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Sede degli uffici della finanziaria "La Centrale"
Milano (MI)

Indirizzo: Piazzetta Maurilio Bossi 2 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per uffici

Caratteri costruttivi:

  • strutture: fondazioni a plinti isolati in cemento armato; travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: lastre di granito rosa di Baveno e lastre di sienite della Balma, finitura lucida (facciata su strada); tesserine di grès (facciata interna)
  • coperture: piana a terrazza praticabile
  • serramenti: in alluminio a bilico orizzontale

Cronologia:

  • progettazione: 1954 - 1958
  • esecuzione: 1954 - 1958
  • data di riferimento: 1954 - 1958

Committenza: Società finanziaria "La Centrale"

Autori:

Uso:

  • (attuale) non utilizzato (2016)
  • (storico) ufficio/ auditorium/ autorimessa interrata

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

Tra il 1954 e il 1958 l'architetto comasco Pietro Lingeri progetta e costruisce la nuova sede per gli uffici della Società Finanziaria "La Centrale" in collaborazione con gli ingegneri Casalis, Busca, Bosisio, Maltini e Locatelli. Si tratta di un moderno complesso per uffici, dalla cospicua volumetria e dotato di ampio programma funzionale, aggiornato ai più moderni standard tecnologici dell'epoca e situato in una zona centrale della città, nei pressi di piazza della Scala. L'intervento, per l'intreccio tra poetica razionalista e logica della forma urbana di Milano, presenta molteplici aspetti di interesse: Lingeri - giunto ad una fase matura della sua carriera - affronta il tema senza rinunciare alla propria identità di architetto moderno, approdando ad un esito dotato di notevole chiarezza metodologica. Il complesso si compone di quattro parti: i due corpi laterali, di quattro piani fuori terra, si raccordano alla morfologia urbana dell'isolato, adattandosi alle altezze di gronda degli edifici limitrofi, mentre il corpo centrale, di otto piani e affacciato sulla piazzetta antistante, è arretrato rispetto al confine del lotto, dando origine ad uno spazio aperto d'accesso. Un quarto volume - oggi non più esistente - viene collocato nella parte interna dell'isolato ed è costituito da un auditorium dotato di copertura parabolica in cemento armato. Nel risolvere il fronte dotato di maggior valenza monumentale - quello rivolto sulla piazzetta Maurilio Bossi - Lingeri ricorre al tema della griglia razionale in aggetto, analogamente a quanto sviluppato anni addietro per la Sede dell'Unione Fascista dei Lavoratori e dell'Industria (1938-1943, 1960-1966) a Como. Il sistema ortogonale travi-pilastri, che disegna un ritmo binato, esprime all'esterno la logica strutturale interna: stando ad alcuni disegni di progetto, il motivo doveva estendersi anche ai corpi laterali, dotati invece, nella soluzione realizzata, dei soli elementi verticali. Gli sfondati, arretrati rispetto alla maglia strutturale, sono rivestiti in materiale differente e ospitano ampie finestre con aperture a bilico. Il corpo alto comprende parti laterali più arretrate che lo raccordano alle due ali più basse: in questi punti vengono collocati simmetricamente gli accessi all'edificio, sormontati da ampie superfici vetrate. Sviluppandosi in profondità all'interno del corpo edilizio, i percorsi d'ingresso conducono ai vani scala, agli ascensori e agli atri comuni ai vari piani, collocati anch'essi in questa zona di raccordo tra i diversi volumi. Come da prassi per l'epoca, lo stesso progettista dell'edificio ha disegnato molte delle soluzioni di dettaglio degli interni e degli arredi. I principi del razionalismo italiano che Lingeri ha contribuito a formalizzare nel corso della sua attività professionale trovano in quest'opera un esito mediato da minor urgenza paradigmatica rispetto ai lavori precedenti o realizzati negli anni tra le due guerre, grazie all'attento disegno volumetrico che raccorda il complesso con gli edifici limitrofi.

Notizie storiche

Dell'intervento esistono diverse varianti progettuali: pur adottando il medesimo programma volumetrico, alcune di queste proposte rinunciano al tema della griglia razionale per presentare un più ordinario fronte impostato sulla riproposizione della finestra a nastro. Significativo era certamente il porticato collocato a filo dei due corpi laterali, non realizzato, che doveva assicurare la continuità lungo il confine del lotto del fronte sulla piazzetta. La mancata realizzazione di questo elemento architettonico, sostituito da una più ordinaria cancellata in ferro, priva l'edificio di un più interessante e complesso rapporto con la forma dell'isolato. A testimonianza dell'importanza di quest'opera nella più vasta produzione architettonica dell'architetto comasco c'è una lettera, scritta da Lingeri stesso nel 1968, l'anno della sua scomparsa, dove egli testimonia il grande impegno profuso per la realizzazione di questa architettura assieme alla più nota sede degli uffici De Angeli Frua in via Paleocapa.

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Fondo Pietro Lingeri, Milano - scheda fondo vedi »

Bibliografia

Cavallotti C., Comunità, Architetti italiani: Pietro Lingeri, Ivrea 1957, n. 50

Ponti G., Milano oggi, Milano 1957

Aloi R., Nuove architetture a Milano, Milano 1959, pp. 264-268

Koulermos P. (a cura di), Architectural Design, The work of Lingeri & Terragni, Londra 1963, n. 3

Lingeri E./ Spinelli L. (a cura di), Pietro Lingeri 1894-1968 la figura e l'opera. Atti della giornata di studio, Milano 1995

Baglione C./ Susani E. (a cura di), Pietro Lingeri (1894-1968), Milano 2004

Credits

Compilatore: Sartori, Alessandro (2016)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea