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Edifici per abitazioni e negozi in via Pantano 2-4
Milano (MI)

Indirizzo: Via Pantano, 2-4 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni, negozi e uffici

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: mosaico di marmo di Carrara a spacco; tesserine di ceramica color verde acqua e grigio scuro; lastre di serizzo grigio scuro di Val Masino
  • coperture: piana praticabile e non praticabile
  • serramenti: in legno verniciato (in larga parte sostituiti); in ferro (negli atrii di distribuzione ai diversi piani)

Cronologia:

  • progettazione: 1952 - 1955
  • esecuzione: 1952 - 1955
  • data di riferimento: 1952 - 1955

Committenza: Ricostruzione Comparti Edilizi (Rice)

Autori:

Uso:

  • (attuale) abitazione/ negozio/ ufficio
  • (storico) abitazione/ negozio

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

Piazza Velasca è delimitata da una sequenza di edifici moderni che ne definiscono la forma quadrata, al centro della quale svetta l'omonima torre progettata dallo studio BBPR: nel corso degli anni Cinquanta del Novecento l'architetto Ugo Zanchetta, in collaborazione con Gian Carlo Malchiodi, costruisce due dei quattro lati della piazza realizzando gli edifici in fregio a via Pantano e corso di Porta Romana. Il corpo in linea su via Pantano è composto da due parti che, pur nella loro autonomia formale, rispondono ad una logica compositiva unitaria e vengono realizzate in rapida successione: al civico 2 si trova un primo fabbricato di nove piani fuori terra, con negozi e mezzanino ricavati nella fascia basamentale rivestita in granito mentre al civico 4 vi è un secondo corpo edilizio, più basso e sospeso su pilastri per ricavare a livello strada un ampio varco d'accesso a piazza Velasca. L'edificio di via Pantano 2 presenta l'ingresso comune - un elegante atrio passante - che consente di accedere al vano scala e agli ascensori. Ai piani superiori un lungo corridoio centrale distribuisce i bilocali monoaffaccio collocati su entrambi i lati lunghi dell'edificio; l'unica eccezione è costituita dall'ultimo alloggio ubicato sulla testata nord-ovest, meglio esposto in virtù della sua collocazione terminale. La logica funzionale degli spazi interni viene riportata sui fronti, impostati sulla sequenza di moduli di quattro aperture che corrispondono ciascuna ad un alloggio: le due finestre centrali, di dimensioni ridotte, sono destinate ad illuminare i bagni e le cucine mentre le altre due più ampie, laterali, coincidono con i soggiorni e le camere da letto. La parte più a sud del fronte su piazza Velasca è invece caratterizzata da ampie superfici vetrate che individuano la presenza dei vani scala e degli ambienti distributivi. L'edificio al civico 4 di via Pantano presenta la medesima articolazione planimetrica ma non ripresenta nei prospetti la stessa corrispondenza con gli alloggi interni, limitandosi a proporre una sequenza equilibrata di finestre singole o accoppiate, di due diverse dimensioni. Da segnalare il dettaglio del disegno delle aperture, comune ai due edifici, composte da un serramento e da un sottofinestra in muratura, arretrato rispetto al filo del fronte e rivestito con tessere a mosaico: una soluzione, largamente diffusa in molta edilizia moderna milanese, attraverso la quale è possibile ottenere aperture dalle proporzioni allungate in verticale che, dal punto di vista formale, ricalcano quelle dell'architettura storica.

Notizie storiche

I due edifici dell'architetto Ugo Zanchetta, realizzati in collaborazione con Gian Carlo Malchiodi, delimitano il lato nord-ovest di piazza Velasca e sono inquadrati dal coevo intervento di Mario Asnago e Claudio Vender di via Albricci 10 (1952-1956) e da quello più tardo di Luigi Caccia Dominioni su via Pantano (1963-1970). La costruzione di piazza Velasca si può considerare l'intervento conclusivo di una lunga serie di sventramenti avviati durante il ventennio fascista e proseguiti nel dopoguerra che coinvolgono la parte sud di piazza Duomo - l'attuale piazza Diaz - e gli isolati interessati dalla parziale realizzazione della cosiddetta "Racchetta", il progetto di un'arteria stradale ad alto scorrimento che doveva portare il traffico automobilistico verso il centro città. Quest'ampio programma di demolizioni ha portato alla scomparsa di interi quartieri, tra cui quello del Bottonuto, composto da vecchie case, locande e alberghi al quale si accedeva proprio nei pressi dell'attuale piazza Velasca dando le spalle alla "Contrada di Pantano". Il progetto dell'edificio di via Pantano 2 viene presentato presso il Comune nel settembre del 1952 con una prima versione di progetto caratterizzata da una maggior regolarità dei prospetti; già nel novembre dello stesso anno viene consegnata la variante realizzata. L'edificio di via Pantano 4, invece, viene presentato l'anno successivo e redatto nella sua versione definitiva solo nel febbraio del 1955.

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Archivio Civico, Milano - scheda fondo vedi »

Archivio Malchiodi, Milano

Bibliografia

La Pietra U., Gian Carlo Malchiodi Architetto, Milano 2007, pp. 94-95

Credits

Compilatore: Sartori, Alessandro (2016)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea