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Edificio per abitazioni e uffici in via Leopardi 1
Milano (MI)

Indirizzo: Via Leopardi 1 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni e uffici

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: tessere di gres color marrone scuro; sistema di elementi in alluminio anodizzato verniciato in color nero-brunito con lamelle frangisole
  • coperture: a falde e piana praticabile
  • serramenti: in alluminio

Cronologia:

  • progettazione: 1966 - 1967
  • esecuzione: 1966 - 1967
  • data di riferimento: 1966 - 1967

Autori:

Uso: abitazione/ ufficio

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

Il progetto dello Studio BR, realizzato tra il 1966 e il 1967, consiste nella ristrutturazione e nell'ampliamento di un edificio preesistente situato all'angolo tra le vie Leopardi e Carducci. L'esito, per la peculiarità della soluzione formale, i materiali utilizzati e l'audace accostamento tra vecchio e nuovo, costituisce un singolare esempio di innesto moderno nella città storica: un caso da considerarsi ancor più significativo perché lontano dai principi di "ambientamento" che hanno caratterizzato la parte più avanzata della cultura professionale milanese negli anni del dopoguerra, ma legato piuttosto ad un'attenta e originale riformulazione dei principi formali dell'International Style. Un'ulteriore metodologia progettuale - di carattere più marcatamente funzionalista e tecnicista - che testimonia la ricchezza e la varietà di approcci sviluppati dalla cultura architettonica italiana nel dopoguerra. Dal punto di vista urbano, l'intervento viene suddiviso in due parti: su via Leopardi viene mantenuto l'involucro dell'edificio ottocentesco, con l'androne al civico 1 chiuso da una porta vetrata che conduce all'atrio d'ingresso. Il fronte su via Carducci, invece, esibisce un carattere tipicamente moderno dettato dal reticolo in alluminio anodizzato dalla cromia scura, con riflessi bruniti, composto da montanti verticali ed elementi ciechi arricchiti da lamelle frangisole che conferiscono vibrante espressività al prospetto. Ne deriva una severa ed elegante facciata dalla consistenza metallica - del tutto inusuale nel contesto milanese - che si sovrappone al disegno regolare delle aperture retrostanti e alle parti in muratura rivestite di tesserine in litoceramica marrone dalla superficie scabra. All'estremità sinistra di questo fronte viene collocato l'androne per l'accesso carrabile che conduce al cortile dove si trova la rampa dei parcheggi interrati. La maggiore altezza di questo corpo edilizio - sette piani fuori terra - consente di ricavare un sopralzo con terrazzo al di sopra della ripida falda di copertura, ricostruita in materiale metallico, dell'edificio storico su via Leopardi, alto invece soli quattro piani. I progettisti, nell'affrontare il tema del rapporto con la città, manifestano una loro personale sensibilità urbana: da un lato confermano la sostanziale continuità formale che caratterizza la cortina stradale ottocentesca su via Leopardi - denunciando però la valenza di pura "scenografia urbana" del fronte conservato esibendone la ridotta profondità nel risvolto d'angolo - dall'altro scelgono l'impiego di un linguaggio contemporaneo autonomo in analogia al carattere più disomogeneo degli edifici su via Carducci. Una soluzione progettuale dove la netta contrapposizione tra i due registri architettonici sottintende una disinvolta fiducia - tipica degli anni del boom economico - nelle capacità dell'uomo moderno di risolvere le problematiche della città contemporanea. L'atrio su strada conduce alla hall d'ingresso dalla quale, tramite un corridoio centrale, si accede agli uffici del piano terra e ai due vani scala e ascensori che conducono alle abitazioni. Un terzo corpo edilizio è costruito all'interno del lotto e posto in fondo al cortile, accessibile tramite un passaggio coperto che attraversa il giardino in obliquo. I fronti rivolti verso il cortile sono caratterizzati dal medesimo sistema costruttivo a maglie ortogonali in alluminio impiegato su via Carducci, ulteriormente sviluppato a racchiudere una serie di eleganti balconature.

Notizie storiche

L'attuale via Carducci si trova sul tracciato dell'antica cerchia dei navigli di Milano: l'edificio di via Leopardi 1 affaccia sul tratto della strada che conduceva al grande spiazzo aperto attorno al sistema di fortificazioni del Castello Visconteo-Sforzesco. L'area, in origine caratterizzata dalla presenza di orti e aree verdi, è stata edificata a partire dalla fine dell'Ottocento con l'entrata in vigore del primo Piano Regolatore della città di Milano - il piano Beruto (1889) - che ha definito l'assetto attuale del sistema urbano di Foro Bonaparte. Lo Studio BR fu fondato dagli architetti Marco Bacigalupo e Ugo Ratti nel 1948. Tra i sodalizi professionali più importanti ci fu quello con l'ENI del dirigente-imprenditore Enrico Mattei, grazie al quale lo studio progettò, tra le varie commesse, le importanti sedi del quartiere Eur di Roma (1959-1962) e del Secondo Palazzo di Metanopoli (1962-1963). All'interno della loro vasta produzione progettuale Bacigalupo e Ratti hanno avuto il merito di essere tra i primi a sviluppare un'idea di professione vicina alle moderne società di progettazione, dove alla cultura e alla sapienza artigianale del singolo architetto, in rapporto fiduciario con il committente, si sostituisce una struttura di servizi formata da tecnici specializzati in ciascun settore disciplinare. Lungo la vicina via Mellerio, al civico numero 2, esiste un edificio che utilizza il medesimo sistema di facciata in alluminio verniciato di nero brunito del fronte su via Carducci.

Fonti archivistiche

Fondo Bacigalupo e Ratti. Università degli studi di Parma. Centro studi archivio comunicazione - CSAC

Bibliografia

Alberti F. pp.129-133, Casabella, Cronache di architettura italiana, Milano 1968, n. 327, pp. 36-37

Bacigalupo M./ Ratti U. (a cura di),, Studio BR: note sull'attività di progettazione architettonica ed urbanistica del gruppo professionale, Milano 1976

L'Architettura. Cronache e storia, 1991, n. 426

Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 390

Pierini O.S., Abitare, Tre case milanesi, Milano 2017, n. 563, aprile, pp.129-133

Credits

Compilatore: Sartori, Alessandro (2016)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea