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Scuole della Comunità Ebraica di Milano
Milano (MI)

Indirizzo: Via Sally Mayer 2, 4, 6 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; scuola

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: intonaco bianco, mattoni e vetrocemento
  • coperture: piana, praticabile
  • serramenti: in alluminio con apertura a bilico verticale

Cronologia:

  • progettazione: 1960 - 1964
  • esecuzione: 1960 - 1964
  • data di riferimento: 1960 - 1964

Committenza: Comunità Ebraica di Milano

Autori:

Uso: scuola

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

Di sobria ed elegante funzionalità, il complesso delle Nuove Scuole Ebraiche di via Sally Mayer viene realizzato su progetto dell'architetto Eugenio Gentili Tedeschi tra il 1960 e il 1964. Situato alla periferia ovest della città, l'edificio si ispira a principi di derivazione razionalista, esibendo un linguaggio essenziale composto da materiali semplici ed economici. Il programma funzionale - assai articolato - prevede aule per scuole materne, elementari, medie e superiori, uffici, una biblioteca, una mensa, luoghi per il culto, laboratori, spazi collettivi e attrezzature sportive al chiuso e all'aperto. I corpi edilizi che costituiscono il complesso, secondo un'organizzazione tipologica per parti, possiedono profondità e altezza variabili e vengono orientati in fregio alle vie che delimitano l'isolato. Il compito di conferire una figuratività unitaria al complesso è affidato ai materiali: i prospetti dei fabbricati in linea sono caratterizzati dall'esposizione in facciata del reticolo strutturale in cemento armato che scandisce le superfici in mattoni alternate ad ampie vetrate con serramenti in alluminio a filofacciata, che si allargano in corrispondenza dei vani scala offrendo scenografici giochi di trasparenza. Il corpo d'angolo, che connette i due bracci tra le vie Sally Mayer e Arzaga, è più basso e interamente rivestito in mattoni con finestre dal taglio variabile; gli atrii d'ingresso, principale e secondario, sono illuminati da superfici in vetrocemento. La parte centrale del lotto accoglie il pregevole giardino - riprogettato in tempi recenti - con i campi sportivi. Lo spazio verde è attraversato dalla sorprendente passerella in acciaio e vetro, dal raffinato disegno architettonico, che connette con un percorso diretto l'atrio principale alle aule prospettanti su via Arzaga. Il fronte interno presenta una soluzione formale più articolata, dove la rigida ortogonalità del partito compositivo reticolare viene movimentata grazie al profilo spezzato del tratto di copertura che denuncia la presenza di aule a gradoni all'ultimo piano; un largo elemento a bowindow, sporgente sul giardino, conferisce ulteriore variazione volumetrica all'insieme. Di particolare interesse è la soluzione concepita per l'aula magna, che può raddoppiare la propria capienza grazie all'ingegnoso sistema di pareti mobili che la connettono con la palestra. Il terzo livello su via Sally Mayer, parzialmente arretrato, è caratterizzato dalla lunga fascia di finestrature a nastro e dal rivestimento in intonaco bianco; sulla stessa via, in corrispondenza del corpo d'ingresso agli attuali uffici della Comunità Ebraica, è presente un'opera figurativa informale di ragguardevoli dimensioni ricavata da un calco nel getto di calcestruzzo a vista che sostituisce il paramento in mattoni.

Notizie storiche

Il 28 Aprile del 1960 si svolge la cerimonia di inizio lavori per la nuova sede delle scuole ebraiche. La necessità di aprire una moderna struttura dedicata all'educazione e alla formazione dei giovani era sopraggiunta sin dall'immediato dopoguerra: nel 1938, a seguito della pubblicazione del "Manifesto della razza" (Regio decreto n.1390, 05/09/1938), era stata vietata l'iscrizione alle scuole pubbliche e l'esercizio dell'insegnamento alle persone di religione e origini ebraiche. Per ovviare alla drammatica emergenza, l'ingegner Aldo Jarach aveva donato le sue due villette eclettiche ai civici 6 e 8 di via Eupili, zona Sempione, per consentire a professori e studenti di svolgere ugualmente le attività d'istruzione. La soluzione, nonostante il suo carattere provvisorio, durò per oltre trent'anni. Verso la fine degli anni Cinquanta, visto il crescente numero di iscritti, fu necessario pensare ad una sede funzionalmente più adatta: nel 1959 il Presidente della Comunità Ebraica - l'ingegner Astorre Mayer - acquista un terreno in fregio alla via Bartolomeo d'Alviano con l'intento di edificare le nuove scuole, dopo essersi consultato con l'architetto Gentili Tedeschi per avere un parere sulle caratteristiche dimensionali dell'area. I fondi per la realizzazione del nuovo complesso, oltre ad una serie di donazioni, giunsero dall'accettazione della richiesta di fondi pubblici presso il Ministero della Pubblica Istruzione in base alla legge n.589 (3 agosto 1949) a sostegno dell'edilizia scolastica. Il Comune di Milano, inoltre, accolse la proposta di dedicare la via prospiciente il nuovo complesso scolastico al medico tedesco di origini ebree Sally Mayer, deceduto nel campo di concentramento di Birkenau in Polonia. Il complesso delle Nuove Scuole Ebraiche avviò la sua attività nel 1962; il cantiere fu interamente completato due anni più tardi. Per la Comunità Ebraica, nel 1953, Gentili Tedeschi aveva già progettato assieme a Manfredo D'Urbino la ricostruzione della Sinagoga di via Guastalla; per la stessa committenza, progetta e realizza anche il Nuovo Centro Anziani di via Arzaga, sul versante est del medesimo isolato del complesso delle Nuove Scuole Ebraiche.

Opere d'arte

  • pannello in cemento (facciata via Sally Mayer)

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Archivio Comunità Ebraica, Milano

Fondo Eugenio Gentili Tedeschi. Archivio di Stato di Milano (ASMI) - scheda fondo vedi »

Bibliografia

Pica A., Milano Guida Ariminum, Milano 1964

Helg F., L'architettura. Cronache e Storia, La nuova sede dell'Istituto Alessandro da Fano in Milano, Milano 1965, n.119, pp.300-309

Capuano A./ Garofalo F./ Muratore G./ Pellegrini E., Guida all'architettura moderna, Milano 1988

Polano S., Architettura italiana del '900, Milano 1991

Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p.354

Credits

Compilatore: Sartori, Alessandro (2017)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea