di Finale
  • coperture: piana a terrazza praticabile
  • serramenti: in legno verniciato bianco

Cronologia:

  • progettazione: 1950 - 1952
  • esecuzione: 1950 - 1952
  • data di riferimento: 1950 - 1952

Committenza: Società Immobiliare "Fronte Parco"

Autori:

  • progetto: Lingeri Pietro
  • impresa: Impresa costruttori edili Fra: della Rosa

Uso: abitazione/ ufficio/ laboratorio/ autorimessa

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

Notevole esempio di condominio razionalista milanese, l'edificio che Pietro Lingeri realizza tra il 1950 e il 1952 prende il nome dalla Società Immobiliare che ne commissiona il progetto e, nonostante il carattere frammentario della sua impostazione urbana dovuto alla mancata realizzazione di alcune predisposizioni di piano, testimonia la continuità della ricerca dell'architetto comasco rispetto ai paradigmi sviluppati durante gli anni Trenta assieme al celebre collega Giuseppe Terragni. L'impianto planimetrico a C, infatti, composto da tre corpi di fabbrica di differenti dimensioni, era stato concepito per attestarsi su una piccola piazzetta e porsi come estremità meridionale di un nuovo isolato dalla forma allungata, affacciato sul parco Sempione. La mancata realizzazione di questo programma urbanistico, pur nel rapporto inalterato che l'architettura costituisce con il parco, determina una certa incongruenza del progetto rispetto al contesto urbano attuale, soprattutto sul lato verso via Mantegazza che appare oggi irrisolto. Dal punto di vista compositivo, dimostrando notevole abilità e disinvoltura, Lingeri sviluppa una complessa articolazione distributiva di chiara matrice razionalista, volta a massimizzare le potenzialità offerte dal lotto. La soluzione d'ingresso, ad esempio, con la scala in linea che connette il livello strada con il piano rialzato degli atrii, consente alla rampa delle autorimesse di raggiungere la quota del piano seminterrato e di svilupparsi in profondità nel lotto al di sotto del vano di guardiania, che risulta così sospeso con una sorta di struttura "a ponte". E ancora, se i due corpi principali collocati parallelamente alla via Legnano presentano una soluzione distributiva tradizionale, ciascuno con il proprio vano scala a doppia rampa che consente l'accesso a due appartamenti per piano, il corpo perpendicolare che li connette invece utilizza la sola prima rampa del volume più basso per garantire l'accesso al suo unico appartamento, generando uno sfalsamento tra i due livelli che porta alle estreme conseguenze le invenzioni distributive già sperimentate a Milano nella Casa Toninello di via Perasto. Infine, sulle diverse quote della sommità dell'edificio, sono ricavate le due "ville sul tetto", appartamenti dotati di autonomia tipologica e più ampia superficie, secondo un tema ricorrente nei condomini milanesi a partire dagli anni Trenta. Gli alzati, caratterizzati da un intonaco color rosa chiaro, si articolano attraverso la giustapposizione funzionale di finestre a nastro, balconi, rientranze e sporgenze di gusto razionalista. Il fronte rivolto verso parco Sempione, connotato da una maggiore verticalità, risponde ad una logica figurativa più sobria e regolare. I piani seminterrato e rialzato, che ospitano laboratori e uffici, sono rivestiti in lastre di pietra di Finale e caratterizzati dalla presenza dei pilastri staccati dalle superfici di tamponamento, secondo una soluzione espressiva analoga all'edificio progettato pochi anni prima da Lingeri in via Sacchi. I gradini della scala di accesso esterna sono in granito d'Anzola. La ricchezza dell'articolazione distributiva, la matrice razionalista dei fronti, l'attento inserimento nel contesto urbano - ancorchè poggiato in parte su previsioni disattese dal successivo sviluppo della città - unitamente ad alcune notevoli soluzioni di dettaglio nel disegno degli interni concorrono ad attribuire alla Casa Fronte Parco una posizione di particolare interesse all'interno della produzione moderna milanese degli anni del dopoguerra.

Notizie storiche

La Casa Fronte Parco si inserisce come parte integrante di un Piano di Ricostruzione oggi in larga parte disatteso. Le intese sviluppate tra Comune di Milano e la Società Generale di Ricostruzione Medicea, che poi cedette il lotto alla Società Immobiliare Fronte Parco, prevedevano la prosecuzione di via Rivoli fino all'incrocio con via Anfiteatro. Nel punto di intersezione delle due strade avrebbe dovuto originarsi una piccola piazzetta, sulla quale l'edificio di Lingeri si sarebbe attestato. Inoltre, parallelamente all'attuale via Legnano, era tracciata una nuova strada, in fregio al lato est dell'edificio, che si sarebbe configurato così come l'estremità a sud di un isolato compatto, dalla forma allungata e con il lato più esteso affacciato sul parco Sempione.

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Fondo Pietro Lingeri, Milano - scheda fondo vedi »

Bibliografia

Bottoni P., Antologia di edifici moderni in Milano, Milano 1954

Perogalli C., Atrii di case, Milano 1960

Pica A., Architettura moderna in Milano. Guida, Milano 1964

Collotti F., Domus, Pietro Lingeri, case alte, medie, basse a Milano, Milano 1992, n. 741, settembre

Alè F./ Lingeri T., Domus, Lingeri e Milano, Milano 1992, n. 741

Lingeri E./ Spinelli L. (a cura di), Pietro Lingeri 1894-1968 la figura e l'opera. Atti della giornata di studio, Milano 1995

Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 242

Baglione C./ Susani E. (a cura di), Pietro Lingeri (1894-1968), Milano 2004

Capitanucci M.V., Il professionismo colto nel dopoguerra, Milano 2012

Credits

Compilatore: Sartori, Alessandro (2016)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea