« LombardiaBeniCulturali
Sei in: Opere

Piscina Comunale di via Argelati
Milano (MI)

Indirizzo: Via Giovanni Segantini 6 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; piscina

Caratteri costruttivi:

  • strutture: cemento armato
  • facciata: mattoni posati a spina di pesce; intonaco; tesserine di litoceramica
  • coperture: a terrazza, praticabile
  • serramenti: ferrofinestra, vetrocemento

Cronologia:

  • progettazione: 1956 - 1962
  • esecuzione: 1956 - 1962
  • data di riferimento: 1956 - 1962

Committenza: Comune di Milano

Autori:

Uso: piscina

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Descrizione

Tra il 1956 e il 1962 l'architetto Arrigo Arrighetti, dirigente dell'Ufficio Studi e Progetti Edilizi del Comune di Milano, realizza la ristrutturazione e l'ampliamento della Piscina Argelati, il primo centro balneare all'aperto di Milano. Esistente sin dal 1915, negli anni del dopoguerra la struttura versava in una condizione di significativo degrado: Arrighetti, a partire dal 1956, avvia un programma di interventi che prevede la realizzazione di tre nuove vasche - una piccola destinata all'infanzia, una seconda per principianti e una terza per nuotatori - bar, solarium, centrali termiche e di depurazione, un'abitazione per il custode, fontanelle di acqua potabile e una serie di servizi come spogliatoi, docce e toilette suddivisi tra tre tipi di utenze, bambini, donne e uomini. Le due vasche di più ampie dimensioni hanno profondità variabili dagli 80 centimetri fino ai 2,60 metri e sono connotate da forme curvilinee prive di spigoli, per evidenziarne il carattere ricreativo e non agonistico; la vasca dedicata al gioco dei bambini è di forma tonda, profonda appena 30 centimetri, e non viene attualmente più utilizzata. I corpi edilizi che ospitano le strutture di servizio sono anch'essi caratterizzati da forme curve di matrice organica, celando le superfici destinate alle funzioni tecniche in zone interrate e nascoste da sapienti differenze di quota. Un primo fabbricato, dall'elegante volumetria circolare coronata da una cupola di vetrocemento, ospita l'abitazione del custode e la biglietteria, dalla quale era possibile in origine accedere all'ampia sala seminterrata delle docce, oggi non più agibile, con percorsi differenziati tra entrata ed uscita. A lato dell'ingresso, si trova il caratteristico corpo a pianta rotonda che ospita bar e guardaroba e si sviluppa in altezza fino al terrazzo-solarium dal quale è possibile affacciarsi con una scenografica vista sulle vasche. Un terzo piccolo edificio, di più marcata derivazione razionalista, si trova all'estremità opposta del centro balneare ed ospita i servizi igienici per adulti. I percorsi, sinuosi e dotati di lievi ma continue variazioni di quota, sono studiati per moltiplicare i punti di vista e le prospettive sull'acqua, generando una sequenza di diverse zone solarium, aree ricreative e dedicate al gioco dei bambini, attrezzate con fontanelle di acqua potabile sapientemente disegnate dall'architetto Liliana Tarnoczy, collaboratrice di Arrighetti presso il Comune di Milano. Il muro perimetrale che delimita e racchiude il centro balneare è anch'esso frutto di notevole attenzione progettuale: il tema del recinto viene sviluppato riproponendo l'espediente del profilo curvilineo - elemento caratteristico dell'intero complesso - e disegnando una superficie esterna dalla vibrante geometria spigolosa, ottenuta dalla posa di laterizi a spina di pesce.

Notizie storiche

Il centro balneare "Argellati" esiste a Milano dal 1915, quando venne collocato in questa zona in virtù della vicinanza con la roggia Boniforti - una ramificazione del Naviglio Grande ancora oggi visibile nel tratto iniziale di via Argelati - dalla quale traeva l'acqua. Nel 1929, all'interno del più generale programma di potenziamento delle strutture sportive della città, venne realizzato un sistema di riempimento della vasca che pompava direttamente l'acqua dalla falda sotterranea. La riorganizzazione dei centri balneari e delle strutture sportive milanesi, sotto l'impulso delle politiche del governo fascista, subisce una notevole accelerazione a partire dalla metà degli anni Venti, grazie all'attiva partecipazione dell'ingegner Luigi Lorenzo Secchi, collaboratore del Comune dal 1925. Sotto la guida di Secchi, l'amministrazione cittadina realizzerà i primi moderni centri balneari come le piscine della Casa del Sole in zona via Padova (1928), la Guido Romano in via Ponzio (1929), la Roberto Cozzi in viale Tunisia (coperta, 1933) e la Giuseppe Caimi in via Botta (1938). Nel dopoguerra, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, il Comune di Milano realizzerà, oltre all'Argelati, altri stabilimenti balneari ancora oggi attivi e di interesse dal punto di vista architettonico, come il Franco Scarioni in via Valfurva (Gino Bozzetti, Egizio Nichelli, 1958), la Piscina del Parco Solari (Arrigo Arrighetti, 1963) e la Piscina Mincio nell'omonima via nei pressi di corso Lodi (Pierluigi Nervi, 1964).

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Archivio Arrigo Arrighetti. Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, Castello Sforzesco, Milano

Archivio Civico, Milano - scheda fondo vedi »

Bibliografia

Selvafolta O. (a cura di), Costruire in Lombardia 1880-1980. Impianti sportivi. Parchi e giardini, Milano 1990

Susani E., Milano dietro le quinte. Luigi Lorenzo Secchi, Milano 1999

Credits

Compilatore: Sartori, Alessandro (2017)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea